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    “SIETE SICURI CHE POSSA ESISTERE PUTIN SENZA LUKASHENKO?” – DOMENICO QUIRICO: “ATTENTI A NON SOTTOVALUTARE L'UOMO DI MINSK, RIDURLO A COMPARSA. I DUE SI ASSOMIGLIANO, MA IL MODELLO LUKASHENKO NON È UNA MINI COPIA DEL PUTINISMO. LA BIELORUSSIA È L'ULTIMO MODELLO ESISTENTE DELLA SUA CONCEZIONE DI STATO-TAMPONE, DI SPAZIO VITALE TRA SUPERPOTENZE, UNA CASERMA PER RIORGANIZZARE LA WAGNER, UN TERRENO PER AVVICINARE LE MINACCE ATOMICHE…”


     
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    Estratto dell’articolo di Domenico Quirico per “La Stampa”

     

    lukashenko putin lukashenko putin

    […] può esistere Lukashenko senza che esista Putin? Risposta facile. Ma provate a rovesciare i termini della domanda e avrete una sorpresa: siete sicuri che possa esistere Putin senza che esista Lukashenko?

     

    Attenti però, in questa guerra europea così zeppa di bugie, miraggi e trompe- l'oeil, a non sottovalutare l'uomo di Minsk, ridurlo a comparsa, a ghiribizzo parlante, a cartapecora sopravvissuta, una specie di micro Stalin stregonesco e lunatico, innamorato del tenersi in piedi sul filo che spartisce sovietismo riciclato e populismo avanguardista, violenza brutale e astuzia, senso e non senso.

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    Certo, i due si assomigliano: il ruolo tentacolare dei servizi di sicurezza, il controllo della informazione, la creazione di una piccola casta a cui si concede di arricchirsi ma che è sempre a rischio di punizione, le sedute pubbliche di accusa dei funzionari incapaci, le misteriose ma non troppo eliminazioni degli avversari pericolosi, la promessa dell'ordine per difendere dai pericoli di un mondo percepito come ostile.

     

    vladimir putin e aleksandr lukashenko il 9 maggio 2023 a mosca vladimir putin e aleksandr lukashenko il 9 maggio 2023 a mosca

    Ma il modello Lukashenko non è una mini copia del putinismo, ammesso che esista al di là della figura che lo incarna e forse lo esaurisce. La loro alleanza o sudditanza non è una sacra famiglia senza sbavature. Al contrario. Putin promette restaurazioni di potenza, non il ritorno alle parrucche comuniste dell'Ancien Régime.

     

    Il bielorusso ha scelto un messaggio drasticamente passatista, la nostalgia dell'Unione Sovietica, una supposta e antica "douceur de vivre", i trattori e gli altoforni.

     

    Vuole impagliare le spoglie di un'epoca che si batte per non scomparire del tutto. Il fumo che vendeva, e vendeva con brio, è un kolkoz gigante e fonderie con falce e martello sul frontespizio.

    aleksandr lukashenko vladimir putin 4 aleksandr lukashenko vladimir putin 4

     

    Il tutto condito con arie da bravaccio egocentrico e finto buon senso paesano. Fino a un certo punto è riuscito a fare il prestigiatore e restare a galla tra Occidente e Mosca, proclamava di non voler diventare un satellite, ma accusava la Nato di ingerenze minacciose, facendo l'eco a Putin.

     

    Acrobazie. Senza il sostegno economico russo, senza il petrolio a basso costo che lui rivendeva in Europa, come poteva tenere in piedi imprese decotte e modernizzare l'agricoltura? Maidan, la Crimea e l'inizio silenzioso della guerra in Donbass lo hanno ridotto [...] a reliquia spolpata di un'epoca defunta.

    Aleksandr Lukashenko vladimir putin Aleksandr Lukashenko vladimir putin

     

    Ha cercato di prendere, sotto voce, le distanze dalla politica aggressiva di Mosca, proponendosi perfino come mediatore con l'Ucraina.

     

    Sembra incredibile ora: con qualche scenografica "liberazione" di dissidenti bastò per ottenere l'alleggerimento delle sanzioni e gli occhi dolci dell'Occidente, sempre realista quando gli fa comodo.

     

    La Storia gli è straripata addosso con i moti del 2020. Si fa vedere nei suoi sedici palazzi con il mitra in mano, reprime con furore ma ormai è nelle mani del Padrone. Impossibile fingere. Senza il Cremlino il suo futuro è una dacia nei dintorni di Mosca. In questo cozzo di giganti il suo micro esercito di 50 mila uomini non è nulla.

     

    putin e lukashenko putin e lukashenko

    Della sua gastronomia ontologica a Putin non serve nulla: la Bielorussia è l'ultimo modello esistente della sua concezione di Stato-tampone, di spazio vitale tra superpotenze, una caserma per riorganizzare la Wagner, un terreno per avvicinare le minacce atomiche.

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