Novak Djokovic, the greatest ever to play the game, has once again delivered an unparalleled performance! Time and again, he has demonstrated his greatness. Long live the GOAT and King!
— 47Sha (@47Sha_) August 4, 2024
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Vedere il grande @DjokerNole, un campione che ha vinto tutto nella vita, inginocchiarsi in campo dopo la vittoria e farsi il segno della Croce guardando in lacrime verso il Cielo, è una delle cose più belle di questi #GiochiOlimpici pic.twitter.com/c15AbWEeYM
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) August 4, 2024
Francesco Persili per Dagospia
Le lacrime, la mano che trema, il segno della croce e poi la corsa in tribuna per abbracciare la famiglia dopo un oro che consacra il 37enne Novak Djokovic alla leggenda di Olimpia.
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Dopo Agassi e Nadal, Serena Williams e Steffi Graf il campionissimo serbo diventa il quinto giocatore a centrare il "golden Slam" ovvero a riuscire, nell’arco della carriera, a vincere tutti gli Slam e l’oro olimpico.
A rendere ancora più epico il successo a cinque cerchi che inseguiva da tutta la vita è stata la partita contro il fenomeno Alcaraz, 15 anni meno di lui. Una battaglia di due ore e mezza, due tie-break vinti (7-6; 7-6)
Punto a punto: ogni pallina, un romanzo. Una successione di colpi, uno più spettacolare dell’altro. Il cuore in gola e la racchetta come un bisturi a incidere nell’aria traiettorie difficili solo da immaginare per gli spettatori in tribuna e a casa. Una sfida senza tregua. Alla fine lo spagnolo, che aveva superato Nole a Wimbledon, si deve arrendere.
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Finisce con Djokovic in lacrime, che corre ad abbracciare sugli spalti la figlia Tara, sette anni, che ha sventolato per l'intera gara un foglio di carta con una scritta: "Papà, sei il migliore".
Adriano Panatta gli rende onore: "Djokovic oggi ha dimostrato, se ancora c’era bisogno, di essere un Campione immenso. Avevo detto che non pensavo potesse giocare ancora a questi livelli invece mi ha smentito...". Paolo Bertolucci gli fa eco: "Nole è oltre l'immaginabile". Anche Matteo Salvini esulta: "Vedere Djokovic inginocchiarsi in campo dopo la vittoria e farsi il segno della Croce guardando in lacrime verso il Cielo, è una delle cose più belle di questi Giochi olimpici..."
Ora che ha raggiunto anche questo obiettivo cosa farà il tennista serbo? Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sulla sua competitività, la finale olimpica è arrivata come una sentenza. Djokovic se la gioca ancora con i migliori. E di fermarsi non sembra avere la minima voglia…
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