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    “RENZO ARBORE VENNE A CERCARMI AL DERBY. MIA MADRE, CHE FACEVA LA GUARDAROBIERA, GLI DISSE: ‘LO LASCI PERDERE, L'È UNO SCEMO’” – DIEGO ABATANTUONO: “LE PERSONE CHE MI STANNO SUL CAZZO? CHI TRADISCE L’AMICIZIA. A ME È CAPITATO DUE VOLTE: UN MIO AMICO COMMERCIALISTA CHE MI FREGO' I SOLDI. DELLA SECONDA NON VOGLIO PARLARNE” – “INVECCHIARE NON MI DIVERTE, MA FINORA ME LA SONO GODUTA COME UN PAZZO. NON HO LA VOGLIA DI UNA VOLTA, E SONO PIGRO, PERÒ QUESTO LAVORO MI PIACE ANCORA” – IL MILAN, LO TSUNAMI ALLE MALDIVE E GLI SFIZI DA TOGLIERSI PRIMA DEI 70 ANNI...


     
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    Estratto dell'articolo di Andrea Scarpa per “il Messaggero”

    DIEGO ABATANTUONO DIEGO ABATANTUONO

     

    Nel suo nuovo film, L'ultima domenica di settembre dell'esordiente Gianni De Blasi, Diego Abatantuono è un vecchio scrittore in declino, da poco vedovo, che nella prima scena cerca di suicidarsi ingurgitando decine di pillole. Viene interrotto dalla polizia che bussa con insistenza alla sua porta per dirgli che la figlia e il genero sono morti in un incidente d'auto e deve andare in obitorio per riconoscere i corpi. Da adesso in poi, gli dicono, sarà lui a doversi occupare del nipote sedicenne (Biagio Venditti). […]

     

    In questo è uno scrittore scostante a anaffettivo che non racconta più storie più ma ha sempre con sé un taccuino su cui annota "quelli che mi stanno sul cazzo". Chi c'è nella sua lista?

    «Ovviamente il razzista, l'omofobo, l'assassino etc., ma la verità è che per me i peggiori sono quelli che tradiscono l'amicizia».

    l’ultima domenica di settembre l’ultima domenica di settembre

     

    Lei è stato molto tradito?

    «Due volte. Da giovane quando cominciai a fare tanti film, anche troppi, il mio amico commercialista non pagò l'Iva per fregarmi i soldi. Per fortuna mi sono rifatto, ma è stata proprio una brutta cosa. Non tanto per il denaro, ma perché una manovra così è stata pensata e ragionata. C'è stata cattiveria. E poi...».

     

    La seconda volta?

    […] «è una cosa mia. Chi sa, capisce perché non voglio parlarne. Comunque nella vita vera io non ce l'ho il libretto dietro. Quelli che non mi piacciono li evito».

     

    diego abatantuono diego abatantuono

    Un periodo così brutto come quello che vive il nonno del film l'ha mai vissuto?

    «Non ho mai pensato al suicidio, ci mancherebbe. I miei genitori sono morti presto, a settantatré anni, e sono stato tradito da qualche amico, ma a parte questo ho avuto una vita fortunatissima. Ho una famiglia meravigliosa, amici e lavoro. Invecchiare non mi diverte, ma finora me la sono goduta come un pazzo».

     

    […] È vero che sua madre, guardarobiera del Derby, quando Renzo Arbore venne a cercarla, all'ingresso gli disse di andar via?

    «Sì. "Lo lasci perdere, mio figlio: l'è uno scemo". Era così, mia madre. Poi mi vedeva sul palco e rideva».

    attila abatantuono attila abatantuono

     

    […] Lo sfizio da togliersi prima dei settant'anni qual è, se c'è?

    «Vorrei perdere peso per questioni di salute, non certo estetiche. Su quel fronte ho già dato, da giovane di sicuro non ero orrendo. E poi ne ho un altro molto più semplice: vorrei poter andare a fare il bagno al mare in una spiaggia deserta. Se oggi vado, passo ore a fare foto. C'è chi mi ferma per un selfie anche in acqua. Giuro».

     

    A proposito di spiagge deserte, quando nel 2004 ci fu lo tsunami che travolse l'Oceano indiano lei era con famiglia e amici alle Maldive: fu la volta che se la vide più brutta?

    «Certo. Per le vacanze di Natale andammo in una specie di paradiso che all'improvviso si trasformò in un inferno. Che paura. Rimanemmo bloccati per giorni. Ci andò benissimo».

     

    PAOLO MALDINI DIEGO abatantuono PAOLO MALDINI DIEGO abatantuono

    Federico Buffa, milanista come lei, la scorsa settimana ha detto che questo è il Milan meno romantico di sempre: che ne pensa?

    «Ha ragione. È così. Pensi a Ibrahimovic, che sembrava romantico in campo, ma fuori è solo l'uomo immagine di un business. Ormai contano solo i soldi. E poi bisognava tenere Pioli e consultare i tifosi».

     

    […] Come cantava Frank Sinatra per lei "il meglio deve ancora venire"?

    «Non lo so. Non ho la voglia di una volta, e sono pigro, però questo lavoro mi piace ancora. E poi devo lavorare perché ho una famiglia grande e smettere metterebbe un po' in difficoltà qualcuno». […]

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