Jacopo Iacoboni per “la Stampa”
CHIANTI - FATTORIA L'AIOLA
Secondo la Fondazione di Alexey Navalny, Dmitry Medvedev è il beneficiario reale di una serie di proprietà di lusso a Mosca, San Pietroburgo, Sochi. E una elegantissima proprietà in Italia, in Toscana, nel Chianti, una fattoria e azienda vitivinicola di 36 ettari, di nome L'Aiola. Medvedev negò tutto.
E negò tutto anche il presunto prestanome, che fu a lungo uno dei vicedirettori di Gazprombank, Ilya Eliseev, laureato nella stessa università e nello steso corso di studi di Medvedev, uno dei suoi amici di più lunga data. Eliseev è nel consiglio di sorveglianza di una fondazione di beneficenza, Dar (che vuol dire «Dono»), che possedeva tra l'altro una residenza nella città russa di Ples prima che fosse trasferita a un'altra fondazione.
SILVIO BERLUSCONI DMITRY MEDVEDEV
Eliseev dirige poi un'altra fondazione, che ha tra i suoi beni villa Rublevka, a Mosca, che sarebbe stata donata da uno degli amici più stretti di Putin, Alisher Usmanov, dal 2010.
Usmanov nega e dice invece che la villa fu uno scambio di proprietà avvenuto tra lui e Eliseev. Certo è che il legame tra Eliseev e Medvedev è fortissimo, e ammesso. E anche Usmanov è un grande investitore in Italia, con diverse ville colpite dalle sanzioni e sequestrate dal governo Draghi.
CHIANTI - FATTORIA L'AIOLA
È Eliseev che, con una sua società offshore, ha comprato il vigneto e la tenuta nel Chianti, tra Radda in Chianti e Castelnuovo Berardenga (già del liberale Giovanni Malagodi) e due yacht. Le società è a Cipro (si chiama Dockell Ltd) comprò la tenuta nel 2012 da un'altra società a Cipro, Fursina Ltd. Perché una normale proprietà è stata schermata dietro società offshore?
DMITRY MEDVEDEV
In un'intervista a Kommersant, Eliseev rispose che un'altra tenuta che secondo Navalny era di Medvedev - nella città di Ples - era invece una sua residenza dove «altri personaggi famosi hanno soggiornato, oltre a Dmitry Medvedev: grandi uomini d'affari, politici, personaggi pubblici di spicco». Insomma: lui ospitava persone di alto rango.
Ma, insistette Navalny, perché una squadra del Fso - il servizio segreto russo incaricato della sicurezza dei presidenti - era di stanza ufficialmente lì? E perché c'era una no-fly zone ufficiale sopra l'area?
Ilya Eliseev
«Chiudono il cielo sopra la dacia di ogni vicepresidente della Gazprombank?», domandò Navalny. E perché agenti russi del Fso dovevano transitare dalla Toscana per ispezionare la residenza di un russo qualunque? Sull'Aiola, Eliseev disse: «Non è solo un vigneto, ci sono anche un piccolo uliveto e una cantina - solo 100 ettari. È un mio investimento puramente privato, che non ha nulla a che fare con le attività dei fondi. Sia chiaro una volta per tutte: i fondi che gestisco non hanno affatto asset esteri e non li ho mai avuti. Ma la mia attività di privato, di imprenditore, si trova in Italia e anche fuori dall'Europa. Oltre alla cantina nel territorio di Aiola, esiste un'antica villa da ristrutturare, che non è stata in alcun modo utilizzata dopo l'acquisto di questa azienda. In generale, è ancora una residenza. Se qualcuno può essere trovato lì, sono i fantasmi del tardo Rinascimento».
DMITRY MEDVEDEV
Si vantò anche che grazie a questa pubblicità il commercio di vini e distillati de L'Aiola era cresciuto notevolmente e la tenuta era diventata un hub della vendita di Chianti in Russia. L'amministratore della proprietà, Sergei Stupniski, si vedeva una volta al mese da quelle parti, prima dello scoppio della guerra. E è stato anche in contatto con l'ambasciata russa a Roma.
Quale che sia la proprietà effettiva, Medvedev si vantava di conoscere bene l'Italia, soprattutto Silvio a Berlusconi. A giugno si è spinto a scrivere sui social «Mario Draghi non è Silvio Berlusconi. Da molto tempo sono in contatto con leader stranieri e posso constatare quanto il livello dei politici occidentali si sia abbassato». E dire che l'Italia gli piaceva così tanto, una volta.