Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”
LUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGI
Il vicepresidente della Camera dà la sua versione rispetto all’incontro avuto il 6 luglio con Raffaele Marra, ex braccio destro della sindaca, in carcere dal 16 dicembre: «Io quel signore l’ho incontrato una volta», dice, smentendo un altro contatto il 24 agosto. «E questo testimonia che il Movimento chiedeva a Virginia Raggi di rimuovere Marra dal Gabinetto fin dall’estate 2016.
L’incontro serviva a dirgli che non aveva la nostra fiducia. Dopo, ho rinnovato la richiesta. E a settembre lo ha fatto pubblicamente Beppe Grillo». Così, secondo Di Maio, che pure ha passato l’estate a difendere l’autonomia di scelta della sindaca, «quella che si vuole far passare per una mia responsabilità è in realtà di Virginia, che si è scusata. E proprio da quelle scuse siamo ripartiti verso una nuova fase del comune».
virginia raggi luigi di maio
Il deputato M5S nega anche di aver ricevuto una telefonata dall’ex assessore al Bilancio Marcello Minenna, nella notte dell’allontanamento dal Campidoglio del capo di gabinetto Carla Raineri. Ma nonostante parli di un Comune ripartito, a Roma la situazione è sempre più confusa. Paolo Berdini è ormai considerato fuori giunta, per le cose dette sull’«incapacità strutturale» di Virginia Raggi e della « banda» di cui si sarebbe circondata. E per le illazioni sulla sua vita privata, rilasciate a un giornalista perché le scrivesse.
PAOLO BERDINI
Lasciare l’assessorato all’Urbanistica vuoto, però, in un momento così delicato (tra piano regolatore e trattativa sullo stadio della Roma) è un azzardo che i Cinque stelle avrebbero evitato volentieri. Oggi c’è una riunione di maggioranza in cui la sindaca dovrebbe comunicare la sua decisione: che potrebbe essere, secondo quanto rivelano fonti in consiglio comunale, di assumere (controvoglia) le deleghe di Berdini, mandandolo via oggi stesso e accelerando la ricerca di un successore.
RAFFAELE MARRA
Il nome di Carlo Cellammare sarebbe venuto meno per una sua indisponibilità. Resta invece in piedi quello di Paola Cannavò. L’architetto dell’Università della Calabria, con una lunga esperienza a Berlino, sarebbe la favorita per la delega ai Lavori Pubblici. Il nervosismo resta alto. Anche perché per domattina è stato fissato - dopo un precedente rinvio - l’interrogatorio di Raffaele Marra.