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    DIEGO LA PECORELLA - “NON CHIAMATELO CONDONO MARADONA: ORMAI SONO IN REGOLA CON IL FISCO” - “SOLO A ME HANNO SEQUESTRATO ORECCHINI ED OROLOGI” - “DA OLTRE VENTICINQUE ANNI MI ADDEBITANO INGIUSTAMENTE UNA CARTELLA DI OLTRE 40 MILIONI DI EURO, CON CIRCA 35 MILIONI DI INTERESSI E SANZIONI”


     
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    Gianluca Abate per il Corriere della Sera

     

    Diego Armando Maradona, il governo vuole varare una sanatoria fiscale che prevede la cosiddetta «rottamazione» delle cartelle di Equitalia. Ora che sarà possibile chiudere le pendenze senza pagare sanzioni e interessi di mora, salderà il suo debito con l' Italia?

     

    diego armando maradona in posa per i fotografi (1) diego armando maradona in posa per i fotografi (1)

    «È giusto che il Fisco sia umano e trasparente con i cittadini, dopo tanti problemi anche la gente comune deve essere aiutata. E le tasse si devono pagare, ma senza esagerazioni e ulteriori problemi».

     

    Sta dicendo dunque che pagherà?

     

    «Io non devo nulla. Da oltre venticinque anni mi addebitano ingiustamente una cartella di oltre 40 milioni di euro, con circa 35 milioni di interessi e sanzioni, per una ipotizzata violazione fiscale giudicata inesistente anche da tutti i giudici e comunque - anche se non dovuta - già tutta pagata dal Calcio Napoli con il condono del 2003, come ha dimostrato il mio avvocato, Angelo Pisani».

     

    Il Fisco sostiene il contrario. E c' è chi, a proposito della manovra, già parla di «sconto» a Maradona.

     

    maradona ai tempi del napoli maradona ai tempi del napoli

    «Nessuna legge si può chiamare condono Maradona , sarebbe proprio una barzelletta. E poi, se il Napoli ha già pagato tutto, mica posso fare un condono ogni volta che esce una legge solo perché mi chiamo Maradona. Il problema non sono io, visto che il mio avvocato ha già fatto annullare tutte le somme spropositate ed indecifrabili della mia cartella esattoriale: Equitalia ha fatto appello, ma si ricordi che io sono stato sempre assolto anche dai giudici penali. Chi mi ripagherà dei danni che ho subito?».

     

    Guardi che al momento è lei a essere debitore dello Stato italiano.

     

    «La verità non è questa. È sotto gli occhi di tutti che negli ultimi 20 anni gli sbagli ci sono stati da tutte le parti. Le sanzioni e gli interessi senza freni non sono tasse: e lo Stato deve mettere in condizione tutti di pagare i giusti tributi senza altre aggiunte, che poi sono quelle che fanno esplodere il sistema».

     

    Sanzioni e interessi per la verità sono a carico solo di chi evade il Fisco. Ed eliminandoli si privilegia chi fino ad oggi non ha pagato, penalizzando chi invece ha saldato subito i suoi debiti. Alla fine chi è nella sua posizione rischia paradossalmente di essere avvantaggiato.

     

    MARADONA BISCARDI 1 MARADONA BISCARDI 1

    «Non auguro a nessuno di trovarsi nella mia posizione. Io non sarò mai avvantaggiato dal condono o da qualsiasi provvedimento perché non ho bisogno di favori. Non devo nulla a nessuno. E molti dovranno pentirsi per quello che mi hanno fatto, perché nonostante sia sempre stato innocente sono stato trattato come il peggiore dei criminali di fronte a tutti: sono l' unico al mondo a cui hanno preso gli orecchini e gli orologi».

     

    È per questo che ce l' ha con il Fisco italiano?

     

    «Il sistema deve essere giusto e ascoltare gli innocenti, non badare solo alle formalità ma alla sostanza: il mio caso - così come tutti gli altri - è emblematico, perché insegna che si tratta di vicende che vanno esaminate nel merito. E, se lo si fa, si scopre che io non devo neanche un euro allo Stato».

     

    A proposito di Stato. Lei, in diretta tv, indirizzò a Equitalia il gesto dell' ombrello e fu sommerso dalle critiche. Si è pentito?

     

    «Io non mi pento di nulla perché, come tutte le persone in buona fede sanno, non ho mai fatto quel gesto».

     

    diego maradona diego maradona

    C' è il video, Maradona. Ed è chiarissimo...

     

    «Lo so. E se si guarda bene si capisce che ho fatto quel gesto tra me e me, come a dire "questa volta non mi sono fatto fregare", perché i dipendenti di Equitalia all' aeroporto di Roma addirittura mi perquisirono e mi fecero alzare la maglietta davanti a mia figlia, mortificandomi senza pietà. Ma io, quella volta, non avevo niente. E quindi non mi hanno fatto nulla».

    PLATINI MARADONA PLATINI MARADONA

     

    Insomma, continuerà a giocare la sua partita?

     

    «Grazie alla giustizia il mio avvocato mi ha fatto ritornare in Italia senza altri pignoramenti. E ora non voglio sconti, ma solo la pace».

     

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