V.G. per “la Repubblica”
CONSEGNE A DOMICILIO DI CANNABIS
Pop corn, Champagne, Cachemire, Apollo 13. A ciascuna il suo nome suggestivo, il suo gusto, il suo prezzo. Denominatore comune: è legale (per i maggiorenni) e piace sempre più.
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Per la cannabis light, quella con un livello di Thc inferiore allo 0,6%, venduta in negozio o online, è l'età dell' oro. Pur in un panorama frastagliato e con una regolamentazione ancora debole, nel 2020 gli acquisti sono più che raddoppiati, l'e-commerce vola, i fatturati delle aziende che coltivano e distribuiscono infiorescenze e olii di CBD sono schizzati alle stelle.
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Complice l'ansia, lo stress, l'insonnia e la reclusione della pandemia. E pure qualche difficoltà nel trovare l'erba illegale in strada, racconta chi ne fa uso, e ai prezzi di prima. Più comodo ordinarla dal divano, aspettare il rider per la consegna, pagarla col pos, facendosi magari rimborsare il 10% grazie al cashback.
Nel 2019 la cannabis light ha totalizzato un fatturato di 150 milioni, con 4000 ettari dedicati alla coltivazione di canapa, più di 10mila lavoratori coinvolti nel settore e migliaia di negozi.
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«Ora siamo tra i 250 e i 300 milioni ma l'Italia è tra i più importanti produttori a livello europeo e una regolamentazione ad hoc porterebbe il mercato potenziale dei derivati di CBD a oltre mezzo miliardo di euro, con la possibile creazione di 30mila posti di lavoro», spiega Davide Fortin, economista e ricercatore alla Sorbona di Parigi, consulente di agenzie governative per la regolamentazione della cannabis.
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La fumano dai 18enni ai 90enni, ma i consumatori più assidui hanno tra 30 e 40 anni, uomini e donne, senza differenza. «Negli ultimi mesi l'uso è certamente aumentato - racconta Stefania Fossati, direttrice sanitaria di Clinn, clinica milanese di medicina integrata premiata come eccellenza europea per i trattamenti con la cannabis -. Si rivolgono a noi persone con disturbi legati all'ansia, all'insonnia, all'irrequietezza, ma anche pazienti cronici che seguono terapie per il dolore e ora vogliono un aiuto in più per combattere l'isolamento. Non è adatta a tutti ma per molti dà meno effetti collaterali e dipendenza dei farmaci».
boom vendita cannabis light milano
A raccontare il boom sono anche i numeri delle aziende. La FlowerFarm, nata nel 2017 con un piccolo punto vendita, ora conta una factory in provincia di Varese, un sito produttivo in Puglia, la "California d'Europa", a cui si aggiungerà quest'anno un altro hub nel Nord Italia.
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«E se nel 2019 il fatturato era di 2,5 milioni - racconta uno dei fondatori, Massimo Fabbri - ora tocca i 7 milioni e la produzione da 6 tonnellate è schizzata a 10, il 40% delle quali commercializzato in Italia». Un Paese con potenzialità enormi - spiega da imprenditore - «perché può garantire a basso costo standard qualitativi altissimi, grazie al clima e ai terreni».
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Altra società, la JustMary, nel 2020 ha fatto 50mila consegne di erba legale in tutta Italia, circa 150 al giorno, moltiplicando per sette volte le proprie vendite. Negli ultimi mesi dello scorso anno gli acquisti online sono cresciuti del 200%, soprattutto a dicembre «con il ritorno di restrizioni anti-Covid più rigide e l'introduzione del cashback», raccontano, che ha permesso ai clienti, che in media spendono 40-50 euro a ordine, di veder rimborsati pure gli spinelli light.
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A voler stilare una classifica regionale, in testa nell'impennata di acquisti c'è la Lombardia, seguita da Piemonte e Sicilia, e poi ancora Emilia-Romagna, Lazio e Puglia. Tra i fattori che hanno contribuito al recente boom ci sarebbe anche la difficoltà nel trovare marijuana illegale durante il lockdown. I dati della Direzione antidroga del Viminale illustrano, al netto di due importanti operazioni nel Mediterraneo del 2019, un calo lieve di sequestri e denunce.
Un questionario elaborato dall'Osservatorio sulla cannabis CBD racconta che un consumatore su tre aveva difficoltà a trovare in primavera l'illegale. I cui prezzi sono cresciuti anche del 40%.