benedict cumberbatch - poison - corto di wes anderson

IL DIVANO DEI GIUSTI/1 - SULLE PIATTAFORME SEGUITO A PROPORVI, SU NETFLIX, I QUATTRO SHORTS DI WES ANDERSON TRATTI DA QUATTRO RACCONTI MERAVIGLIOSI DI ROALD DAHL CHE NON CONOSCEVO E DI ANNI DEL TUTTO DIVERSI. HO VISTO ANCHE L’ULTIMO, “POISON”, BELLISSIMO - SU APPLE TV VA ASSOLUTAMENTE VISTO “FLORA AND SON”, HA OTTIME CRITICHE. NON NE AVEVA DI COSÌ BUONE SU PARAMOUNT L’HORROR-WESTERN “ORGAN TRAIL”, INUTILMENTE VIOLENTO SENZA CHE QUESTA VIOLENZA LO RENDA DI CULTO - VIDEO

 

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

BENEDICT CUMBERBATCH - POISON - CORTO DI WES ANDERSON

Che vediamo stasera? Sulle piattaforme seguito a proporvi i quattro short di Wes Anderson tratti da quattro racconti meravigliosi di Roald Dahl che non conoscevo e di anni del tutto diversi.

 

Ho visto anche l’ultimo, “Poison”, bellissimo, solo 17’, con Benedict Cumberbatch che si ritrova a letto in Malesia con un serpente indiano velenosissimo addormentato sulla pancia. E il suo socio, Dev Patel, chiama il medico, Ben Kingsley, per capire cosa sia meglio fare per non morire fulminati dal morso del serpente.

 

ralph fiennes la meravigliosa storia di henry sugar

“Poison” era già stato filmato per la tv da Alfred Hitchcock nella sua celebre serie “Alfred Hitchcock Presents” nel 1958. A dire il vero dei sei episodi che Hitchcock prese da Dahl, lo stesso regista ne diresse per la serie ben quattro. “Mrs Bixby and the Colonel’s Coat”, che venne rubato di sana pianta da Claude Chabrol, Charles Bitsch (sceneggiatori) e Jacques Rivette (regista) per “Le coup du berger” nel 1958, “Dip in the Pool”, “Lamb to the Slaughter”, oltre a “Poison”.

 

 

 

 

alfred hitchcock presents poison 3

Ma ricordo che il più celebre, “Man of the South”, scritto nel 1948 da Dahl, con Steve McQueen che scommette una macchina contro l’amputazione di un dito con un depravato Peter Lorre che il suo accendino non farà cilecca per non mi ricordo quante volte, non venne diretto da Hitchcock, ma dal suo amico Norman Lloyd e venne remakkato più volte. Ne ricordo una con John Huston, Steven Bauer, Tippi Hedren e Kim Novak. Una con José Ferrer con Dahl come presentatore.

 

E poi lo diresse Quentin Tarantino nel suo episodio di “The Four Rooms”, intitolato “The Man From Hollywood” con Tarantino stesso, Bruce Willis, Jennifer Beals. I racconti di Dahl erano macchine perfette. Perché mischiavano tensione, mystery, orrore. Con elementi semplicissimi. Dahl rimase a lungo in India con la RAF durante la guerra.

BEN KINGSLEY E DEV PATEL - POISON - CORTO DI WES ANDERSON

 

E lì che sentì le storie dei Gremlins, che scrisse subito e per questo venne chiamato a Hollywood da Walt Disney per dar vita a un lungometraggio sui gremlins che non verrà mai concluso. Un po’ per colpa della concorrenza, la Warner sfornò in tempi immediati due cartoon, un po’ per colpa della guerra, che stava finendo. Fortunatamente. Fu allora che il mondo del cinema e della tv americana scoprì Dahl e i suoi racconti.

 

 

The Man From Hollywood - TARANTINO

Su Apple Tv va assolutamente visto il film “Flora and Son” di John Carney (“Once”, “Singer Street”) con Eve Hewson (“The Knick”) e Joseph Gordon Levitt, ha ottime critiche.

 

Non ne aveva di così buone su Paramount l’horror-western “Organ Trail” (sì, è un gioco di parole con Oregon Trail, celebre pista dei cowboy) diretto da Michael Patrick Jann, scritto da Megan Turner con un cast di semisconosciuti, Zoé de Grand Maison, Olivia Grace Applegate, Nicholas Logan, Sam Trammell.

 

Eve Hewson e Joseph Gordon Levitt - FLORA AND SON

Le critiche non così buone sono tutte condivisibili. Il film è inutilmente violento senza che questa violenza lo renda di culto. I personaggi maschili, sia la banda di tagliagole sadici sia i pochi buoni che subiscono, sono un po’ buttati via.

 

I personaggi femminili, la protagonista, la ragazzina Abigail di Zoé de Grand Maison, l’unica che rimane in vita di una famiglia di coloni in viaggio verso l’Oregon per sfuggire al freddo e alla fame del Montana, ha un bel piglio e ancor meglio e la martoriate Cassady di Olivia Grace Applegate, prigioniera della banda e colpita con frecce, ferite, botte, torture di ogni tipo. Più che un horror, insomma, è un western revisionista con personaggi femminili forti. Niente di che, lo so.

 

ORGAN TRAIL

E il cattivo pieno di coltelli e pistole è ridicolo. Ma i paesaggi naturali, è tutto girato in esterno o quasi, sono meravigliosi, la fotografia di grande presa spettacolare e alla fine me lo sono visto senza fiatare.

FLORA AND SON

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