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    FUGONE DA “GIUSEPPI” – LA MOSSA DEI CINQUE VICEPRESIDENTI HA TERREMOTATO QUEL CHE RESTA DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE: DEPUTATI E SENATORI SI SENTONO BYPASSATI DA PEPPINIELLO APPULO E IN QUARANTA SONO PRONTI AD ABBANDONARE LA BARCA ALLA DERIVA – L’AVVOCATO PROVA A CONTENERE L’EMORRAGIA PROMETTENDO CHE NON VUOLE ANDARE ALLE URNE, MA I PARLAMENTARI, GIÀ CON LA VALIGIA IN MANO, SONO PRONTI A CONFLUIRE NEL GRUPPO MISTO: CON LA RIELEZIONE CHE È UN TERNO AL LOTTO, ALMENO NON SARANNO PIÙ OBBLIGATI A TAGLIARSI LO STIPENDIO…


     
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    GRILLINI IN FUGA DA GIUSEPPI: 40 PRONTI A USCIRE

    Domenico Di Sanzo per “Il Giornale”

     

    giuseppe conte giuseppe conte

    All'indomani dell'assemblea dei banchi vuoti e dei parlamentari che si alzano dopo il discorso di Giuseppe Conte, torna l'allarme sugli addii che potrebbero terremotare il M5s da qui ai prossimi mesi. Ormai la distanza tra il leader e i gruppi è incolmabile. E l'annuncio di una segreteria monopolizzata dai fedelissimi dell'ex premier non ha fatto altro che peggiorare le cose. La mossa dei cinque vicepresidenti - che sarebbero dovuti essere comunicati in diretta Facebook - è stata vista come l'ennesimo sfregio nei confronti degli eletti di Montecitorio e Palazzo Madama. Deputati e senatori si sentono bypassati dal nuovo presidente del Movimento e lamentano la sua assenza.

    giuseppe conte giuseppe conte

     

    «Alla Camera non l'abbiamo mai visto, nemmeno ci conosce», riflette un grillino che siede in Parlamento. Senza contare che più della metà di quelli che una volta venivano chiamati «portavoce» sta continuando a non versare le restituzioni, tanti neanche il contributo forfettario mensile al partito. È in questo clima che circolano di nuovo le voci di imminenti abbandoni. Con il pallottoliere che cambia di giorno in giorno.

    GIUSEPPE CONTE GIUSEPPE CONTE

     

    Al momento i partenti sono circa una trentina alla Camera e al massimo una decina al Senato. «Sono anche più di trenta», si sfoga una deputata con Il Giornale. «D'altronde perché dovrebbero restare se adesso non contano nulla e al prossimo giro non saranno rieletti», continua il ragionamento, che poi si sposta sul lato economico. «Tantissimi non versano perché non vogliono dare soldi al "partito di Conte", denaro che usa anche per pagare persone che lavorano per lui e non per i parlamentari», l'accusa.

     

    GIUSEPPE CONTE MEME GIUSEPPE CONTE MEME

    Lo scenario è desolante. Anche chi non ha la valigia in mano resta per quieto vivere, fin quando «non li obbligheranno a fare i bonifici». È la scissione della maggioranza silenziosa dei peones. Infatti la gran parte dei quaranta che vogliono lasciare è pronta a iscriversi al Gruppo Misto. Tanto la rielezione è un terno al lotto in qualsiasi partito. Ma almeno non saranno più obbligati a tagliarsi lo stipendio.

     

    Una quarantina di defezioni più gli attesi franchi tiratori, che potrebbero essere parecchi nel M5s, complicherebbero la strategia di Conte per il Quirinale. C'è il rischio che si arrivi all'elezione del successore di Sergio Mattarella con i gruppi parlamentari più numerosi di fatto senza una guida e una linea politica, in ordine sparso. E nel segreto dell'urna quirinalizia può accadere di tutto.

     

    «NON VOGLIO LE URNE» CONTE PROVA A SEDARE I MALUMORI M5S

    Da “Il Messaggero”

    giuseppe conte al meeting di rimini 2 giuseppe conte al meeting di rimini 2

     

    Da una parte il tema dei due mandati, dall'altra lo spettro delle urne anticipate. Questi i due nodi che stanno facendo fibrillare i gruppi grillini di Camera e Senato, riuniti giovedì sera nell'Aula dei gruppi parlamentari di Montecitorio per assistere al battesimo della squadra dei nuovi 5 vicepresidenti M5S scelti da Giuseppe Conte (con qualche mugugno e qualche defenzione in sala).

     

    Il leader pentastellato ha illustrato la road map per il rilancio del Movimento, chiedendo compattezza ai suoi: «Vedo trasparire manifestazioni di insofferenza» ma «non è il momento di piangerci addosso». Obiettivo dell'ex premier, tamponare il dissenso interno in vista della partita per il Quirinale. Il timore di molti eletti è che Conte voglia sfilarsi dall'esecutivo Draghi dopo l'elezione. A dare sfogo a queste paure è stato l'ex ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che ha chiesto all'avvocato di Volturara Appula di chiarire le sue intenzioni sulla permanenza del M5S nel governo.

    GIUSEPPE CONTE COME FORREST GUMP - MEME GIUSEPPE CONTE COME FORREST GUMP - MEME

     

    LE RASSICURAZIONI Non voglio il voto anticipato, il ragionamento espresso da Conte, che dopo l'assemblea ha chiarito il suo pensiero: «Noi non facciamo calcoli di convenienza e di tornaconto personale. Noi responsabilmente non abbiamo girato le spalle agli italiani e abbiamo deciso di sostenere questo governo per due obiettivi: proteggere la salute dei cittadini, far ripartire l'Italia e quindi attuare il Pnrr. Quindi fino a quando questi due obiettivi saranno perseguiti, noi ci siamo».

    GIUSEPPE CONTE NAPOLEONE GIUSEPPE CONTE NAPOLEONE

     

    Ma ad agitare i sonni della truppa parlamentare è anche la questione delle ricandidature: la regola dei due mandati rischia di falcidiare gli eletti al secondo giro, e quindi tutta la vecchia guardia M5S. Conte ha però ribadito che l'ultima parola spetterà alla base con una consultazione online, senza specificare quando ci sarà la votazione.

     

    Allo stesso tempo l'avvocato avrebbe lasciato aperto in ogni caso uno spiraglio per i deputati e senatori a rischio (complice anche la riforma del taglio dei parlamentari). Bisogna stare tranquilli perché c'è spazio per tutti, il mantra di Conte, il quale ha ipotizzato un recupero degli eletti uscenti in altri livelli istituzionali (dai Consigli regionali a quelli comunali)

    giuseppe conte giuseppe conte GIUSEPPE CONTE GIUSEPPE CONTE

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