Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
Dopo i discorsi sulla riconciliazione ecco la prima azione tra obama raul castro e dilma rousseff
Accelera la normalizzazione dei rapporti fra gli Stati Uniti e Cuba. Non siamo ancora al punto di salire su un aereo da turisti, per andare a bere un mojito alla Bodeguita del Medio come Ernst Hemingway, ma da oggi parecchie restrizioni in vigore da anni cadranno.
Chi va sull’isola per scopi autorizzati non dovrà più chiedere il permesso in anticipo, potrà fare il biglietto attraverso le agenzie americane, e avrà la possibilità di usare la sua carta di credito americana. Finiranno anche i limiti alle donazioni di denaro per motivi approvati da Washington, ma resterà il divieto di riportare negli Usa prodotti alcolici e di tabacco, leggi rum e sigari, per un valore superiore ai 100 dollari. Il tutto alla vigilia di una missione guidata dall’assistente segretario di Stato Roberta Jacobson, che mercoledì e giovedì prossimo sarà a L’Avana per discutere la riapertura delle rispettive ambasciate e il tema dell’immigrazione.
STRETTA DI MANO TRA OBAMA E RAUL CASTRO
Le nuove misure sono state annunciate ieri dal dipartimento al Tesoro e quello al Commercio, ed entrano in vigore subito. L’embargo resta nominalmente al suo posto, perché per toglierlo serve un voto favorevole del Congresso, che con la nuova maggioranza repubblicana è escluso. L’amministrazione però sta usando tutti i poteri esecutivi di cui dispone per allentarlo.
Finora 12 categorie di cittadini americani erano autorizzate ad andare a Cuba, fra cui famigliari in visita, membri del governo, studiosi, atleti, religiosi, giornalisti. Per farlo, però, tutti dovevano chiedere in anticipo il permesso dell’Office of Foreign Assets Control, e cercare un posto sui voli charter autorizzati, oltre ad ottenere il visto dalle autorità cubane. Da oggi, invece, potranno partire senza ricevere il via libera preventivo, e le agenzie di viaggio degli Stati Uniti avranno la possibilità di vedere ed acquistare i biglietti aerei per raggiungere l’isola.
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Il turismo non è ancora consentito, perché secondo alcune stime provocherebbe un’invasione immediata di circa un milione di americani, ma poco ci manca: da oggi basterà avere una buona scusa, includibile nelle dodici categorie ammesse, per partire.
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Questi viaggi saranno facilitati anche dal fatto che le carte di credito emesse negli Stati Uniti funzioneranno anche a Cuba, senza limite giornaliero di spesa. Le assicurazioni sanitarie americane saranno valide, e anche i servizi commerciali per le telecomunicazioni potranno essere offerti. Discorso simile per le apparecchiature legate ad internet, dove però servirà ancora l’autorizzazione.
Le rimesse saliranno da 500 a 2.000 dollari per trimestre, ma le donazioni fatte a progetti umanitari, o a gruppi impegnati nella difesa dei diritti umani, non avranno più limiti. Persino il finanziamento di piccole attività imprenditoriali sarà consentito. L’unico tetto che regge, per il momento, è quello massimo dei 100 dollari per acquistare sigari e rum: nulla, per chi sogna le scatole da 25 di Cohiba, Hoyo de Monterrey, Montecristo o Partagas.
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Qualche giorno fa era circolata la voce della morte di Fidel Castro, ma la normalizzazione intanto procede, forse proprio per finalizzarla mentre il Lider Maximo è ancora vivo. Cuba ha liberato i 53 prigionieri politici che aveva promesso ad Obama, quando aveva fatto il suo annuncio il 17 dicembre scorso, e mercoledì la Jacobson guiderà una delegazione incaricata di discutere la riapertura delle ambasciate e l’immigrazione.