zorina fotografata da shahria sharmin
La fotografa Shahria Sharmin ha deciso di seguire la vita dei transgender in Bangladesh, una minoranza nota come “Hijras”, rifiutata dalla società anche in India e Pakistan. La parola ha origine araba e significa “colui che lascia la propria tribù”.
Il “terzo genere” è stato riconosciuto dal governo dal 2013 ma non ha accesso al sistema legale né a quello sanitario e scolastico. Non ha nemmeno un tempio per pregare e non esistono organizzazioni private che bramino avere trans nella lista degli impiegati.
trans al puya party
La stessa Shahria, nata in Bangladesh e vissuta a Londra, è stata cresciuta con l’idea che le “hijras” fossero delle deviate e andassero trattate più come animali che come persone. Ma poi la fotografa ha conosciuto la 51enne “Heena”, che le ha aperto le porte di questa comunità e tutto è cambiato. I ritratti in bianco e nero immortalano le espressioni di
Shumi, 22 anni, Priya, 26 anni, Nishi, 21 anni, Salva, 27 anni e con un bambino adottato.
shumi e priya
Le “hijras” sono parte della cultura asiatica da migliaia di anni. Sono state classificate come “criminali” nel 1897, con l’arrivo dei colonialisti.