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    “IO CAPOGRUPPO PD A MONTECITORIO? NON SCHERZIAMO, SONO APPENA ENTRATA IN PARLAMENTO...” - MICHELA DI BIASE, MOGLIE DI FRANCESCHINI E COME DAGORIVELATO GRANDE REGISTA DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO SCHLEIN ALLA SEGRETERIA PD – “L’ASSE CON LEI E’ NATO QUANDO L’HO INVITATA A PARLARE DI FEMMINISMO IN UN INCONTRO DEL PENSATOIO CHE HO FONDATO. ERA IL 2019. HA PORTATO UNA VENTATA D'ARIA FRESCA” – “FUGHE DAL PARTITO? NON CREDO CI SARANNO” (SEGNATEVI QUESTE PAROLE)


     
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    Estratto dell’articolo di Adriana Logroscino per il Corriere della Sera

     

    elly schlein michela di biase elly schlein michela di biase

    Michela Di Biase, 42 anni, alle spalle tutto il cursus honorum dell’esponente di partito — elezione in municipio, in Comune, alla Regione e poi in Parlamento — è nel cerchio più stretto dei sostenitori di Elly Schlein. Ed è in predicato di ricevere un ruolo di responsabilità, anche per via dell’esperienza maturata nel sistema del partito di Roma, la sua città.

     

    Di Biase, sarà lei la capogruppo del Pd a guida Schlein a Montecitorio?

    michela di biase ricorda vivien buaron foto di bacco (2) michela di biase ricorda vivien buaron foto di bacco (2)

    «Non scherziamo, sono appena entrata in Parlamento... In queste ore si dice e si scrive di tutto. Ma ho lavorato perché Elly fosse segretaria anche perché è una donna libera. E, da donna libera, farà le scelte che le spettano in autonomia. Io sono pronta a lavorare per il Pd come faccio da 16 anni».

     

    È vero che c’è la sua regia dietro il sostegno di Area dem, la corrente di cui è leader suo marito Dario Franceschini, alla mozione Schlein?

    «Un’altra ricostruzione fantasiosa. Che non corrisponde alla personalità di Dario. Non ho portato io lui né lui me. Ci siamo ritrovati entrambi a sostenere un progetto politico che ci ha convinto nell’interesse del Pd».

     

    Quando è nato l’asse con la neosegretaria?

    dario franceschini e michela di biase dario franceschini e michela di biase

    «Quando l’ho invitata a parlare di femminismo in un incontro del pensatoio che ho fondato, F.A.R.E. Io sono sempre stata femminista ma allora, era il 2019, il femminismo non era una parola nell’agenda del mio partito. Seguivo Elly da tempo perché ho sempre seguito con interesse anche quel che si muoveva al di fuori dei confini del Pd. Così la invitai, pensando che nessuno fosse più in grado di lei di portare un contributo. Fu un successo. La decisione di sostenerla al congresso è arrivata quando ha annunciato la candidatura al Monk di Roma: l’ho ascoltata ed era una ventata di aria fresca».

     

    (...)

     Ora però dovrà governare un partito nel quale non aveva vinto: considerate le sue posizioni piuttosto radicali, vede rischi per la tenuta del Pd?

    ELLY SCHLEIN ELLY SCHLEIN

     «Le prime dichiarazioni della segretaria testimoniano la sua ferma volontà di tenere insieme le diverse anime di un partito che è plurale. Una pluralità che è ricchezza. Si discuterà? Certo. Ma a parte qualche scelta personale, non credo ci saranno fughe.

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