DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera in chiaro? Rai Uno alle 21, 30 si prepara al colpaccio con “La befana vien di notte”, fantasy per tutta la famiglia diretto da un maestro dell’horror italiano come Michele Soavi e scritto dal Nicola Guaglianone di Jeeg Robot con Paola Cortellesi come Befana, Stefano Fresi, Odette Adado, Jasper Gonzales Cabal, Diego Delpiano. Nel film la Befana era una sorta di strega moderna di notte e una maestra di giorno.
Ma tutta l’operazione, a dire il vero, era costruita su una protagonista forte come la Cortellesi (pensate come lo è adessoo…) e sul ritorno al fantasy di Michele Soavi, da troppo tempo assente dagli schermi cinematografici. Non ricchissimo, soprattutto quando dovrebbe mostrarci una caverna piena di regali di ogni tipo della Befana, il film ha i suoi momenti migliori nelle scene di trucco e di volo della Befana, grazie alla maestria di Soavi, e nella costruzione del personaggio e grazie alla verve della Cortellesi. Ai ragazzini e alle loro mamme piacerà sicuramente, anche se la storia è un po’ un mischione di Goonies, di Gremlins e di timburtonate varie progettate senza un budget adeguato.
E poi? Ci sarebbe un capolavoro della nostra infanzia, almeno della mia, come “Totò contro Maciste” di Fernando Cerchio con Totò come Totonkamen e il forzuto Samson Burke come Maciste, Nino Taranto, Gabriella Andreini, Nerio Bernardi, Cine 34 alle 21. Grandi battute che allora ci facevano ridere. “Tebani, abbiamo lance, spade, frecce, mortaretti, tricchetracche e castagnole. E con queste armi potenti – dico, potenti – spezzeremo i reni a Maciste e i suoi compagni, a Rocco e i suoi fratelli” - “Nefertiti, lei dovrebbe stare a letto, molto calda, perché con la nefrite…” - “E’ una bella faraona. E pensare che l’avevo presa per una padovana” “Io prode? No, a me non mi prode nulla”.
“E’ strano”, dichiarò Cerchio alla stampa parlando del film, “in tutti i film storico-spettacolari che ho girato mi sono dovuto preoccupare di non far ridere la gente. Qui invece devo preoccuparmi dell’opposto. Ed è molto più difficile: quando si gira un film serio si sa, più o meno, dove la gente rabbrividirà e dove tirerà un sospiro; mentre si gira un film comico non si sa mai dove riderà”.
Vi consiglio caldamente su Rai Tre alle 21, 20 l’ottimo “La fiera delle illusioni”, drammone circense diretto da Guillermo Del Toro con Bradley Cooper, Cate Blanchett, Rooney Mara, Toni Collette, Willem Dafoe, Ron Perlman. Oh.. il mondo delle miserabili fiere ambulanti coi freaks, gli imbroglioni, i forzuti, gli uomini serpente, le donne elettriche, i geeks, nell’America ancora uscita dalla Grande Depressione mentre stanno arrivando gli orrori più reali del Nazismo e della guerra, e il mondo colorato e lontano di Tomas Hart Benton e dei pittori americani degli anni ’30 e ’40.
Tratto più che dal film di Edmund Goulding con Tyrone Power del 1947, “Nightmare Alley”, da noi invedibile da anni, dal romanzo di pochissimo precedente e di gran culto (lo trovate su Sellerio con traduzione di Tommaso Pincio) del misterioso William Lindsay Gresham, scomparso suicida, malato e depresso nel 1962.
Un romanzo semi-autobiografico costruito sull’autodistruzione del protagonista, come tanta letteratura e tanto cinema americano dello stesso periodo.
