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    UNA TELEFONATA TI ACCORCIA LA VITA - MENTRE IN PUGLIA LE VITTIME DEL DISASTRO FERROVIARIO SALGONO A 23, GLI ESPERTI SPIEGANO COS'È SUCCESSO: IN QUELLA TRATTA FUNZIONA ANCORA IL 'BLOCCO TELEFONICO', CIOÈ LA COMUNICAZIONE VIA TELEFONO TRA LA CENTRALE DI CONTROLLO E IL MACCHINISTA PER IL VIA LIBERA. UN SISTEMA ARCAICO ORMAI SOSTITUITO (QUASI) OVUNQUE CON TECNOLOGIA AUTOMATIZZATA


     
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    SCONTRO TRA DUE TRENI IN PUGLIA SCONTRO TRA DUE TRENI IN PUGLIA

    1.SCONTRO TRENI: NUMERO VITTIME SALITO A 23 

     (ANSA) - E' salito a 23 il numero delle vittime dello scontro fra i due treni che questa mattina viaggiavano lungo la linea ferroviaria Bari nord, fra Corato e Andria. Sono, invece, una cinquantina i feriti, ricoverati negli ospedali della zona, la maggior parte dei quali ad Andria, Corato, Barletta, Bisceglie, alcuni a Terlizzi, al policlinico di Bari. Il numero delle vittime, riferito da coloro i quali stanno coordinando i soccorsi sul posto, potrebbe essere destinato a salire ulteriormente.

     

     

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    2.SCONTRO TRENI: ESPERTO,MANCANZA DI SISTEMI AUTOMATICI

     (ANSA) - La causa dell'incidente in Puglia sarebbe stata la mancanza di sistemi automatici di supervisione della linea ferroviaria, in quella tratta viene ancora usato il cosiddetto 'blocco telefonico', cioè la comunicazione telefonica del via libera sul binario unico. E' questa l'ipotesi che fa all'ANSA Stefania Gnesi, ricercatrice dell'Istituto di scienza e tecnologie dell'informazione 'A. Faedo' del Consiglio nazionale delle ricerche (Isti-Cnr).

     

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    "Dalle informazioni che abbiamo estrapolato da Internet sembrerebbe non ci fosse un impianto di segnalazione automatica in quella tratta - osserva - sembra invece che li' funzioni ancora il blocco telefonico, cioè la comunicazione via telefono del via libera, tra la centrale di controllo e il macchinista".

     

     "Secondo le informazioni prese dal sito Rfi - aggiunge Stefania Gnesi - il sistema di blocco telefonico è usato in una piccola percentuale delle linee, il 98% è invece controllato da sistemi automatici più o meno raffinati, con livelli più o meno accurati a seconda della linea".

     

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    Secondo la ricercatrice i sistemi automatici sono più sicuri "perché funzionano a blocchi". "Ci sono sensori su tutta la linea ferroviaria - spiega - che segnalano blocco per blocco se la linea e' occupata. Man mano che il treno avanza si bloccano gli altri treni, c'è come una distanza di sicurezza. Se per caso un treno sfora, viene mandato il blocco automatico, che può essere il classico semaforo rosso oppure l'interruzione della linea elettrica sul treno, che quindi si ferma".

     

    "E' un sistema altamente sicuro - aggiunge Stefania Gnesi - perché tutte queste procedure vengono validate e testate prima di essere messe in uso, controllate via software e via hardware e devono rispettare delle regole di certificazione". "Resta lo sconcerto per questo genere di incidenti gravi", conclude.

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    3.SCONTRO TRENI: SAMUELE,6 ANNI,SALVO CON CARTONI

     (di Massimo Nesticò) (ANSA) - Piangeva disperato il piccolo Samuele, di soli 6 anni, rimasto incastrato tra le lamiere dei treni nello scontro sulla linea ferroviaria Bari nord, fra Corato e Andria. E per tranquillizzarlo, i vigili del fuoco intervenuti gli hanno mostrato i cartoni animati sul telefonino, mentre lavoravano per tirarlo fuori. Dal Drago 52, l'elicottero dei vigili del fuoco intervenuto subito sulla verticale del luogo dell'incidente, si è calato il team degli aerosoccorritori.

     

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    Appena scesi a terra hanno sentito le urla disperate di un bimbo che si trovava dietro un sedile con un pezzo di lamiera che gli comprimeva il petto e gli impediva quasi di respirare. E' stato il primo intervento della squadra. Gli agenti hanno subito cercato di stabilire un contatto col piccolo, che ha detto loro di chiamarsi Samuele e di avere sei anni. Per tranquillizzarlo e distrarlo dal dolore gli hanno anche mostrato un cartone animato sul telefonino mentre lavoravano senza sosta per liberarlo dalle lamiere che lo tenevano prigioniero.

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    Si è trattato - a quanto riferiscono all'ANSA gli stessi soccorritori - di un intervento complesso, che ha richiesto oltre mezzora di lavoro ed ha lasciato stremati gli operatori. Alla fine, però, Samuele è stato tirato fuori dai rottami, caricato sull'elicottero e portato in ospedale. Le sue condizioni al momento del soccorso erano buone, il bambino è sempre stato cosciente e non presentava traumi particolari. Non ci sono invece notizie di chi lo accompagnava. Samuele cercava i nonni mentre era bloccato su quel che rimaneva del treno.

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