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    IL 'BAFFO' E’ USCITO DAL GRUPPO - L’ADDIO DI FRANCO GATTI AI RICCHI E POVERI E’ INIZIATO 3 ANNI FA QUANDO MORI’ IL FIGLIO PER UN COCKTAIL DI ALCOL E EROINA: “NON ERA UN DROGATO. HA FATTO UNA CAZZATA, LA PRIMA DELLA SUA VITA, IN UN MOMENTO IN CUI NON STAVA BENE. L’HA PAGATA COSÌ” - VIDEO


     
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    Aldo Grasso per “www.oggi.it”

     

    FRANCO GATTI FRANCO GATTI

    «Dopo tanti anni di splendido lavoro insieme ho deciso di dedicarmi di più alla mia famiglia, una semplice scelta di vita». Questo il congedo di Franco Gatti, il “baffo” dei Ricchi e Poveri.

     

    A darne la notizia sono gli altri due componenti della band, Angela Brambati (la brunetta) e Angelo Sotgiu (il biondino): «Continuiamo a percorrere la strada nella musica senza Franco che, in totale armonia con il resto del gruppo, ha deciso di fermarsi. Ringraziamo Franco per la professionalità e l’amicizia dimostrata in quasi 50 anni di vita artistica insieme. Noi restiamo sul palco perché questa è la nostra vita».

    RICCHI E POVERI RICCHI E POVERI

     

    A ben pensarci i Ricchi e Poveri sono nati prima dei mitici Abba. Sono tra gli artisti italiani con il maggior numero di dischi venduti e tra i gruppi più longevi, insieme con i Pooh, i Nomadi e gli Stadio.

     

    RICCHI E POVERI NELLA PRIMA FORMAZIONE RICCHI E POVERI NELLA PRIMA FORMAZIONE

    L’addio di Franco è iniziato tre anni fa, quando la sorte si accanì sulla sua famiglia: mentre si apprestava a salire sul palco del teatro Ariston nel corso del Festival di Sanremo, una telefonata lo informò che il figlio Alessio, 23 anni, era stato trovato senza vita nella sua casa di Nervi. Subito si era parlato di overdose di eroina. Franco ha combattuto in questi anni per proteggere la memoria del figlio, infangata dalle accuse di essere un “tossico”.

     

    RICCHI E POVERI RICCHI E POVERI RICCHI E POVERI RICCHI E POVERI

    Quando l’Istituto di Medicina legale ha accertato il decesso di Alessio come “morte da prima assunzione”, per un micidiale cocktail di alcol e eroina, il padre ha commentato: «Mio figlio non era un drogato e l’esito di questi accertamenti lo conferma. Mio figlio ha fatto una caz…ta, la prima della sua vita, con gli stupefacenti e in un momento in cui non stava bene. L’ha pagata così». L’ha pagata troppo cara, e la ferita di un padre è ancora aperta. Tanto da suggerirgli una dignitosa e sofferta uscita di scena.

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