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    LUIGINO S’INGINOCCHIA ALLA “MADUNINA” - DI MAIO SPOSTA LA SUA “BASE” A MILANO PER SEDURRE L’ELETTORATO LOMBARDO, DA SEMPRE OSTILE AI CINQUESTELLE - DI MAIO S’E’ GIOCATO LA CARTA DEL CAV: HA FATTO UN ACCENNO ALLA “RIVOLUZIONE LIBERALE” BERLUSCONIANA (“LA FAREMO NOI ED È LA PRIMA VOLTA CHE LA PROPONIAMO”)


     
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    LUIGI DI MAIO LUIGI DI MAIO

    Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

     

    Anzitutto Milano. Luigi Di Maio lancia ufficialmente la campagna elettorale dei Cinque Stelle dal blog («Sarà un rally», dice, spiegando che è una corsa in cui «si va avanti anche di notte, con le intemperie») e lo fa dal capoluogo lombardo, che finisce per essere il centro gravitazionale - almeno in questa prima fase - di quella che tra i pentastellati viene definita come «la campagna del Nord».

     

    Il Movimento vuole aprirsi, attrarre consensi, agire da formazione «moderata». Non a caso il vicepresidente della Camera ha deciso di iniziare il suo tour da una delle regioni chiave del Paese, sia a livello economico sia in termini elettorali. Interlocutori e toni segnano una svolta.

     

    LUIGI DI MAIO BACIA LA TECA DI SAN GENNARO LUIGI DI MAIO BACIA LA TECA DI SAN GENNARO

    Di Maio nei giorni scorsi ha fatto un accenno alla «rivoluzione liberale» berlusconiana («La faremo noi ed è la prima volta che la proponiamo») e ieri ha precisato ancora: «So bene che in molti casi ci avvicineremo a persone che hanno una posizione critica nei nostri confronti; voglio parlare soprattutto con loro e confrontarmi». Un passo necessario nei confronti di quell'ala del Movimento che in passato ha mal digerito l'avvicinamento al mondo economico-finanziario.

     

    SARA VIRGULTI LUIGI DI MAIO DAVIDE CASALEGGIO SARA VIRGULTI LUIGI DI MAIO DAVIDE CASALEGGIO

    Il vicepresidente della Camera, intanto, ha spostato ormai la sua «base operativa» nel Settentrione: a Milano è stato avvistato negli ultimi tre fine settimana e rimarrà (salvo impegni istituzionali) al Nord fino a fine anno. L'agenda prevede una cinquantina di incontri, pubblici e non. Ieri è stata la volta di Confcommercio. Di Maio ha visto a porte chiuse i rappresentanti delle associazioni di categoria e territoriali di Milano e della Lombardia. I rumors parlano di altri appuntamenti anche di carattere economico-finanziario.

     

    Ma l' agenda si spinge anche sul sociale (vedrà i City Angels e sarà all' asilo Mariuccia) e oltre il capoluogo (la confederazione nazione artigiani a Mantova o una manifestazione sul mercato agricolo a Casalmaggiore). Intanto sul fronte politico, si riapre il dibattito con i dem sulle fake news. Il blog - parlando degli articoli pubblicati nei giorni scorsi da New York Times e Buzzfeed - commenta: «Sembra un giochino apparecchiato su misura al segretario del Pd».

    LUIGI DI MAIO EURO EUROPA LUIGI DI MAIO EURO EUROPA

     

    E su un coinvolgimento del Movimento nella diffusione di fake news è ancora più drastico: «Una follia solo pensarlo». «Il blog di Beppe Grillo ha reagito con il consueto stile gridando al complotto», replica Matteo Renzi. «Stanno messi male, non c'è dubbio», prosegue. E punge: «Dimostrino la propria trasparenza». Sul tema interviene Alessandro Di Battista a Otto e mezzo su La7: «Quando leggerò la legge che il Pd vuole proporre, deciderò se votarla o no, ma di fake news se ne trovano tante in Rete e anche nei giornali e in televisione».

     

    PIERRE MOSCOVICI PIERRE MOSCOVICI

    Ma le polemiche sul versante internazionale non si arrestano. Ieri Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari economici, ha attaccato: «Una buona politica è non interferire nella politica interna di un Paese amico, ma per il resto non è un segreto che se fossi italiano non sarei un elettore del M5S».

     

    A ribattere stavolta è il neo vicepresidente del Parlamento europeo, Fabio Massimo Castaldo: «Su Moscovici posso dire che è famoso per non azzeccarne una quando parla dell' Italia: ve lo ricordate il suo accorato appello per il Sì al referendum costituzionale di Renzi?». «Il Parlamento europeo - dichiara al Corriere - ha riconosciuto il lavoro del Movimento 5 Stelle anche a livello internazionale, assegnandoci un incarico importante come quello della vicepresidenza».

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