Estratto dell'articolo di Monica Colombo per il "Corriere della Sera"
DIRITTI TV serie a
La serie A di Leao, Lautaro e Osimhen vale nella migliore delle ipotesi 900 milioni per cinque anni, 4,5 miliardi in totale. È questo l’importo offerto da Dazn e Sky, ovvero i broadcaster in corsa per aggiudicarsi i diritti televisivi del campionato dal 2024 e per un quinquennio.
La cifra, inferiore all’attuale incasso dai club (927,5 milioni a stagione), ha disatteso le aspettative di molti presidenti che nel bando addirittura avevano fissato la cifra di 1 miliardo e 150 milioni come soglia minima per assegnare i diritti.
aurelio de laurentiis
L’apertura delle buste con i rilanci ha generato il dibattito interno all’assemblea, ora divisa in più anime. Va sottolineato che al netto degli incastri fra le molteplici combinazioni, la proposta economicamente più vantaggiosa per i club non contempla il coinvolgimento di Mediaset, in corsa per la gara in chiaro del sabato sera: 700 milioni è la proposta finale di Dazn per tutte e dieci le partite, 200 quella di Sky per tre gare in condivisione, con maggiori big match a disposizione però rispetto a ora.
Da un lato ci sono club come Torino, Lazio e Inter preoccupati di effettuare un salto nel buio, rifiutando le offerte delle tv, per abbracciare il progetto del canale. In un contesto nel quale sui conti dei club ancora grava l’onda lunga della pandemia, nel bel mezzo di due conflitti internazionali, sarebbe pericoloso assumere ulteriori rischi di impresa in un’attività che già di per sé comporta imprevisti. Del resto a rendere più appetibile la strategia conservativa, Dazn ha prospettato ai presidenti la possibilità di iniettare un ulteriore miliardo in cinque anni nelle casse delle società in base alla crescita degli abbonati.
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Nonostante lo sforzo dei due broadcaster, un gruppo di società capeggiate da Aurelio De Laurentiis strizza invece l’occhio alla realizzazione del canale. Il presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, ritenendo troppo basse le proposte delle tv ritiene che Tele Serie A sarebbe «un atto di coraggio e modernità».
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