Del Toro e la sua co-sceneggiatrice nonché moglie, Kim Morgan, sembrano interessati da una parte alla grande ricostruzione visiva dei baracconi del terrore così vivi nella cultura americana della prima metà del secolo scorso, da un’altra a ricostruire quel tipo di cinema del primissimo dopoguerra a metà tra il noir e il fantastico dove la caduta finale del protagonista nelle tenebre è l’unica soluzione. Grande scommessa per attori star come lo fu Tyrone Power, così bello e per nulla maledetto, o come lo è oggi Bradley Cooper, che Toni Colette nei panni dell’indovina Zeena, vedendolo nudo nella vasca da bagno, descrive come uno spettacolo per gli occhi.
CATE BLANCHETT - NIGHTMARE ALLEY
Se la prima parte del film, tutta ambientata nella fiera delle illusioni, saldamente tenuta dal direttore Willem Dafoe, è una sorta di wunderkammer dove muovere l’ambiguo Stan Carlisle di Bradley Cooper tra personaggi speciali che Del Toro sa descrivere alla perfezione, dal forzuto Ron Perlman al minuscolo Maggiore di Mark Povinelli, dalla coppia di illusionisti, Toni Colette e David Strathairn, alla ragazza elettrica Molly di Rooney Mara, nella seconda, dove Stan e Molly diventano ricchi coi numeri da mentalisti le cose si complicano.
Nightmare Alley, Bradley Cooper
Perché Del Toro entra in un mondo da noir che non ha così frequentato, pieno di ricchi potenti con un passato pericoloso, come Richard Jenkins, che né lui né il suo protagonista sanno bene come affrontare. Ma è in questo rischioso secondo mondo che domina il grande talento di Cate Blanchett, nel ruolo della femme fatale, la psicanalista Lilith Ritter, che non può che portare alla distruzione Stan e i suoi sogni.
Su Canale 20 alle 21, 054 passa “Matrix Revolutions” dei Fratelli/sorelle Wachowski con Keanu Reeves, Laurence Fishburne, Carrie-Anne Moss, Hugo Weaving, Jada Pinkett Smith. Canale 27 alle 21, 10 rispolvera il bellissimo primo “Superman” diretto da Richard Donner con Christopher Reeve, Marlon Brando, Margot Kidder, Gene Hackman, Glenn Ford, Maria Schell. Donner, che veniva dal successo di “The Omen”, ma era stato sempre ritenuto un regista di film per la tv, dimostrò di poter costruire il primo vero comic book movie dello schermo funzionante. Lanciò Christopher Reeve come il più grande Superman di sempre, recuperò Marlon Brando.
Purtroppo i contrasti con la produzione porteranno i fratelli Salkind a cacciarlo da “Superman II” e a rimpiazzarlo con Richard Lester quando aveva girato già il 75% del film. Ma quello che più importò e che tutti, da Steven Spielberg a George Lucas notarono che Donner era riuscito dove di soliti i registi, anche più celebrati avevano fallito, cioè nel rendere credibile l’uomo che vola con la tutina blu, il mantellino e la S di Superman sul petto. Ci credevi? Sì. E credevi anche a Gene Hackman cattivo assieme al suo vice Ned Beatty. Per non parlare di Marlon Brando…
Rai Movie alle 21, 10 propone una recente versione inglese del capolavoro di Charles Dickens, cioè “La vita straordinaria di David Copperfield”, diretto dall’anglo-italiano Armando Iannucci, il regista del notevole “Morto Stalin se ne fa un altro” e interpretato dall’anglo-indiano Dev Patel, Hugh Laurie, Tilda Swinton, Gwendoline Christie, Ben Whishaw, Aneurin Barnard. Forse non all’altezza delle aspettative.
