MARCELLO CENCI
Andrea Pasqualetto per il Corriere della Sera
Marcello non ce l' ha fatta a fuggire dal suo persecutore. Dopo averlo denunciato più volte ottenendo anche l' apertura di un' indagine per stalking e lesioni e il divieto di avvicinamento da parte dell' altro, se n' era andato da Pontelagoscuro, sponda ferrarese del Po, alla volta della Spagna.
Marcello Cenci voleva rifarsi una vita a Valencia, ripartendo a 31 anni dal lavoro che sapeva fare: cameriere e barista. Ma il suo nemico, Eder Guidarelli, coetaneo di origini brasiliane del quale un tempo era amico, gliel' aveva giurata. Guidarelli se n' è infischiato di tutto: indagini, divieti, sospetti. L' ha raggiunto in Spagna, l' ha incontrato nella notte fra sabato e domenica e l' ha ucciso.
Secondo la ricostruzione dalla polizia spagnola l' avrebbe picchiato e strangolato. Il cadavere del barista è stato trovato sulle scale del condominio dove il giovane aveva affittato un piccolo appartamento, nel quartiere del Grao. Viveva lì da circa un anno, da quando aveva lasciato l' Italia. Un po' per realizzare il suo sogno ma, dicono gli amici, anche per lasciarsi alle spalle il suo incubo: Eder.
Marcello Cenci ed Eder Guidarelli
Il motivo di tanto odio? Forse una ragazza contesa, fino a quattro mesi fa fidanzata e convivente di Eder. «C' erano stati degli approcci di Cenci con lei - dicono gli investigatori -. Da quel che sappiamo sempre su un piano delicato e sentimentale». Così, prima della partenza di Marcello per la Spagna. «Non è noto cosa sia successo dopo, se i due siano rimasti in contatto in qualche modo, sui social, al telefono, per messaggio. Questo a noi è sconosciuto».
Nella tasca dei pantaloni di Marcello, che aveva studiato Scienza della comunicazione all' università di Bologna, la polizia spagnola ha trovato la copia di una denuncia per atti persecutori e lesioni sporta da lui stesso sempre contro Eder.
marcello cenci
A Valencia aveva già subito un' aggressione dal rivale. Era successo nel novembre dello scorso anno, prima del furioso pestaggio del 26 dicembre in Italia (quando il padre riferì anche di un episodio di agosto) , nel quale Marcello fu colpito alla testa con un bastone: una cinquantina di punti di sutura e venti giorni di prognosi. «Nostro figlio ha bisogno di protezione - avevano ripetuto i genitori di Marcello nell' occasione -. La prossima volta potrebbe succedere l' irreparabile».
Il giovane era terrorizzato dal brasiliano. Il quale non risulta avere precedenti né problemi di salute mentale. A incastrarlo sarebbero state le immagini di una telecamera che lo riprendono più volte nei paraggi. Immagini che la polizia spagnola ha inviato ai carabinieri del Nucleo investigativo di Ferrara. Gli uomini del colonnello Marco De Martino hanno riconosciuto Eder e lì è scattato il mandato di arresto europeo spiccato delle autorità iberiche. L' hanno atteso e catturato alla frontiera di Ventimiglia, di rientro in Italia.
MARCELLO CENCI EDER GUIDARELLI
«Ha finto di essere sorpreso e poi ha taciuto», dice chi è andato a prenderlo. Si è chiusa così in una cella del carcere di Imperia la parabola di Eder, ossessionato da Marcello.