angel di maria in partenza per il qatar
1 - IL MONDIALE PESA SULLA JUVE
Federico Strumolo per “Libero quotidiano”
L'Italia sarà anche esclusa dal Mondiale in Qatar, ma questo non vuol dire che la serie A non verrà coinvolta nella manifestazione in partenza domenica. Dopotutto, sono ben 67 i giocatori del campionato italiano convocati dalle rispettive nazionali e sarebbero stati 68 se il polacco Bartlomiej Dragowski non si fosse infortunato domenica durante Spezia-Verona. La squadra più rappresentata in Medio Oriente sarà la Juventus, con ben 11 giocatori selezionati, davanti a Milan e Inter, con 7 convocati a testa, mentre la capolista Napoli si ferma a quota 5 (sono 3, invece, i club esclusi: Empoli, Lecce e Monza).
dybala roma lecce
Ma se gli allenatori di serie A saranno concordi sulla seccatura di non poter allenare i propri giocatori per settimane, con il rischio di ritrovarli stanchi o infortunati (ne sanno qualcosa gli argentini Angel Di Maria, della Juventus, e Paulo Dybala, della Roma, entrambi perseguitati dai problemi fisici), c'è anche qualche squadra che spera di ottenere un guadagno dal viaggio intercontinentale dei propri giocatori.
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D'altronde, il Mondiale è la miglior vetrina possibile per i calciatori, che possono uscire straordinariamente rivalutati dalla manifestazione. L'esempio perfetto è rappresentato dal milanista Charles De Ketelaere, acquistato per 35 milioni di euro dal Club Bruges questa estate, ma protagonista di un inizio di stagione disastroso in rossonero.
sergino dest 2
CHI SPERA DI RIVALUTARSI
Ritrovare l'ambiente del Belgio potrebbe essere fondamentale per rivedere quel fantastico talento che aveva stregato Paolo Maldini, permettendogli di tornare in fiducia per esprimersi finalmente ad alti livelli anche in Italia (e lo stesso discorso si può fare per l'americano Sergino Dest, protagonista di più ombre che luci dal suo arrivo al Milan).
inter viktoria plzen lukaku
E, sebbene con modalità diverse, il ritiro dei Diavoli Rossi potrebbe rappresentare un toccasana anche per l'interista Romelu Lukaku, reduce da un ritorno in nerazzurro da fantasma, con appena 2 gol in sole 5 presenze tra campionato e Champions League. Insomma, un Mondiale per vivere un sogno con la propria nazionale e rilanciarsi per i propri club, come proveranno a fare anche i compagni di Lukaku all'Inter Stefan De Vrij e Denzel Dumfries, non sempre impeccabili quest' anno, ma tasselli importanti dell'Olanda.
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Spererà nella cura rivitalizzante anche Massimiliano Allegri, che per puntare sulla rimonta scudetto con la sua Juventus deve ritrovare i migliori Dusan Vlahovic, centravanti della Serbia, e Leandro Paredes, regista dell'Argentina. Ma il discorso della rivalutazione può comprendere anche i piccoli club, come lo Spezia che si prepara a vendere il difensore centrale polacco Jakub Kiwior (la valutazione è di 20 milioni, ma con un buon Mondiale crescerebbe) o la Sampdoria, che può mettere in mostra il marocchino Abdelhamid Sabiri.
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Certo, l'arma diventa a doppio taglio quando si parla di giocatori in scadenza di contratto. Ne sa qualcosa il Milan, che da mesi sta cercando di rinnovare l'intesa (attualmente fino al 2024) con Rafael Leao. Il portoghese, però, sa che con un grande Mondiale, potrà chiedere un ingaggio ben più remunerativo, sfruttando le ricche offerte che arriveranno dai club più blasonati d'Europa.
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Lo stesso ragionamento che avrà fatto il laziale Sergej Milinkovic-Savic (anche lui in scadenza al 2024), che si prepara a disputare il suo secondo Mondiale con la Serbia. Poi, ovviamente, c'è anche chi, almeno in questo momento, sembra solo perderci dalla sosta per il Mondiale: il Napoli. Gli azzurri di Luciano Spalletti, dopotutto, stanno volando in campionato e la paura del tecnico è che la pausa potrebbe spezzare quella magia creatasi a Castel Volturno. Zambo Anguissa (Camerun), Kim Min-jae (Corea del Sud), Hirving Lozano (Messico), Mathias Olivera (Uruguay) e Piotr Zielinski (Polonia) sono i cinque che partiranno per il Qatar, Spalletti spera possano tornare gli stessi di questo favoloso inizio di stagione.
