monza juve
Ti aspetti una Juve reattiva dopo un inizio di stagione un po’ così in campionato e sciagurato in Champions: e invece alla settima giornata, in una gara che sa già di ultima spiaggia, ti arriva la prima sconfitta in serie A, contro il Monza, che passa 1-0 con merito per gioco espresso e occasioni create.
Il Monza dell’ex Palladino, all’esordio in panchina, dopo aver perso le prime tre gare casalinghe, ottiene con la Juve i suoi primi tre punti - i primi assoluti in serie A - che vanno a sommarsi all’unico punto ottenuto fin qui, la scorsa settimana. Con un agitatissimo Galliani che lascia la tribuna ben prima del fischio finale, lui che del Monza è tifoso fin da bambino.
IN&OUT Nella Juve rientra dal 1’ Di Maria dopo l’infortunio muscolare, inizialmente in un tridente con Kostic e Vlahovic, poi in posizione di seconda punta. Ma il risultato non cambia un granché: l’argentino non incide, si innervosisce e commette un plateale fallo di reazione tirando una gomitata in peno petto a Izzo che lo stava ostacolando. Risultato: rosso diretto all’argentino, al 40’ del primo tempo, e Juve in dieci.
monza juve
La Juve, con Allegri in tribuna a scontare il turno di squalifica dopo l’espulsione con la Salernitana e Landucci in panchina, schiera Gatti con Bonucci in panchina e il solito centrocampo, con Miretti e McKennie ai lati di Paredes. Squalificati Cuadrado e Milik, nessuno dei tre più recenti infortunati (Locatelli, Rabiot e Alex Sandro) è disponibile. Sull’opposto fronte Raffaele Palladino schiera un 4-3-3 tutto grinta e coraggio.
MONZA PADRONE NEI PRIMI 45’— Una Juve trasparente lascia sfilare via il primo tempo senza mai farsi pericolosa e senza lasciare segni particolari sul match. La partita la fanno infatti i padroni di casa, che tengono linee strette, buon giro palla e lucchetti chiusi su ogni varco. Mostrando anche un’apprezzabile intraprendenza offensiva e arrivando varie volte al tiro, dal limite o dall’area, ben orchestrati da Rovella, prestito bianconero arrivato a Monza nelle ultime battute del mercato.
nedved allegri
La migliore occasione dei primi 45’ porta la firma di Ciurria, all’esordio da titolare, che sbaglia mira da ottima posizione. La Juve si limita a una gara di contenimento, occasionalmente arriva anche dalle parti di Di Gregorio, ma Vlahovic e Di Maria non graffiano e al solito il centrocampo fatica a chiudere e ripartire. Landucci chiede ai suoi di pressare più alto: il Monza, che alla fine del primo tempo farà registrare il 59% del possesso palla, sale senza difficoltà e arriva in scioltezza al limite, salvo poi non riuscire a rifinire con qualità l’ultimo passaggio o non trovare lo specchio con conclusioni anche coraggiose. Miretti sente il duello a distanza con Rovella ed è fra i più attivi dei suoi, spolmonandosi nell’alternare fase di contenimento e qualche incursione. Poi, al 40’, la Juve resta in dieci, per una clamorosa ingenuità di Di Maria, che non controlla un moto di stizza e si fa espellere.
max allegri
JUVE, NESSUN CAMBIO DI PASSO NELLA RIPRESA— La ripresa si apre sulle stesse note, con Mota e il neo entrato Gytkyaer che graziano Perin a due passi dalla porta. Oltre al danese, dal 55’ sono in campo anche Barberis e Caldirola, mentre nella Juve McKennie è chiamato ad allungare la squadra, giocando in posizione più avanzata.
E’ Miretti però a dare un segno di vita bianconero dalle parti di Di Gregorio, poi il Monza riprende il controllo del match, con una Juve più spettatrice che soggetto attivo della gara, ordinata quel tanto che basta ad eseguire il compitino ma priva di guizzi, di cambi di passo, e naturalmente di gioco offensivo. Davvero troppo poco. Non stupisce quindi il vantaggio del Monza: arriva al 74’ con Gytkjaer che, sbucando dietro a Gatti, si avventa in scivolata in area su un cross di Ciurria e di destro infila Perin. E per la Juve, che prima del 90’ si gioca anche le carte Kean, Fagioli e Soulé, cala il sipario.
DI MARIA
Da gazzetta.it
DI MARIA MONZA JUVE
Angel Di Maria perde la testa e viene espulso: rosso diretto al 40', per un plateale fallo di reazione su Izzo, che lo stava ostacolando: una gomitata in pieno petto, che fa crollare a terra l'avversario. Risultato: la Juve resta in dieci, Izzo riprende il suo posto.
Il Fideo, che Vlahovic e Landucci tentano invano di consolare, si fionda visibilmente nervoso negli spogliatoi. Fino a lì l'argentino, al rientro dal 1' dopo l'infortunio muscolare, non aveva inciso granché sul match, non nascondendo qualche atteggiamento stizzito. Fino all'atto finale, sorprendente per un campione del suo livello e della sua esperienza.
DI MARIA MONZA JUVE