Monica Ricci Sargentini per il “Corriere della Sera”
LUIGI DI MAIO AL CAIRO
Negli ultimi 40 giorni tre ministri italiani hanno visitato l' Egitto. L' ultimo, dopo Matteo Salvini e Enzo Moavero Milanesi, è stato il vicepremier Luigi di Maio che ieri, dopo un incontro con il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi, ha auspicato «una svolta entro la fine dell' anno» sull' omicidio di Giulio Regeni, trovato morto al Cairo il 3 febbraio del 2016.
regeni
Sembra ormai appartenere al passato la tensione tra i due Paesi che aveva portato il governo Renzi a richiamare l' ambasciatore italiano in Egitto nell' aprile 2016 proprio a causa dei silenzi sull' uccisione del giovane ricercatore dell' Università di Cambridge. Una decisione che poi era stata ribaltata nell' agosto del 2017 quando il governo Gentiloni decise di far insediare al Cairo l' ambasciatore Giampaolo Cantini.
Eppure, nonostante i progressi nelle relazioni, di passi avanti nell' inchiesta non ne sono stati fatti. L' ultima delusione per gli investigatori italiani è arrivata dai fotogrammi faticosamente recuperati dalle registrazioni delle telecamere a circuito chiuso nelle 53 stazioni della metropolitana de Il Cairo il giorno della scomparsa di Giulio, il 25 gennaio 2016. Purtroppo nei filmati ci sono dei «buchi» che riguardano proprio gli orari di interesse investigativo.
AL SISI DI MAIO
Tuttavia il ministro del Lavoro Luigi Di Maio è convinto che il governo egiziano abbia buone intenzioni: «Il colloquio con Al Sisi è iniziato con lui che ha parlato di Giulio Regeni: quindi devo dire che si condivide la priorità, che è quella della verità su Giulio, e noi cercheremo di accertarla con la collaborazione fra la Procure e con la moral suasion diplomatica».
giampaolo cantini nuovo ambasciatore in egitto
Durante la conferenza stampa a Il Cairo il vicepremier ha inviato «un caro saluto alla famiglia di Giulio Regeni» aggiungendo che il presidente egiziano ha definito il ricercatore «uno di noi». I Regeni, che da tempo accusano le forze di sicurezza egiziane di complicità nell' omicidio, hanno risposto con il silenzio: «Abbiamo sentito le parole di Di Maio, ma preferiamo non rilasciare alcun commento», ha detto la mamma Paola Deffendi.
egitto torture bunker regeni 1
A parlare è Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia: «Le parole di al-Sisi sono offensive e inaccettabili. Lui presiede un sistema repressivo che ha avuto Giulio (e tantissimi altri) vittime. Altro che "uno di noi"».
VIGNETTA GIANNELLI - AL SISI COLLABORA SUL CASO REGENI
Per arrivare alla verità ci vorrebbero maggiori pressioni delle autorità italiane: «L' Italia deve premere di più - aggiunge -. Non basta fare il nome di Giulio e poi affidarsi al futuro, nel frattempo sincerandosi che i rapporti con l' Egitto non siano mai compromessi».
Una linea condivisa da Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali: «Non è sufficiente tutto ciò che è accaduto, depistaggi inclusi, per decidere di essere più duri, anche dal punto di vista economico e commerciale con l' Egitto?».
Giulio Regeni
Al contrario Di Maio ieri ha sostenuto che le relazioni tra Roma e Il Cairo vanno rinsaldate lodando la presenza di Eni che è rimasta «anche nel periodo più difficile» diventando «una realtà importantissima». Un entusiasmo che stride con la battaglia dei 5 Stelle contro gli idrocarburi e il gasdotto Tap.
paola regeni giulio regeni paola regeni PASSAPORTO DI GIULIO REGENI luigi manconi con i genitori di giulio regeni