raffaele cantone foto di bacco
Giacomo Amadori per “la Verità”
Come un fantasma, a Perugia, a tre anni di distanza dal Palamara-gate, è ricomparsa la manina che sottrae dalla Procura umbra carte coperte da segreto e le consegna sempre agli stessi giornali per far bombardare l'ex presidente dell'Anm, ma non solo. Nel 2019 su alcuni quotidiani, Corriere della Sera e Repubblica in testa, apparvero succose intercettazioni in quel momento in viaggio da Perugia verso il Csm.
luca palamara foto di bacco
Nessuno scoprì (o volle scoprire) l'autore. Ma con quest' ultima fuga di notizie fotocopia, forse il mariuolo, come ogni criminale seriale, potrebbe aver lasciato un'impronta decisiva sulla scena del crimine. In questo caso ha messo in circuito la richiesta di archiviazione per i fatti collegati alla loggia Ungheria e descritti ai pm dal faccendiere Piero Amara. In quelle 167 pagine erano citate vicende ancora coperte da segreto.
Comprese alcune dichiarazioni testimoniali non ancora contestate a Luca Palamara e pronte per essere depositate nel processo per corruzione già in corso a Perugia.
Il procuratore Raffaele Cantone ha annunciato una guerra senza quartiere a quello che ha già bollato senza giri di parole come «un traditore», nonché colpevole di «una porcata».
piero amara
Per la toga si tratta di una «vicenda di gravità inaudita» che può essere paragonata alla divulgazione dei verbali di Amara. La richiesta di archiviazione, come è specificato in un comunicato diffuso ieri, non era stata ancora inviata né alla Procura generale di Milano, né a quella della Cassazione, né alla polizia giudiziaria. Anche il Gico della Guardia di finanza, che aveva chiesto copia del provvedimento, sarebbe rimasto a mani vuote. «Nell'interesse vostro, l'avrete quando l'avranno tutti», sarebbe stato spiegato ai militari. «È un fatto gravissimo», ha rincarato la Procura con le agenzie. «Faremo tutto il possibile per accertare da dove sia uscita».
raffaele cantone presidente della corte
Come dimostrano altre indagini su rivelazioni di segreto, in questi casi volere è potere.
Sabato mattina, dopo aver letto un articolo sul Fatto quotidiano che conteneva diversi virgolettati della richiesta, Cantone ha immediatamente fatto aprire un fascicolo a modello 45 (senza ipotesi di reato, né indagati) che però a partire da stamattina è diventato un modello 44 per rivelazione di segreto.
Anche perché ieri sono usciti due articoli fotocopia su Corriere della Sera e Repubblica che riguardavano le nuove accuse di corruzione e istigazione nei confronti di Palamara che hanno fatto immaginare a Cantone che qualcuno sia andato a pescare proprio quel capitoletto nelle 167 pagine della richiesta e lo abbia poi consegnato ai cronisti. Insomma, un sicario con un preciso obiettivo, lo stesso di chi ha colpito nel 2019.
piero amara 6
Il procuratore è in attesa delle prossime pubblicazioni sui giornali e di un qualche passo falso della talpa. Gli inquirenti escludono che la richiesta possa essere uscita dall'ufficio gip, ma notano che il corposo documento da quattro o cinque giorni era oggetto di fotocopie negli uffici di cancelleria e di passaggi da una stanza a un'altra. Per questo i pm stanno cercando di capire se, durante queste operazioni, le carte possano essere fuoriuscite in modo clandestino per finire magari in mano a qualche investigatore e poi nei computer dei giornalisti.
VELA PUBBLICITARIA DI LUCA PALAMARA A ROMA
Con alcuni stretti collaboratori Cantone ha escluso categoricamente il possibile coinvolgimento nella fuga di notizie dei sostituti procuratori che lo affiancano, Gemma Miliani e Mario Formisano. Il magistrato napoletano è pronto a mettere la mano sul fuoco sulla lealtà dei suoi due dioscuri, di cui sostiene di fidarsi quasi più che di sé stesso. «Se fossero loro la delusione sarebbe enorme, la più grande della mia vita. Un vero atto di tradimento», ha commentato con il tono di chi ritiene di essere di fronte a un'ipotesi dell'irrealtà. E allora?
In questo momento i principali indiziati sembrano essere gli operatori della polizia giudiziaria che hanno rapporti costanti con le cancellerie ed è a quel livello che gli inquirenti stanno cercando la falla.
myrta merlino alessandro sallusti luca palamara matteo salvini foto di bacco
Ieri Palamara ha presentato a Firenze, competente per i reati dei magistrati di Perugia, una denuncia per la fuga di notizie che lo riguarda. Si tratta delle (ennesime) dichiarazioni che Amara ha rilasciato contro l'ex pm, in questo caso nell'ambito di un procedimento per istigazione alla corruzione.
L'avvocato siracusano ha riferito che, nel 2015, mentre si trovava a bordo di un aereo con Palamara, avrebbe ricevuto da quest' ultimo, ai tempi in cui era consigliere del Csm, una presunta richiesta di 30.000 euro, per aggiustare un procedimento disciplinare riguardante l'ex pm Antonio Musco. Un'accusa che anche in questo caso Palamara considera senza alcun riscontro e facilmente contestabile, carte alla mano. Le stesse che sta mettendo da parte con gli avvocati.
luca palamara marcello melandri foto di bacco
«Palamara purtroppo ha straragione. Ha fatto benissimo a denunciare», ha commentato con i suoi collaboratori Cantone. Per una volta l'ex presidente dell'Anm e il suo grande accusatore si sono trovati dalla stessa parte del campo. Come ai tempi in cui giocavano nella Nazionale magistrati. Infatti in Procura ritengono che questa fuga di notizie danneggi «in modo rilevantissimo» le inchieste, anche perché «la vicenda Palamara è solo un pezzetto della richiesta di archiviazione». Ma evidentemente qualcuno ha interesse solo a quello.