conte mattarella
Alberto Gentili per “Il Messaggero”
Renato Brunetta, uno dei ministri più vicini a Mario Draghi, non ha dubbi: «Andare a elezioni anticipate in autunno sarebbe una follia. Si perderebbero due tranche del Pnrr pari a 50 miliardi e si perderebbe la faccia. Per questo è un'ipotesi irrealistica». E lo stesso premier, filtra da palazzo Chigi, «non crede al voto in autunno».
mattarella draghi
Tant' è che sia l'entourage di Draghi, sia al ministero dell'Economia, smentiscono la voce in base alla quale il presidente del Consiglio avrebbe chiesto al ministro Daniele Franco di anticipare all'estate la stesura della legge di bilancio per prepararsi all'eventualità del voto anticipato: «È una balla colossale».
Eppure, la situazione ogni giorno che passa si fa sempre più incandescente. Giuseppe Conte, dopo aver sollevato la questione dei fondi per la Difesa ed essersi schierato contro l'invio di armi pesanti all'Ucraina, continua ad attaccare Draghi (anche sul piano personale) sulla guerra, per il no del premier al Superbonus del 110% e per aver dato poteri straordinari al sindaco Roberto Gualtieri sul termovalorizzatore di Roma.
mattarella conte
E Lega e Forza Italia, tanto per rendere il quadro ancora più complesso, si mettono di nuovo di traverso sulla delega fiscale per il nodo della riforma del catasto. Risultato: il provvedimento, essenziale per il Pnrr, slitta ancora. E, cosa non di dettaglio, Matteo Salvini e Conte si rincorrono nella ricerca di posizioni terziste sulla guerra.
Il più attivo, in queste ore, nell'attività di sabotaggio è il leader 5Stelle. Determinato a risalire nei sondaggi cercando di incarnare il Mélenchon italiano, Conte è una furia: «Dicono che M5s voglia far cadere il governo. Inizio a pensare che qualcuno voglia spingere M5s fuori. Se questa fosse l'intenzione ce lo dicano chiaramente». E tanto per gradire torna ad attaccare Draghi: «È contraddittorio sul Superbonus e non si sogni di mettere la fiducia sul decreto-aiuti, quello del termovalorizzatore». Decreto che potrebbe tornare oggi in Cdm per alcuni aggiustamenti tecnici.
MATTEO SALVINI E GIUSEPPE CONTE
Ce n'è abbastanza, a questo punto, per credere che Conte voglia davvero la crisi e le elezioni in autunno. Un sospetto, del resto, coltivato da Luigi Di Maio. Ma i collaboratori stretti dell'avvocato pugliese garantiscono: «Giuseppe non vuole far cadere Draghi». E scommettono: «Non si andrà a votare prima della prossima primavera. Sono impensabili le elezioni tra ottobre e novembre». Un realismo frutto della consapevolezza che nessuno tra i parlamentari 5Stelle vuole perdere poltrona e stipendio prima del tempo.
enrico letta in mezzora in piu 2
Ragione per cui Draghi non si scompone. Per il premier gli strepiti di Conte, disarmato dall'arma della crisi, sono poco più di un fastidioso rumore di fondo. Un pestare l'acqua nel mortaio. Perciò Draghi, a dispetto del leader 5Stelle e di Salvini, fa sapere che lui resta dov' è.
E ci resta, spiegano a palazzo Chigi, perché c'è la guerra e perché «il Presidente ha detto che sta al governo per fare. E il governo fa. Basta vedere il decreto-aiuti che ha portato a 34 miliardi complessivi il sostegno a famiglie e imprese. Senza fare nuovo debito, senza alcuno scostamento di bilancio...».
conte mattarella
LE DUE POSIZIONI NEL PD Ciò detto, il Conte furioso preoccupa il Pd, anche se Enrico Letta professa serenità e indifferenza. E, fanno sapere al Nazareno, il segretario non teme né le elezioni autunnali, né la montizzazione di Draghi con il rischio di pagare pegno alle elezioni come avvenne nel 2013: «Il governo di Monti era lacrime e sangue, Draghi invece investe miliardi di risorse, aiuta gli italiani ad affrontare una crisi drammatica. E il Pd, partito della serietà, trae vantaggi nel sostenerlo».
mario draghi e sergio mattarella all altare della patria
Questa serenità, però, non è condivisa da tutti al Nazareno. Matteo Ricci, componente della segreteria, la mette così: «Se quotidianamente si sfilaccia troppo il governo, con Lega e i 5Stelle in campagna elettorale e il Pd da solo a sostenere Draghi, il rischio di crisi in autunno c'è». E intanto il Pd ripresenta il Ddl Zan: il testo è lo stesso bocciato sei mesi fa al Senato.