Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera
DI CAPRIO
A settembre Leonardo DiCaprio diceva: «Non possiamo permetterci di avere dei leader che non credano al climate change ». In quegli stessi giorni Donald Trump twittava: «Il cambiamento climatico è una bufala inventata dai cinesi». Ma nell' America 2016, ormai si è capito, le cose cambiano, si confondono rapidamente. Così eccoli, mercoledì 7 dicembre, «The Donald», 70 anni, e «Leo», 42, il neo presidente e il Premio Oscar, seduti uno accanto all' altro sui divani bianchi e dorati della Trump Tower.
DiCaprio ha portato due copie del documentario appena uscito: Before the Flood , «Prima dell' inondazione», visibile gratuitamente sul sito del National Geographic . Sembra fiducioso di poter lasciare una traccia. Forse conta sulla complicità di Ivanka Trump, la figlia prediletta del tycoon. È stata lei a invitarlo, così come il giorno prima aveva chiamato Al Gore, l' ex vice presidente autore del film ecologista «Una scomoda verità».
TIME ELEGGE TRUMP PERSONA DELL ANNO
Donald ha dedicato cinque minuti a Gore, ma si è fermato a lungo con DiCaprio. Ha ascoltato il suo racconto del viaggio durato tre anni per confezionare il documentario di cui è interprete e produttore, con riprese dal circolo Artico all' Indonesia. Nel lungometraggio l' attore ha incontrato Barack Obama e Papa Francesco.
Certamente non Trump. E il punto è proprio questo: che cosa ci fa ora lì, nella penthouse del neo presidente? Si è fatto accompagnare da Terry Tamminen, il manager della Leonardo DiCaprio Foundation.
Insieme presentano a Ivanka, a Trump e al suo staff «un piano per rilanciare una robusta ripresa economica, attraverso investimenti nelle infrastrutture sostenibili».
jared kushner ivanka trump
Trump lo ascolta, prende il dvd, promette di vederlo. Il giorno dopo, però, sembra aver già dimenticato tutto e nomina ministro dell' Ambiente il Procuratore generale dell' Oklahoma, Scott Pruitt, rumoroso «negazionista» del climate change .
Un colloquio Trump-DiCaprio sembrava un' ipotesi provocatoria. Molti fan e molti ambientalisti sono rimasti spiazzati. Ingenuità? Gusto della sfida impossibile?
Opportunismo? Il 22 aprile 2016, due mesi dopo aver vinto la statuetta d' oro per The Revenant , l' attore aveva tenuto uno dei discorsi più seguiti davanti all' assemblea dell' Onu, riunita per firmare l' accordo mondiale sul clima: «E' arrivato il momento di agire, non ci sono più scuse, bisogna abbandonare le energie fossili. Il mondo ci sta guardando».
«Ci rivediamo a gennaio»: così lo ha salutato tre giorni fa il presidente eletto. È sembrato un invito alla cerimonia del 20 gennaio, quando Trump entrerà nella Casa Bianca. O forse era solo una frase generica, un modo per non deludere troppo Ivanka.
TRUMP DI CAPRIO