Non vedo l’ora di lavorare con Di Battista ministro in Commissione Affari Europei. Proprio non vedo l’ora. Mi parrebbe, dopo Savona e Fontana, una scelta coerente
— nomfup (@nomfup) 2 settembre 2019
luigi di maio passeggia per roma con virginia saba 8
Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
di maio virginia saba
Una giornata di attesa, fitta di telefonate, contatti, messaggi. La mossa del Pd, che chiede formalmente di non inserire vicepremier nella squadra di governo, arriva in parte inaspettata. Quando Luigi Di Maio la riceve è in visita alla basilica di San Pietro con la sua fidanzata, Virginia Saba. I due, vestiti in abiti casual, hanno assistito alla Santa Messa delle 13 per poi ammirare la basilica. Il capo politico M5S ha appena incassato l’assist a metà del premier Giuseppe Conte (che precisa: «Non sono del Movimento, ma c’è vicinanza») quando si riapre il nodo politico sul suo ruolo nel futuro governo.
luigi di maio roberto fico napoli giuseppe conte abbraccia di maio e festeggia la vittoria del m5s alle elezioni 2018 1
Si rincorrono le voci che danno Di Maio isolato. L’ala ortodossa preme. Il fichiano Luigi Gallo rompe il silenzio chiesto a deputati e senatori. «Ora con coraggio dimostriamo di essere maturi per garantire, con lo stesso metodo corale e partecipativo del gruppo parlamentare la nascita della migliore squadra di governo per questo Paese». Alcuni parlamentari pentastellati — come racconta l’Adnkronos — attaccano in chat: «Se hai incaricato Conte, lo lasci lavorare e non lo indebolisci così. Ha ragione chi pensa che vogliano sabotare tutto per i propri interessi personali...».
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paragone
Ma il leader, in realtà, vuole ponderare la mossa e decide di prendere la decisione insieme al suo stato maggiore. Una scelta corale anche per dimostrare che il Movimento è con lui. E che non cederà facilmente. Stamattina alle 10 ministri e sottosegretari del governo uscente si incontreranno a Roma. Una riunione chiesta per coordinare le prossime mosse: sul tavolo il futuro «collettivo» dei Cinque Stelle. Ma il messaggio che i pentastellati vogliono indicare, al di là della composizione della squadra, è quello che oggi ha lanciato Gianluigi Paragone. «Luigi Di Maio non piace al Pd perché sta difendendo quello che di buono avevamo fatto nel precedente governo. Luigi deve rimanere centrale. Anche a Chigi!», scrive il senatore, negli ultimi mesi molto critico con il capo politico.
MANLIO DI STEFANO
BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA
Di Maio durante la giornata sceglie la via del silenzio anche per non inasprire i toni. In serata si diffondono voci di una sua possibile intervista per prendere posizione, ma le indiscrezioni non trovano conferma dagli ambienti vicini al capo politico del Movimento. «Siamo tornati a essere una squadra», dice un fedelissimo cercando di stemperare le polemiche di questi giorni. Le parole di Beppe Grillo, però, hanno scosso la base (i commenti alle parole del garante sono anche in questo caso sono divisi tra sostenitori e detrattori).
di battista di maio LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA BY LUGHINO
Manlio Di Stefano cerca di compattare le anime: «Ha ragione Beppe quando dice che è tempo di guardare 50 anni avanti e avviare una stagione di riforme evolute e lungimiranti, ed è proprio per questo che ci stiamo concentrando al 100% sul programma». Ma oltre ai temi i pentastellati stanno abbozzando anche una ipotetica squadra di governo da presentare a Conte e ai dem. Dopo la mossa del Pd di chiedere un passo indietro sui vicepremier, nel Movimento ha ripreso quota l’idea di proporre un altro big come papabile ministro.
beppe grillo luigi di maio alessandro di battista contro la legge elettorale
Il nome in questione è quello di Alessandro Di Battista: per lui si ipotizza tra i pentastellati un incarico alle Politiche europee. Una mossa che potrebbe far storcere più di qualche naso tra i dem. «Preferiamo parlare di temi e non di ruoli», tagliano corto i Cinque Stelle. Che poi precisano sibillini: «Di certo che Alessandro sia un valore per il Movimento è cosa nota per tutti».