2. PARLA VALTER VIO, MAESTRO TRA I PREPARATORI ATLETICI
Marco Evangelisti per il "Corriere dello Sport"
VALTER VIO
Valter Vio, preparatore atletico con una lunga lista di squadre di Serie A, formazioni estere e allenatori prestigiosi nel curriculum: come si fa a fermarsi adesso e riprendere il campionato a gennaio come se nulla fosse?
«Eh, un bel caos ».
Appunto .
«Avremo due situazioni molto diverse: i giocatori che tornano dal Mondiale e quelli che restano a casa. Quindi, due gruppi che avranno bisogno di lavorare in modo differente. Aggiungiamoci gli infortunati e i gruppi possono diventare addirittura tre ».
Diverse squadre però non hanno molti uomini in Qatar.
«E per loro sarà più semplice. Ma non troppo. Resta il problema del mantenimento della condizione in una pausa di oltre un mese e mezzo. Il calcio non funziona come altri sport in cui puoi permetterti di selezionare un paio di obiettivi e puntare a essere al top in quei momenti. Devi restare a un buon livello di condizione per l’intero periodo agonistico».
Quindi?
«Quindi si modifica la cosiddetta periodizzazione e si porta avanti di fatto un nuovo ciclo di preparazione molto simile a quella estiva classica. Parliamoci chiaro: a gennaio sarà come cominciare un altro campionato ».
VALTER VIO
Non per tutti, però.
«Quasi. Chi torna dal Mondiale di sicuro non avrà bisogno di lavori particolari, perché non avrà mai smesso di allenarsi e giocare. Specialmente i calciatori di squadre che arrivano ai turni finali. Però, mentre gli altri porteranno avanti quella preparazione bis di cui parlavamo, loro avranno bisogno di staccare una decina di giorni. Il logorio in Qatar sarà soprattutto mentale . Ci si rimette in sesto rapidamente, tuttavia: si tratta in gran parte di gente abituata a ritmi da Champions League, perfettamente in grado di giocare due volte a settimana».
Parliamo di preparazione fisica, essenzialmente.
«Sì, dato che non è utile ripartire con le esercitazioni tattiche quando al campo ti ritrovi con pochi uomini, che magari neppure giocano sempre. Per le sedute complete si aspetterà di essere a ridosso della ripresa ».
VALTER VIO
Tutto questo ha almeno un aspetto positivo?
«Dato che si riparte da zero, i tanti infortunati avanno il tempo di recuperare. Credo che molti abbiano ragionato in questo modo, in estate: intanto facciamo una preparazione non troppo pesante per arrivare fino a novembre e rinviamo alla sosta, invece, l’impegno fisico maggiore. Questo può anche avere avuto un ruolo nell’aumento del numero di infortuni. Naturalmente ci sono anche altri fattori e lo dimostra il Napoli che va a mille dall’inizio: contano l’atteggiamento, la fiducia, l’età dei giocatori, il modo in cui si affrontano le partite. Le squadre di spessore non vanno sempre a tutta, sanno quando è il caso di rallentare ».
VALTER VIO
Da gennaio in poi che Serie A vedremo ?
« Più intensa. Non ci sarà spazio per recuperare e tutti cercheranno di partire forte».
Alla ripresa, saranno maggiormente in forma i giocatori del Mondiale o quelli che sono rimasti a casa?
«Sicuramente quelli del Mondiale, che hanno continuato a giocare e si sono allenati specificamente in base alle singole esigenze. Agli altri non gioveranno granché le amichevoli. Certo, si alleneranno e potranno migliorare forza, resistenza e quant’altro, ma mancherà loro sempre l’abitudine al ritmo e alla tensione della partita ».
VALTER VIO
All’inizio del campionato si vedevano squadre che volavano e altre che camminavano. È plausibile che, di fronte a una stagione anomala, diversi preparatori abbiano seguito strade diverse?
«Di certo sono state applicate strategie divergenti. Alcune squadre hanno lavorato molto con il pallone per entrare subito in forma, tanto a novembre si ricomincia da capo. Altre avranno scelto una preparazione più generale, adatta a recuperare le qualità perse durante le vacanze. In questo modo però ti serve più tempo per arrivare al massimo della condizione. Di qui le differenze di velocità e rendimento .Chiaro che non puoi mai essere sicuro del risultato».
mondiale qatar 4
Un altro problema potrebbe essere il cambiamento dei metodi di preparazione tra club e squadre nazionali.
«Non credo. Ormai si tende ad assicurare a ogni calciatore il tipo di lavoro a cui è abituato. E al Mondiale si gioca così spesso che resta tempo giusto per lavori di defaticamento ».
In base alle caratteristiche della squadre, a chi gioverà la sosta?
«Sono penalizzati quelli che stavano andando bene. Napoli, Juve. Quest’ultima però avrà un vantaggio: l’opportunità di recuperare gli infortunati . Per chi ha tanti giocatori fermi, lo stop è una fortuna».