luigi di maio
La manovra è ormai arrivata al via libera finale e a ore, con l’approvazione del testo alla Camera, diventerà legge. Ma il vicepremier Luigi Di Maio interviene anche se il tempo per gli emendamenti è finito per annunciare che una misura “va cambiata nel primo provvedimento utile”. Il ministro M5s si riferisce alla norma sulla tassazione dell’Ires per gli enti no profit, che è passata dal 12 al 24%. Un incremento che fa fatto insorgere il terzo settore.
“Si volevano punire coloro che fanno finto volontariato – ha detto Di Maio – ed è venuta fuori una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli”. Di Maio ha spiegato che la norma non può essere cambiata subito in manovra perché si rischia “l’esercizio provvisorio“, ma si interverrà “nel primo provvedimento utile. Inoltre, abbiamo sentito la comunità dei Frati di Assisi, che ringraziamo per il loro instancabile impegno, e li incontreremo quanto prima”.
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Dichiarazioni diametralmente opposte rispetto a quelle della sottosegretaria all’Economia Laura Castelli che, interpellata a margine dei lavori della commissione Bilancio sulla manovra, alla domanda se la norma venga difesa dal governo, ha risposto: “Certo che la difendiamo. Era nel pacchetto del governo arrivato dopo la chiusura dell’accordo con l’Unione europea.
È tutelato assolutamente il ‘no profit no profit’. Il ‘no profit’ deve stare tranquillo perché la norma si riferisce a chi fa utili”, aggiunge. “Stiamo parlando della parte del terzo settore che è persona giuridica e non persona fisica e che fa utili e profitti quando teoricamente non dovrebbe farli. Non stiamo tassando la beneficenza ma quella parte di terzo settore che fa utile”.
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