la vita straordinaria di david copperfield 3
“Miracolo sulla 34° strada” di Les Mayfield con Richard Attenborough, Elizabeth Perkins, Dylan McDermott, Mara Wilson, La5 alle 21, 10, è un po’ zuccheroso e poi Natale è finito. I fan della saga di Twilight apprezzeranno il finalone, cioè “The Twilight Saga: Breaking Dawn - Part 2”, diretto da Bill Condon con tutte le star più amate, Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Anna Kendrick, Dakota Fanning, Mediaset Italia 2 alle 21, 15. Per chi ama le storie di marinai ci sarebbe “Trappola in alto mare” del bravo Andrew Davis con Tommy Lee Jones e l’insopportabile Steven Seagal, Erika Eleniak, Gary Busey, Cielo alle 21, 15.
the twilight saga breaking dawn
La7 alle 21, 15 se la cava col polpettone “Il profumo del mosto selvativo” diretto da Alfonso Arau con Keanu Reeves, Aitana Sanchez Gijon, Giancarlo Giannini, Anthony Quinn. Per Roger Ebert era uno dei film migliori del 1995. Nel 2018 Debra Messing, la Grace di Will & Grace, accusò di molestie sessuali il regista, Alfonso Arau durante la lavorazione. Lei, giovanissima, non voleva fare scene di nudo, ma il regista insisteva. I produttori le dissero allora di farla solo per soddisfare l’ego del regista, e che poi sarebbe stata tolta. Messa di fronte a una scelta, o la fai o fuori dal set, decise di farla a queste condizioni.
Anche se poi si vide solo il suo fondoschiena nel film, Debra Messing disse che girando la scena Arau la umiliò profondamente. Il regista, a riguardo, ha detto che la ragazza si era inventata tutto. Su Italia 1 alle 21, 20 avete la bella favola/musical con risvolti sociali “Billy Elliott”, diretta da Stephen Daldry con Jamie Bell, Julie Walters, Gary Lewis, Jamie Draven, Jean Heywood, col ragazzino inglese, figlio di minatori, che durante un celebre sciopero nel 1984 sogna solo di fare il ballerino classico. Grande successo.
dio esiste e vive a bruxelles 2
Su La7D alle 21, 30 avete una delizia di commedia surreale belga come “Dio esiste e vive a Bruxelles” di Jaco Van Dormael con Benoît Poelvoorde, Yolande Moreau, Catherine Deneuve, Pili Groyne, Laura Verlinden, La7D alle 21, 30. "Dio esiste e vive a Bruxelles", è la frase che ci dice da subito la piccola protagonista del film Ae, Pily Groyne. Ci dice anzi che Dio si annoiava, per questo creò Bruxelles, e dopo gli animali. E infine gli uomini.
dio esiste e vive a bruxelles 2
Se Dio, in canotta, ciavatta e mutandoni ha le sembianze bonarie di una star francofona come Benoit Poelvoorde, che sta tutto il giorno al computer chiuso in una grande stanza da dove controlla il mondo, sua moglie è la grossa Yolande Moureau e la piccola Ae è sua figlia, sorella proprio di Gesù. Dio è odioso e impossibile sia con la moglie che con la figlia, stressato dal troppo lavoro, al punto che la ragazzina non ne può più. L'ha fatta grossa, però. Entrando di nascosto nell'ufficio del padre ha rivelato a tutti gli esseri umani la data della loro morte, scatenando le situazioni più assurde.
C'è quello che scopre di morire dieci secondi dopo, e viene investito in auto mentre legge il messaggio (lo interpreta lo stesso regista). C'è quello che forte della data molto in là della sua morte si butta dalla finestra e si salva. E poi ci riprova. C'è la badante che scopre che morirà molto prima del vecchio che sta seguendo. Dio si infuria, ma Ae è già scappata attraverso la lavatrice (è così) che porta nel cuore di Bruxelles e sta cercando sei strani personaggi come apostoli per riscrivere un Nuovo Testamento. Vi basta?
uno strano scherzo del destino
Passo alla seconda serata con “Natale a quattro zampe” di Paolo Costella con Massimo Boldi, Maurizio Mattioli, Biagio Izzo, Paola Tiziana Cruciani, Cinzia Mascoli, Cin e 34 alle 22, 50. La7 alle 23, 20 vi segnalo “Uno strano scherzo del destino” di Gillies MacKinnon con Steve Martin, Gabriel Byrne, Laura Linney, Alana Austin, Catherine O'Hara, dove un uomo appena divorziato, si ritrova una bambina appena nata fuori dalla porta. La cresce e poi scoprirà, dieci anni dopo, che è figlia di un politico, che la rivuole.
