Lucio Cillis per “la Repubblica”
merkel
Dieselgate, l' Antitrust punisce Volkswagen. Non tanto per il valore dell' ammenda, pari a 5 milioni di euro, il massimo possibile secondo le norme in vigore nel nostro Paese. Ma per le motivazioni.
Il caso che in Italia ha coinvolto circa 700 mila vetture, è stato bollato duramente dal Garante: la casa di Wolfsburg avrebbe «posto in essere una pratica commerciale scorretta». Nella sostanza avrebbe mentito ai consumatori quando affermava nei suoi depliant di avere una «particolare sensibilità ambientale o una specifica attenzione al livello delle emissioni inquinanti delle auto».
VOLKSWAGEN
«Alla luce di quanto emerso nel corso del procedimento, questi sono messaggi che possono indurre in errore i consumatori - le cui associazioni esultano alla notizia della multa - con riferimento alla vocazione ambientale, alla responsabilità sociale rivendicata dal produttore, nonché alle affermazioni del rispetto delle normative».
Una «condotta scorretta ai sensi del Codice del Consumo», si legge nel dispositivo del Garante, «gravemente contraria agli obblighi di diligenza professionale, idonea a falsare in maniera rilevante il comportamento economico dei consumatori, inducendoli ad assumere una scelta che non avrebbero altrimenti preso, se consapevoli delle reali caratteristiche dei veicoli acquistati».
VOLKSWAGEN
Insomma, di green nelle vetture fornite a partire dal 2009, c' era ben poco. Perché l' omologazione dei motori diesel entrati nel mirino, come aggiunge l' Authority, «è stata ottenuta attraverso l' utilizzo di software in grado di alterare il comportamento del veicolo durante i test di banco per il controllo delle emissioni inquinanti ».
Non si è fatta attendere la replica della casa tedesca: «Nel corso del procedimento, avviato ad ottobre, le società hanno collaborato pienamente con la massima apertura e trasparenza al fine di consentire l' accertamento dei fatti. Volkswagen Ag e Volkswagen Group Italia tuttavia ritengono che la decisione dell' Agcm presenti fondati motivi di impugnazione e pertanto presenteranno ricorso al Tar».
Ma nelle stesse ore in Germania un tribunale spiana la strada al primo "processo pilota": il Dieselgate potrebbe costare nel Paese d' origine altri 4 miliardi.
2 - APERTO IL FRONTE EUROPEO ORA WOLFSBURG RISCHIA UNA NUOVA STANGATA PER CAUSE MILIARDARIE
Paolo Griseri per “la Repubblica”
La multa da 5 milioni che ieri l' Antitrust italiana, prima in Europa, ha comminato alla Volkswagen per la vicenda del software che truccava i risultati dei test antinquinamento, può sembrare poca cosa rispetto ai 14,7 miliardi pagati in Usa, ma potrebbe essere l' inizio di un nuovo calvario per la casa di Wolfsburg.
OPERAI VOLKSWAGEN
La sentenza è molto dura nei confronti del costruttore tedesco e potrebbe trasformarsi nel perno su cui appoggiare decine di migliaia di cause individuali. Volkswagen sarebbe responsabile di «una violazione grave degli obblighi di diligenza», e lo avrebbe fatto in piena consapevolezza.
Inoltre, ed è il secondo cardine a motivazione della condanna, i messaggi pubblicitari che sostengono la conformità delle auto «alle normative in materia di emissioni inquinanti» sarebbero «suscettibili di indurre in errore i consumatori». Tanto da meritarsi «il massimo edittale » possibile, «vista la particolare gravità e durata della pratica commerciale» illecita.
Il procedimento è stato aperto nei giorni immediatamente successivi allo scoppio del dieselgate, alla fine dello scorso mese di settembre. L' autorità ha agito anche sulla base delle denunce «di alcune associazioni di consumatori» italiane.
EFFETTI EUROPEI
VOLKSWAGEN
L' obiettivo dell' indagine era quello di verificare se l' utilizzo di un software illecito per alterare i test sulle emissioni al momento dell' omologazione avrebbe finito per spingere i clienti a scegliere i modelli della casa tedesca invece di un prodotto dei concorrenti. Che la violazione ci sia stata lo ammette la stessa casa di Wolfsburg. La sentenza infatti riporta i comunicati del costruttore tedesco che nelle pagine pubblicitarie dopo lo scandalo ammette di aver commesso «un grave errore» compromettendo il rapporto di fiducia con i consumatori.
Il provvedimento ripercorre i risultati delle indagini in Usa da cui si deduce che il software installato nei motori EA 189 venduti tra il 2009 e il 2015 tratteneva automaticamente una parte dei gas di scarico quando riconosceva di essere in modalità test. Il solo fatto di aver escogitato quel software, chiamato in codice Egr, è considerato punibile per l' Antitrust.
MARCHIONNE FIAT VOLKSWAGEN
Durante l' istruttoria i legali della casa tedesca hanno provato a sostenere che Volkswagen non era tenuta a comunicare alle autorità europee la presenza di un software che alterava i risultati dei test. L' Autorità italiana ha risposto citando il regolamento Ue che vieta esplicitamente un dispositivo del genere.
Poi la sentenza tratta la questione dei messaggi pubblicitari. Non si può, si legge, inventare un software per alterare i risultati dei test sull' inquinamento e poi sostenere negli slogan che «la responsabilità ambientale è uno dei capisaldi della nostra strategia».
COSTI ESORBITANTI
Le auto con il software illecito vendute in Italia da Volkswagen sono circa 700 mila. «Il valore complessivo delle vendite di questi veicoli - spiega l' Antitrust - è tra i 10 e i 20 miliardi» di euro.
Nell' accordo che Volkswagen ha accettato con il governo Usa, la casa tedesca si è impegnata «a pagare i consumatori per ritirare dalla circolazione le auto inquinanti», come ha dichiarato il vicesegretario alla Giustizia Yates.
multa volkswagen
Della multa da 14,7 miliardi di dollari, 10 miliardi sono rappresentanti da questa voce e riguardano un parco di auto con il motore alterato di circa 500.000 unità. Nella sola Italia le auto coinvolte sono duecentomila in più, in tutta Europa dovrebbero essere tra i 6 e i 7 milioni.
È evidente che la casa di Wolfsburg non potrebbe far fronte all' enorme peso finanziario che deriverebbe dall' applicazione nel Vecchio Continente dei criteri di indennizzo utilizzati nel Nuovo. Se l' indennizzo di 500 mila veicoli comporta risarcimenti per 10 miliardi di dollari, quello di 6,5 milioni di veicoli sarebbe superiore ai 100 miliardi di euro. Uno scenario poco probabile.
VOLKSWAGEN MOTORE PULITO TRUFFA
Ma certamente la sentenza dell' Antritrust emessa ieri potrebbe aprire in tutta Italia, e per emulazione in Europa, una serie di cause in sede civile delle associazioni dei consumatori. Ecco perché i 5 milioni di euro di multa comminati ieri non sono da sottovalutare.