• Dagospia

    DITE A GRILLINI E "GRETINI" CHE LA "TRANSIZIONE ECOLOGICA" SARA' UN BAGNO DI SANGUE - FOLLI: "COMPORTERÀ PASSAGGI DOLOROSI E AVRÀ UN COSTO. IL PUNTO È CHE IL MINISTERO RETTO DA CINGOLANI È STATO A SUO TEMPO VOLUTO DA BEPPE GRILLO. RESTARE AL GOVERNO CON DRAGHI IMPLICA CHE I 5S ABBANDONINO I TONI BARRICADIERI. LE CONTRADDIZIONI DELLA TRANSIZIONE SEMBRANO DIRE A CONTE E AI SUOI CHE IL LORO SENTIERO POTREBBE NON ESSERE PERCORRIBILE. "NESSUN PASTO È GRATIS" DICEVA MILTON FRIEDMAN. VALE ANCHE PER L'ENERGIA PULITA"


     
    Guarda la fotogallery

    Stefano Folli per "la Repubblica"

     

    PARIGI - PROTESTE DEI GILET GIALLI PARIGI - PROTESTE DEI GILET GIALLI

    Chi ha buona memoria ricorda che meno di tre anni fa, nel novembre 2018, i viali di Parigi furono messi a ferro e fuoco dai cosiddetti "gilet gialli". La protesta, spesso simile a una vera e propria rivolta, andò avanti per circa un anno e alla fine si esaurì per stanchezza dei protagonisti, ma anche e forse soprattutto a causa dell'esplosione del "virus". La miccia che incendiò gli animi la rammentano ormai in pochi: si trattò di una modesta sovrattassa sui carburanti, decisa dal governo di Macron per finanziare le misure anti-inquinamento.

     

    roberto cingolani roberto cingolani

    Ovviamente non fu la sola ragione, tuttavia il malessere diffuso trovò un appiglio proprio in quel provvedimento inaspettato. Qualcuno si domanda se non potrebbe accadere lo stesso in Italia dopo la previsione che il prezzo del gas e dell'elettricità subirà nelle prossime settimane aumenti fino al 40 per cento, come ha fatto capire il ministro della Transizione Energetica, Cingolani. Per fortuna la storia non si ripete quasi mai con le stesse modalità e i medesimi ritmi. Non avremo un movimento dei "gilet gialli" in Italia.

     

    BEPPE GRILLO NEL 2001 BEPPE GRILLO NEL 2001

    Tanto più che gli imitatori dell'esperienza francese - ce ne sono stati in epoca pre-Covid: alcuni hanno fatto strada e cambiato idea - hanno già provato ad agitare la piazza con risultati risibili. Basti pensare all'ex colonnello dei carabinieri, Pappalardo. La questione non riguarda quindi improbabili manifestazioni eversive. Riguarda tuttavia la salute complessiva dell'esecutivo. Non si può escludere che il tema dei rincari si trasformi in un primo fattore di logoramento per il governo.

     

    Un fattore che Draghi ha tutte le possibilità di disinnescare, ma che si è affacciato in forme imprevedibili andando a disturbare l'equilibrio delle impotenze, ossia la debolezza di forze politiche che battibeccano spesso su temi secondari senza mai prevalere una sull'altra (vedi il lungo duello tra Enrico Letta e Salvini). S' intende che il ministro della Transizione ha fornito una spiegazione.

     

    PARIGI - PROTESTE DEI GILET GIALLI PARIGI - PROTESTE DEI GILET GIALLI

    Ha parlato di circostanze avverse dovute a una pessima congiuntura. Il rincaro del gas, le difficoltà di approvvigionarsi, il ritardo o la carenza delle fonti rinnovabili. Ognuna di questi esempi contiene una porzione di verità. Tuttavia il quadro generale resta abbastanza indecifrabile. Fino alla verità più ovvia ma per molti più difficile da accettare: la "transizione" verso il mondo nuovo, dove le fonti energetiche saranno pulite e si suppone inesauribili, non è una scampagnata. Comporterà passaggi dolorosi e soprattutto avrà un costo. Chi lo nega non rende un buon servizio alla causa dell'ecologia.

     

    GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO A MARINA DI BIBBONA GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO A MARINA DI BIBBONA

    Il punto è che il ministero retto da Cingolani è stato a suo tempo voluto fortemente da Beppe Grillo. Rappresenta anzi una sorta di pegno pagato dal presidente incaricato (Draghi, appunto) ai 5S per convincerli a far parte del governo. Oggi il "movimento" si trova tirato per un verso e per l'altro.

     

    Si ripete un copione già letto più volte. Restare al governo con Draghi implica che i 5S abbandonino i toni barricadieri e smettano di creare illusioni. E tuttavia, se fanno questo, perdono quasi ogni elemento di fascino agli occhi dei loro elettori. Per cui le contraddizioni della Transizione sembrano dire a Conte e ai suoi che il loro sentiero non solo è in salita, ma potrebbe non essere percorribile. "Nessun pasto è gratis" diceva Milton Friedman. Vale anche per l'energia pulita.

    MILTON FRIEDMAN MILTON FRIEDMAN

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport