1 - LAVITOLA: ORDINE DI CUSTODIA PER SENATORE DE GREGORIO
(ANSA) - Nella vicenda all'interno della quale sono scattate nuove accuse per Valter Lavitola è stato emesso anche un ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti del senatore del Pdl Sergio De Gregorio. Il provvedimento è stato trasmesso al Senato per l'autorizzazione all'esecuzione.
2 - DE GREGORIO, MI DIFENDERO' CON UNGHIE E DENTI
(ANSA) - "Mi difenderò con le unghie e con i denti" dice all'ANSA il senatore Sergio De Gregorio (PdL) destinatario di un ordine di custodia cautelare in carcere. "Non essendomi mai sottratto all'autorità giudiziaria non capisco quale necessità ci sia di questa misura cautelare" aggiunge il parlamentare napoletano.
3 - PER SEN. DE GREGORIO ORDINANZA AI DOMICILIARI
(ANSA) - Nell'inchiesta dei pm di Napoli Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock relativa ad una illecita utilizzazione di fondi per l'editoria, nei confronti del senatore Sergio De Gregorio è stata emessa dal gip Dario Gallo un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari (e non in carcere, come si era appreso in un primo momento). Il provvedimento è stato già inviato a Palazzo Madama per l'autorizzazione all'esecuzione della misura cautelare.
4 - DE GREGORIO, PERSEGUITATO? QUALCHE DUBBIO CE L'HO
(ANSA) - "Non mi sento un perseguitato ma qualche dubbio comincio ad averlo. Anche per questo nei giorni scorsi ho inviato ai colleghi parlamentari un memoriale nel quale ripercorro le mie vicende processuali dalle quali sono sempre uscito prosciolto". Così all'ANSA il senatore Sergio De Gregorio (PdL) destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nell'ambito sella vicenda all'interno della quale sono scattate nuove accuse per Valter Lavitola.
De Gregorio fa sapere che "recentemente il ministro della Giustizia ha aperto un procedimento sulla mia richiesta di approfondimento relativa al sospetto che il mio telefono sia stato ascoltato, cosa che per un parlamentare è gravissima". "Devo manifestare qualche inquietudine - aggiunge De Gregorio - rispetto al fatto che dal 2006 ad oggi, cioé da quando sono diventato senatore, non mi è stato risparmiato nulla". E racconta: "Un giudice mi indagò per concorso in associazione mafiosa e riciclaggio su accuse totalmente false". E ancora: "Un altro magistrato chiese la custodia cautelare per il sottoscritto ma sia il gip che il Riesame che la Cassazione respinsero le accuse al mittente".
5 - GOVERNO - ANTONIO DI PIETRO A RADIO 24: "UN TEMPO IL LADRO FACEVA IL LATITANTE, OGGI VA IN PARLAMENTO"
Da "Radio 24"
"Nel '92 i ladri, male che andava, facevano i latitanti. Oggi il ladro, male che vada, fa il parlamentare". Così Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, ospite di "24 Mattino" di Radio 24 attacca il Parlamento sul tema della corruzione. "Non è cambiato nulla rispetto al '92 se non l'ingegnerizzazione del sistema - ha aggiunto Di Pietro a Radio 24 -. Nel '92 trovavamo la mazzetta nello sciacquone del cesso e nel pouf di casa Poggiolini.
Oggi si fa la consulenza, si fa la nomina a Fincantieri come a Belsito, vengono utilizzati strumenti formalmente leciti per raggiungere fini illeciti. Una volta nella guerra tra guardie e ladri, la guardia aveva possibilità di raggiungere il ladro e male che andava il ladro faceva il latitante, oggi il ladro, male che vada, fa il parlamentare. Ci sono in Parlamento oltre 150 tra inquisiti da una parte e avvocati di inquisiti dall'altra. Voi immaginate che questo Parlamento faccia provvedimenti per far funzionare la giustizia? Questi sono tutto tranne che masochisti. Ci sono persone in Parlamento che hanno provvedimenti di cattura a carico".
Di Pietro è tornato sull'accusa già fatta in Parlamento al premier Monti di avere sulla coscienza i suicidi delle persone che si tolgono la vita per disperazione. "Io facevo un discorso all'interno della Camera durante un voto di fiducia che per l'ennesima volta indebitava le famiglie e costringeva le imprese a chiudere mentre non proponeva nulla per la crescita. Non estrapoliamo una frase detta in Parlamento, non in un bar di periferia. Questo sistema sta portando alla disperazione migliaia di famiglie e di lavoratori e imprenditori. E' una fotografia, non si devono arrabbiare con me se faccio il fotografo. Chi si ammazza non è che si ammazza perché gli fa piacere, ma perché non ce la fa più. Affrontiamo il toro per le corna, invece di dire ‘non mi devi dire questo'".
Di Pietro ha criticato la riforma del mercato del lavoro: "Soprattutto puntiamo al mantenimento fermo dell'articolo 18 che, come direbbe il vecchio Di Pietro, non c'azzecca assolutamente niente con la causa della situazione economica del Paese".
Infine sui rimborsi elettorali, il leader Idv ha ribadito che il suo partito rinuncerà all'ultima tranche in arrivo a luglio di circa 4 milioni: "Noi ritireremo la quota e la gireremo seduta stante con un assegno circolare a Elsa Fornero, il ministro che ha più necessità di venire incontro alle fasce sociali più deboli. Se non li ritirassimo verrebbero ridivisi tra gli altri partiti. Faremo un bell'assegno, poi chiederemo dove li mette e che cosa ci fa". [...]