DAGOREPORT
putin erdogan rouhani
I dossier dei ministeri si accumulano sulle scrivanie e nessuno li legge: ovvia conseguenza di un governo dimissionario. Alcuni, però, sarebbe opportuno che qualcuno li sfogliasse: non foss’altro perché testi analoghi hanno acceso le lampadine di allarme in tutte le cancellerie della Nato.
MISSILI S 400
Non è tanto la photo opportunity fra Putin, Erdogan e Rouhani a preoccupare. Segna plasticamente un processo già in atto: la spartizione della Siria per aree di influenza. Il contenuto dei dossier che in Italia non vengono letti (ma all’estero si) riguarda la scelta dello Zar russo di anticipare la consegna alla Turchia dei missili S-400: annuncio fatto proprio durate la visita del capo del Cremlino ad Ankara.
ERDOGAN BASE NATO INCIRLIK
I missili S-400 sono testate che i russi stanno già sperimentando (con successo) guardacaso proprio in Siria. Sulle prime (l’annuncio è dello scorso anno) le Cancellerie Nato pensavano che l’intenzione di comprare questi missili fosse una boutade di Erdogan, ancora incazzato per la storia del golpe: del quale ha sempre accusato gli Stati Uniti (gli aerei che tentarono di abbatterlo decollarono dalla base Nato di Incirlik). Invece, l’operazione è andata avanti. Ed a luglio del prossimo anno questi sistemi missilistici verranno montati in Turchia.
NATO
Con il particolare che almeno formalmente la Turchia fa parte dell’Alleanza atlantica. E che quindi non dovrebbe utilizzare tecnologia militare del nemico. Con buona pace di Macron. Per sfidare il Sultano s’è messo a ricevere i curdi a Parigi in pompa magna. E per risposta ora si becca i missili di Putin dislocati in un territorio che, nella forma, si dovrebbe difendere proprio dagli stessi missili…