Estratto dell’articolo di Andrea Schianchi per la Gazzetta dello Sport
salah 4
Di Francesco sceglie di affrontare il micidiale terzetto d’attacco del Liverpool (Salah, Firmino e Manè) con una retroguardia a tre formata da Fazio, Manolas e Juan Jesus. Uomo contro uomo, come nel vecchio sistema puro. Più che un azzardo è un esercizio tattico sconsiderato. In genere si decide di adottare questo modulo, che prevede frequenti duelli individuali quando si è sicuri (o abbastanza sicuri) di essere superiori agli avversari sia a livello tecnico sia a livello fisico.
liverpool roma manè
Domanda: la Roma è più forte del Liverpool negli uno contro uno? No, e allora perché percorrere questa strada? Salah è un assoluto fenomeno, ma se davanti gli si presentano autostrade deserte…tutto gli diventa più facile. E su Firmino che da sempre ama arretrare e tocchettare con i centrocampisti e poi lanciare in profondità l’ala che si accentra, perché non si accorcia la marcatura? (…) Altro errore dei giallorossi: l’enorme distanza tra i reparti. La squadra è troppo lunga: 41,3 metri rispetto ai 32,8 dei Reds…
2. DI FRANCESCO
Estratto dell’articolo di Davide Stoppini per la Gazzetta dello Sport
DI FRANCESCO
“Lo so, siete tutti allenatori, ora si parlerà solo del modulo. Ma la verità è che avevamo fatto bene anche all’inizio, nei primi 20-25 minuti. E poi conta l’atteggiamento, il modulo viene dopo. La verità è che abbiamo perso troppi duelli individuali in mezzo al campo…
Per 40 minuti si è spenta la luce, non conta mica difendere a 4 o a 5. E a questi livelli devi avere anche più personalità. E invece vedo facce demoralizzate in campo, non è giusto così. La discussione con Strootman? C’è stata un’incomprensione che ci è costata il quinto gol, avevo chiesto ai miei di mettersi 4-3-3, invece si sono messi 4-2-3-1 e così abbiamo subito il 5-0….
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