Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
luigi di maio matteo salvini
Le nuove frizioni con la Lega, il sospetto che il Carroccio spinga per uno strappo prima che scada la finestra del voto anticipato e il no al rimpasto. Luigi Di Maio vive un tranquillo martedì di guerriglia governativa.
Il capo politico del Movimento risponde agli attacchi, respinge le richieste di dimissioni nei confronti di Vincenzo Spadafora (dopo un' intervista in cui prende di mira Matteo Salvini) da parte del Carroccio, ma senza alzare i toni.
Anzi. Anche con i suoi preferisce usare il sarcasmo. Il leader della Lega si era definito «vicepremier vicario», parole che Di Maio ha commentato con i suoi fedelissimi con un lapidario: «Se può aiutarlo a sentirsi più utile no problem. Dopotutto chi si sente solo cerca di riempire la vita con i ruoli».
luigi di maio vincenzo spadafora
Stessa linea anche quando si tratta di far quadrato intorno a Spadafora. Il vicepremier pentastellato si sfoga con un commento all' Adnkronos rimbalzato poi sul web: «Ho detto quello che penso, che tutto questo caos per una intervista mi sembra assurdo. E poi voglio dire... in passato i leghisti mi hanno dato del Renzi e mica mi sono messo a lagnare».
Ma la partita, al di là delle polemiche sulle parole, è su un altro tavolo. E Di Maio lo chiarisce. Il futuro del governo si capirà nei prossimi giorni, ora è il momento di mettere la carte in tavola.
lorenzo fontana (2)
«Se la Lega sceglie di nominare un ministro agli Affari europei, la squadra di governo è completa e, quindi, non è necessario fare ulteriori ritocchi», è il ragionamento del capo politico Cinque Stelle con il suo entourage. Un monito chiaro, in un momento delicato. I pentastellati non muoveranno pedine, al massimo farà la Lega piccoli cambiamenti se dovesse ricadere su Lorenzo Fontana la scelta per il ruolo che fu di Paolo Savona.
matteo salvini luigi di maio
«Quelle del Carroccio nelle ultime ore sono polemiche pretestuose, cercano di stuzzicarci, ma se vogliono andare al voto lo dicano chiaramente a noi e al Paese, altrimenti si concentrino sulle coperture per la flat tax e andiamo avanti», dicono fonti interne al Movimento. In serata spunta anche un ultimo botta e risposta. Davanti all' idea di introdurre un possibile condono, i Cinque Stelle fanno muro: «Con noi nessun condono passerà mai.
Piuttosto bisogna intensificare la lotta, fino al carcere, contro i grandi evasori».
luigi di maio vincenzo spadafora
Di Maio, intanto, ha intenzione di accelerare sui principali dossier che ha in cantiere: dalla riduzione del cuneo fiscale al salario minimo, fino alla questione Alitalia che potrebbe essere chiusa nel giro di pochi giorni. In più, il leader attende il voto di domani al Senato sul taglio dei parlamentari per capire quanto l' asse con la Lega possa davvero reggere nel tempo.
«Se passa il taglio, la legislatura durerà cinque anni», dicono i Cinque Stelle. «Noi siamo fiduciosi che avremo una maggioranza compatta», ripetono altri. Solo dopo la conclusione di questa settimana, quindi, il leader potrà pensare alla riorganizzazione del Movimento, che al momento sembra languire. E c' è sempre l' ombra di un incarico per Alessandro Di Battista che tiene banco tra i parlamentari (impegnati ieri sera in assemblea per parlare delle mosse Cinque Stelle sul decreto sicurezza).
LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA BY LUGHINO
Il prossimo faccia a faccia, invece, tra Salvini e Di Maio dovrebbe essere domattina per l' ennesimo round sulle autonomie. Anche in questo caso i Cinque Stelle attaccano: «La Lega sta capendo che deve essere equilibrata e non svantaggiare alcune aree del Paese».