La7D alle 23, 40 propone il terribile “Funny Games” di Michael Haneke nella versione americana, con Naomi Watts, Tim Roth, Michael Pitt, Brady Corbet, Devon Gearhart, Boyd Gaines. Durissimo. Vi avverto. All’1 su Cine 34 trovate “Stasera a casa di Alcie” di Carlo Verdone con Carlo Verdone, Ornella Muti, Sergio Castellitto, Yvonne Sciò. Trovavo molto curioso “Lo straordinario viaggio di T.S.Spivet”, giocattolone di Jean-Pierre Jeunet con Kyle Catlett, Helena Bonham Carter, Callum Keith Rennie, Judy Davis, Niamh Wilson, massacrato, nell’edizione americana, dai tagli voluti da Harvey Weinstein.
Preparate i fazzoletti per “La mia Africa” di Sydney Pollack con Meryl Streep nei panni di Karen Blixen in Kenya, Robert Redford come cacciatore di elefanti, Klaus Maria Brandauer, Michael Kitchen, Malick Bowens, Iris all’1, 20. Sette Oscar, miglior film, regia, sceneggiatura, scenografia, suono, fotografia e musiche. Su Tv8 all’1, 45 avete “Corpi da reato” commedia al femminile diretta da Paul Feig con Sandra Bullock, Melissa McCarthy, Demián Bichir, Marlon Wayans, Michael Rapaport.
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Rai 2 alle 2, 55 propone lo scombinato, ma simpatico “Finalmente sposi”, diretto dal mitico Lello Arena con gli Arteteca, cioè la coppia Enzo Iuppariello e Monica Lima qui finalmente sposi, Sergio Friscia, Ciro Ceruti, Nunzia Schiano. Vi rinfresco la memoria sul tipo di comicità degli Arteteca con qualche battuta. “Mi manca tanto la papaccella!” – “Ogni promessa è un fremito” – Se Maometto non va alla montagna è perché gli piace o’ mare!” – “Fatti un po’ di training androgino”.
sergio rubini carol alt treno di panna
Rispetto al loro film d’esordio, lil fortunato Vita, cuore e battito, diretto da Sergio Colabona, il regista anche del loro programma tv, Made in Sud, questo Finalmente sposi mi sembrò impostato in maniera totalmente diversa. Più da commedia. Non era affatto male, però. Cine 34 alle 2, 55 propone infine “Treno di panna”, scritto e diretto alla sua opera prima e ultima da Andrea De Carlo, prodotto da Claudia Mori, con Sergio Rubini, Carol Alt, Cristina Marsillach, Irene Grazioli, Maurizio Faulisi. Lo vidi a Venezia, dove venne trattato malissimo. Era un film goffo, maldestro, senza grazia, poco credibile, con l’America ricostruita in studio.
Rubini fa il cantautore italiano in cerca di fortuna in America. Incontrerà solo belle ragazze, dalla Alt alla Marsillach a Irene Grazioli, allora attivissima a teatro nel gruppo sperimentale La Gaia Scienza. Di culto le canzoni composte da Ludovico Einaudi e da De Carlo cantate dallo stesso Einaudi assieme a Carol Alt. Ovviamente stracultissimo. Chiudo con “Strike Commando” di Bruno Mattei con Christopher Connelly, Reb Brown, Alan Collins alias Luciano Pigozzi, Cine 34 alle 4, 45. Tanto lo so che non lo vedrete mai.
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