Francesco Salvatore e Maria Elena Vincenzi per LA Repubblica - ROMA
princi casale
Lunedì in aula non si sono nemmeno salutati i genitori di Luca Sacchi e la sua fidanzata, Anastasiya Kylemnyk. Eppure le chat trovate sul telefonino del 24enne ucciso il 23 ottobre scorso davanti a un pub all' Appio Latino dimostrano che tra la famiglia e la compagna c' era un legame. Uno degli ultimi messaggi è del giorno prima dell' omicidio. Sono le 9 di sera. Luca scrive alla ragazza: " Amo, va a salutare mia madre che sai che poi mi sbrocca".
Nell' informativa depositata dall' accusa alla corte d' Assise, i carabinieri hanno analizzato il contenuto dei telefonini sequestrati. Quello che emerge chiaramente è che dietro all' omicidio c' era uno scambio di droga. E che a gestirlo, insieme ai due mediatori Valerio Rispoli e Simone Piromalli, c' era Giovanni Princi. L' amico di scuola di Luca era uno che si dava parecchio da fare. Lo sapeva anche la vittima che, con la fidanzata, lo aveva definito «uno spacciatore di medio livello». Non a caso, i militari del nucleo investigativo, hanno trovato diverse chat e immagini di fogli con nomi e cifre che sembrano una conferma.
luca sacchi anastasiya
Prima e dopo la tragedia: stando all' analisi del suo cellulare, il 25 novembre Princi aveva già ripreso a brigare con la droga e già il 2 novembre, a 10 giorni dall' assassinio, la sua fidanzata Clementina Burcea scrive a un' amica « siamo controllati quindi ho cambiato numero e sto evitando chiamate». L' amico di Luca, il cui processo in abbreviato si aprirà il 28 maggio, diceva di sé: « Ho studiato parecchio i cellulari in questi annetti e ho capito come funzionano le cose, come gestirmi un cel ovvero dove tappare dove lasciare aperto».
Eppure qualcosa il suo cellulare ha svelato. A partire dal fatto che l' incontro per lo scambio soldi- droga doveva essere due giorni prima.
Il 21 alle 8.30 di sera Princi invia un vocale a Valerio Rispoli e gli dice: « Er cliente perché me sto a rompe er cazzo, m' hai fatto troppo incazza', Vale'! Non mi è mai successa una cosa del genere, amo mosso i quintali, poi me becco gente grossa e me fanno 'ste tarantelle a 'st' ora de sera che doveva essece er carico, aho, ma te rendi conto? T' o dico io, organizza 'sto c... de scarico».
Giovanni Princi con due amici la sera in cui fu ucciso Luca Sacchi
Princi continua infuriato e usa parole che fanno pensare che i circa 70 mila euro che Anastasiya aveva nello zainetto fossero il frutto di una raccolta tra vari acquirenti: «Anzi oggi te conto i sordi, c' hai un' ora per veni' là, porta ' ste cose, io te porto tutti i sordi, la gente sta a insiste: " oh ma perché non vonno i sordi?" me stanno a di', ed io non so che rispondeje perché non c' è 'na risposta». E Rispoli si preoccupa, parlando con il pusher Valerio Del Grosso, accusato dell' omicidio, gli dice di Princi: « Fidate, che questo è più sveglio de noi, nun è un coglione, perché lui c' ha i sòrdi pe piglia' ' ste cose, noi non semo stati in grado de fallo, fìdate de me».
luca sacchi anastasia
Il 23, giorno concordato per lo scambio, Rispoli suggerisce di andare prima: « Per pigliarsi ' na conferma, ' na sicurezza » . E alle 20.44 di quel giorno digita sulla calcolatrice del suo cellulare: 14X4,55=63,7.
Il sospetto è che fosse la stima del prezzo della droga. Quello che è certo è che qualche ora dopo Luca Sacchi veniva colpito da un colpo di pistola alla testa.
E il giorno seguente Rispoli si rammarica con Princi: « Non so come comportamme volevo fa' un lavoro pulito e semplice, non ho mai voluto fa' 'ste cose. Questi se meritano veramente cose brutte». E agli amici scrive: « Ma passa sempre pe un furto che glie dici no stavo a fa n' affare, è andato male e c' è rimasto n' amico mio?».
le foto di pirino fermo dei due sospettati per l'omicidio di luca sacchi 3 paolo pirino paolo pirino paolo pirino su facebook princi con la fidanzata