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    “QUELLI CHE STRIZZANO L'OCCHIO A PUTIN SONO GLI STESSI CHE HANNO FATTO CADERE IL GOVERNO” – DI MAIO SI SCAGLIA CONTRO I SUOI EX ALLEATI SALVINI E CONTE: “QUANDO QUESTI SIGNORI SI METTONO A PARLARE DI RIFORMA DELLE PENSIONI, COME PENSANO DI FARLA DA SOLI, SE CON MARIO DRAGHI AL GOVERNO NON CI SONO RIUSCITI? I MARGINI DI BILANCIO, LEGATI ALLO SPREAD E ALL'APPROCCIO DELLA BCE, DIPENDONO ANCHE DA CHI GUIDA IL PAESE - IL CAPOLAVORO DI CONTE È STATO QUELLO DI COSTRUIRE LA FINE DI DRAGHI PER DARE IL POTERE ALLA DESTRA - LO SLOGAN UNO VALE UNO? NON SONO NOSTALGICO DEL PASSATO..."


     
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    SALVINI PUTIN CONTE DI MAIO SALVINI PUTIN CONTE DI MAIO

    Francesca Sforza per “la Stampa”

     

    «Sento che c'è già chi propone mille euro di pensione a tutti, ma se quel qualcuno è stato al governo fino a ieri e non lo ha proposto, posso, da cittadino, dubitare della serietà di questa offerta?». Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, nel corso di una conversazione a Metropolis, sui canali del gruppo Gedi, non fa mistero della distanza che ormai lo separa dallo schieramento degli «irresponsabili», in particolare da quello che continua a chiamare «il partito di Conte». Con un implicito che si ritrova più volte nel corso del suo intervento: il Movimento 5 Stelle sono io.

     

    Ministro Di Maio, chi saranno gli alleati di "Insieme per il futuro"?

    I MEME SULLE REGIONALI IN UMBRIA - DI MAIO - CONTE - SALVINI I MEME SULLE REGIONALI IN UMBRIA - DI MAIO - CONTE - SALVINI

    «Tutto quello che diventerà questo progetto lo saprete nelle prossime ore, ma una cosa è certa: la caduta del governo Draghi stravolge il panorama politico, adesso da una parte ci sono quelli che l'hanno buttato giù, e dall'altra chi crede che l'agenda Draghi debba andare avanti. Il principio di partenza è che chi ha fatto cadere il governo Draghi non può stare con chi lo sosteneva. Purtroppo adesso sarà difficile fare la battaglia sul tetto del gas con un governo che deve limitarsi al disbrigo degli affari ordinari, ma di questo è responsabile l'alleanza tra populismo e sovranismo».

     

    Quali sono i principali dossier che si bloccano?

    matteo salvini giuseppe conte luigi di maio matteo salvini giuseppe conte luigi di maio

    «Prima che ci fossero le dimissioni ci preparavamo ad alleggerire le aliquote Irpef sui redditi medio-bassi, stavamo intervenendo a favore di un salario minimo, ma lo stavamo facendo con la concertazione, non per legge. Ci proveremo in questi mesi, dovremo fare un decreto per aiutare le famiglie, ma certo se il Parlamento manda avanti il Ddl concorrenza e il Ddl fisco, ai fondi del Pnrr non ci arriviamo».

     

    L'Italia sarà più debole in vista degli spiragli negoziali che si aprono sul fronte ucraino?

    «Quelli che strizzano l'occhio a Putin sono gli stessi che hanno fatto cadere il governo. Draghi è stato un protagonista dell'alleanza occidentale, l'iniziativa dell'Italia è stata fondamentale per l'ingresso dell'Ucraina in Ue. Stessa cosa per la Nato: se disallineiamo l'Italia mettiamo in pericolo la nostra sicurezza».

     

    matteo salvini e luigi di maio salutano giuseppe conte prima del discorso del premier matteo salvini e luigi di maio salutano giuseppe conte prima del discorso del premier

    Come imposterà la campagna elettorale?

    «Il punto di noi tutti è la credibilità: quando questi signori si mettono a parlare di riforma delle pensioni, come pensano di farla da soli, se con Mario Draghi al governo non ci sono riusciti? I margini di bilancio, legati allo Spread e all'approccio della Bce, dipendono anche da chi guida il Paese Il capolavoro di Conte è stato quello di costruire la fine di Draghi per dare il potere alla destra. Sì perché qui non si parla più di centrodestra: con le uscite da Forza Italia quello che resta è uno schieramento di sola destra».

     

    Con Calenda non vi intenderete mai?

    DI MAIO SALVINI CONTE DI MAIO SALVINI CONTE

    «Se vogliamo costruire un'area nazionale io non posso rispondere con i tweet e le interviste, voglio cercare di unire, se ci riusciamo bene, se non ci riusciamo gli elettori ne prenderanno atto. L'offerta politica si misura anche nella capacità di unire, perché in Italia i governi cadono perché le forze non sanno stare insieme. Dobbiamo lavorare all'unità, e a una programmazione che guardi a vent' anni, non a venti mesi.

     

    Come si è sentito quando Draghi ha attaccato il reddito di cittadinanza, il superbonus, quota 100?

    «Gran parte dei provvedimenti che il partito di Conte spinge e difende, li ho scritti io. Il punto è che proprio perché li abbiamo scritti, e li difendiamo, siamo in grado di riconoscere che non hanno funzionato come avremmo voluto. Mario Draghi è stato uno dei più strenui difensori del reddito di cittadinanza, ma ha anche detto che bisogna trovare altri strumenti rispetto a quelli che avevamo individuato per portare le persone al lavoro. Stessa cosa per il superbonus: il meccanismo di cedibilità del credito ha creato delle truffe che hanno bloccato l'erogazione del credito dalle banche. Va migliorato, non rimosso».

    CONTE SALVINI DI MAIO MOAVERO MATTARELLA CONTE SALVINI DI MAIO MOAVERO MATTARELLA

     

    Ministro Di Maio, qual è la sua base? Quella dei 5 Stelle delusi da Conte o quale?

    «Quasi cinque anni fa ho partecipato a una campagna elettorale in cui abbiamo raccolto insieme un consenso di 11 milioni. La maggior parte di quegli elettori non votano per il partito di Conte, e non parlo solo di parlamentari, ma anche di amministratori, militanti, tutte persone che sono venute da me dopo che Conte ha ricevuto l'endorsement dall'ambasciatore russo. E poi c'è un altro mondo: un imprenditore con partita Iva che si trova in un momento di instabilità perché dovrebbe votare chi ha creato tanta instabilità?»

    CONTE SALVINI DI MAIO BY SPINOZA CONTE SALVINI DI MAIO BY SPINOZA

     

    Ha uno slogan elettorale altrettanto efficace dell'"Uno vale uno" del 2018?

    «Non sono ostaggio del passato, gli slogan li fanno ogni giorno Conte e Salvini, io vorrei andare oltre».

     

    È una campagna già decisa?

    «Si diceva così anche nel marzo 2018 ».

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