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    A SUON DI BUFALE, IL G-DAY SI SPOSTA A GIUGNO - DOMBROVSKIS: "I COLLOQUI CON ATENE SI CHIUDERANNO A MAGGIO, MANCANO DETTAGLI TECNICI" - MADDECHÉ: LA TROIKA CONOSCE I CONTI GRECI MEGLIO DI TSIPRAS. STA SOLO ASPETTANDO CHE ESAURISCA I SOLDI


     
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    1. GRECIA, DOMBROVSKIS: COLLOQUI DOVREBBERO CHIUDERSI ALL'INCIRCA "ENTRO MAGGIO"

     (Reuters) - Il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha detto oggi di non aspettarsi un accordo ad aprile con la Grecia, aggiungendo che la negoziazione del debito potrebbe durare fino a maggio, andando dunque oltre la scadenza del 30 aprile.

    Il primo ministro lettone Valdis Dombrovskis Il primo ministro lettone Valdis Dombrovskis

     

    "Dobbiamo condurre ulteriori colloqui tecnici, che finiranno all'incirca a maggio", ha detto Dombrovskis alla tv tedesca Ard, sottolineando l'importanza che tutte le parti, Grecia inclusa, rispettino i propri obblighi. "I colloqui sono in corso. I progressi non sono buoni", ha aggiunto.

     

    La Grecia, che sta rapidamente esaurendo la liquidità, a febbraio ha assicurato ai suoi partner della zona euro che entro la fine di aprile avrebbe raggiunto un accordo con i creditori su un'ampia lista di riforme per avere i 7,2 miliardi di euro restanti del suo piano di salvataggio.

     

    Funzionari della zona euro si aspettano che la lista venga presentata all'Eurogruppo di domani a Riga.

     

    tsipras merkel tsipras merkel

    La scadenza per un accordo sul pacchetto di riforme era stata fissata per il 30 aprile, ma non rispettarla non ha implicazioni pratiche. Potrebbe solo creare imbarazzo politico.

     

     

    2. ESAME MERKEL PER ATENE TSIPRAS GUADAGNA TEMPO E ARRESTA GLI OLIGARCHI GRECI

    Ettore Livini per “la Repubblica

     

    Si allungano i tempi per il salvataggio della Grecia. E solo un colpo di acceleratore nell’incontro di oggi tra Angela Merkel e Alexis Tsipras potrebbe spianare la strada per un accordo entro l’Eurogruppo del prossimo 11 maggio. Le trattative hanno fatto qualche passo avanti – confermano alcuni dei partecipanti alla conference call tra gli sherpa delle finanze Ue di ieri – ma le distanze su alcuni punti restano ampie. Sul tavolo del vertice di Riga domani – a meno di improbabili colpi di scena – non ci sarà l’attesissimo piano di riforme del governo ellenico.

    varoufakis schaeuble varoufakis schaeuble

     

    «E se vogliamo farcela per l’11 bisogna che ci si metta a correre», spiega uno dei negoziatori di Atene. Il blitz sulla liquidità degli enti locali sembra aver regalato al governo ellenico un po’ d’ossigeno, malgrado il vice ministro alle finanze Dimitris Mardas abbia dichiarato ieri (smentendosi poi in serata) che mancano ancora 400 milioni per pagare stipendi e pensioni di aprile.

     

    I 2,5 miliardi di contanti di Comuni, ospedali e province sommati alla cassa messa a disposizione da qualche fondo pensione di buona volontà potrebbero consentire alla Grecia di arrivare almeno fino a fine maggio senza troppi patemi d’animo. Tempo che vale oro e che sarà dedicato a cercare un accordo a 360 gradi con i creditori. Non solo sul pacchetto di riforme e sugli obiettivi di crescita ma pure – se possibile – su una ristrutturazione di scadenze e profilo del debito.

     

    Declan Costello Klaus Masuch la nuova troika Declan Costello Klaus Masuch la nuova troika

    In attesa di trovare la quadra con l’ex Troika sui temi ancora aperti – privatizzazioni, Iva, mercato del lavoro e pensioni su tutti – Tsipras ha lanciato ieri un segnale importante a concittadini e creditori concretizzando uno dei punti qualificanti del suo programma elettorale: la lotta agli oligarchi. Un tribunale di Atene ha fermato ieri per qualche ora Leonidas Bobolas, rampollo di una delle dinastie più potenti di Grecia e ad del colosso delle costruzioni Ellaktor. Il nome del tycoon era apparso nella famigerata Lista Lagarde dei greci che hanno parcheggiato i loro sudati risparmi nei caveau della Hsbc in Svizzera.

     

    L’agenzia delle entrate ellenica, dopo una approfondita indagine, gli ha notificato una cartella da 1,8 milioni e davanti ai distinguo del manager ha dato la pratica al Tribunale che è andato per le spicce. Bobolas, davanti allo spettro delle manette, ha deciso di pagare subito la somma riguadagnandosi la libertà. «Non sono stato arrestato – ha sostenuto lui -. Mi sono presentato per chiarire un malinteso e saldato il conto».

    yannis varoufakis yannis varoufakis

     

    Il colpo di ieri non è il primo rifilato dal governo ai Paperoni nazionali, usciti finora quasi indenni dalla crisi. Nelle scorse settimane ha presentato ai grandi editori tv (che da anni trasmettono su frequenze occupate illegalmente) un arretrato di tasse da 41 milioni. Gli stessi Bobolas controllano Mega, la maggiore televisione nazionale e i quotidiano Ethnos.

     

    La timida schiarita sul fronte dei negoziati con i creditori ha regalato intanto una giornata di respiro ai mercati ellenici. La Borsa ha riguadagnato ieri il 2%, recuperando parte del terreno perso alla vigilia, mentre il rendimento sui titoli triennali, il termometro più fedele dell’andamento delle trattative, ha chiuso con i rendimenti in calo dal 30% al 27%.

     

    BENOIT COEURE BENOIT COEURE

    A rasserenare il clima è arrivata anche la decisione della Bce di aumentare di 1,6 miliardi la liquidità a disposizione delle banche nazionali attraverso le linee d’emergenza. «Continueremo a finanziare il Paese fino a quando resterà solvente», ha garantito Benoit Coeure, membro del board di Eurotower. Un altro filo di liquidità che dovrebbe garantire alla Grecia di sopravvivere fino a giugno.

     

     

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