Francesco Sessa per "www.gazzetta.it"
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Se sei un astro nascente del tennis spagnolo, l’ombra di Rafael Nadal è la tua condanna. Se sei un astro nascente del tennis spagnolo campione di precocità e hai anche un po’ la faccia tosta, riesci a convivere con l’ombra di Nadal e ti paragoni a Roger Federer.
“Se devo fare un nome di un tennista con il gioco simile al mio, direi Roger: penso che per me sia un buon paragone, come Federer cerco di essere aggressivo ogni volta sia con il dritto sia con il rovescio. Devo migliorare un po’ con il servizio, ma penso che siamo simili”. Questo è Carlos Alcaraz, il classe 2003 che ha raggiunto gli ottavi di finale degli US Open sorprendendo il numero 3 al mondo, Stefanos Tsitsipas.
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I RECORD Per certi versi, il nativo di El Palmar (Murcia) ha già scavalcato le due leggende viventi di questo sport. Con la vittoria al terzo turno, il fresco 18enne (è nato il 5 maggio) è diventato il più giovane tennista a raggiungere gli ottavi di finale di un torneo del Grande Slam dal ’92 e il più giovane a battere un top-3 in un Major dall’89, quando Michael Chang sconfisse Ivan Lendl (numero 1) e Stefan Edberg (numero 3) al Roland Garros.
Ma l’exploit di Alcaraz non è arrivato dal nulla. Quest’anno a Parigi era arrivata la sconfitta al terzo turno dopo essere partito dalle qualificazioni: prima di lui, il più giovane a spingersi così avanti nello slam francese fu Andrij Medvedev nel ’92. Crescita costante, che ha portato l’allievo di Juan Carlos Ferrero a vincere il primo titolo ATP quest’anno, sulla terra di Umago. Quando Nadal conquistò il primo trofeo nel circuito maggiore, era più giovane di otto giorni.
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NADAL Il filo che unisce Rafa e Carlos ha un inizio ben visibile. Nel 2016 Alcaraz diventò il campione Under 14 del Rafa Nadal Tour, dopo aver trionfato nella categoria Under 12 l’anno precedente. A consegnare il premio all’allora 13enne fu proprio Nadal in persona. Un momento simbolico, come la prima sfida tra i due: il 5 maggio di quest’anno il 20 volte campione slam non lasciò scampo al ragazzino, liquidato con un netto 6-1 6-2 al secondo turno sulla terra di Madrid. In quattro mesi le cose sono cambiate: Nadal è lontano dai campi, Alcaraz incanta il mondo e sta facendo strada nel torneo che il maiorchino ha vinto quattro volte, l’ultima nel 2019.
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L’IMPRESA Contro Tsitsipas è arrivata la vittoria più importante della carriera. “Non posso crederci. Non so cosa sia successo in campo. Questa partita significa tanto per me: è un sogno diventato realtà”. In conferenza stampa, da parte del greco (interpellato soprattutto in merito alle tanto chiacchierate pause in bagno) sono arrivate solamente parole di stima per lo spagnolo: “Mi ha sorpreso: riusciva a collezionare vincenti, era in controllo.
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Non mi aspettavo che potesse raggiungere questo livello di gioco. Rispondevo molto profondo, mettevo molta pressione: non so cosa potessi fare di più per essere maggiormente incisivo. È un pretendente per vincere i tornei del Grande Slam”. Per il numero 55 al mondo ora c’è il qualificato Gojowczyk, con la prospettiva non irrealizzabile di un quarto di finale contro uno tra Auger-Aliassime e Tiafoe. I record potrebbero presto essere aggiornati: con un campione di precocità tutto è possibile.
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