Fabio Rossi per "il Messaggero"
Bar e ristoranti aperti fino alle 22, ma con regole rigidissime.
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No alla Tari per gli esercizi che sono rimasti chiusi a causa dell' emergenza sanitaria. Virginia Raggi annuncia le sue proposte per i prossimo futuro intervenendo a Porta a Porta. «In questo momento le priorità devono essere lavoro e salvaguardia della salute - sottolinea la sindaca - Dare risposte concrete a chi è in difficoltà a causa della pandemia.
Dobbiamo aiutare i ristoratori e gli imprenditori provando a fare un passo in avanti verso la normalità». L' inquilina del Campidoglio ricorda l' intervento dello scorso anno, per dare «la possibilità ai ristoratori di mettere i tavolini in strada senza pagare alcuna tassa: un modello che è stato esteso a tutto il paese».
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LE MISURE Il governo deve intervenire «per le coperture economiche e soprattutto per la proroga delle deroghe ai vincoli delle Soprintendenze, altrimenti da aprile tutti i ristoranti rischieranno di dover rinunciare agli spazi aggiuntivi per i tavolini nei centri storici - spiega Raggi - Abbiamo anche chiesto un intervento governativo per consentire alle amministrazioni di modificare le bollette Tari ed avere gli opportuni ristori: secondo me, la Tari va pagata in rapporto al fatturato.
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Non deve pagarla chi non ha, per evidenti motivi, avuto necessità del servizio». Adesso «si potrebbe far riaprire ristoranti, bar e locali fino alle 22 con regole rigidissime - aggiunge la prima cittadina - Si valutino dei protocolli molto stretti da applicare ma si consenta a chi è in regola e rispetta questi protocolli di lavorare». In questo caso «i controlli dovranno essere più che ferrei, per tutelare la sicurezza di tutta la comunità - rimarca la sindaca -
Magari ristoranti e locali potrebbero accogliere i loro clienti solo ed esclusivamente su prenotazione e limitando il numero di presenze nel rispetto di tutte le misure anti-Covid previste. Chi si comporta bene va premiato e salvaguardato, ma chi sbaglia dovrà pagare caro. Perché la tutela della salute dei cittadini viene sempre al primo posto».
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LA RIFORMA Impegno trasversale per ottenere più fondi e poteri per Roma Capitale. Nella seduta straordinaria dell' assemblea capitolina di ieri, allargata ai parlamentari dei diversi schieramenti, è stato approvato un documento all' unanimità, con 35 voti favorevoli su 35, che impegna ad «avviare un percorso di metodo condiviso» con le «diverse forze politiche» e «volto a sostenere la piena attuazione della riforma in materia di poteri, risorse e funzioni di Roma Capitale».
Tutti concordano su un punto: la Città eterna svolge le funzioni di Capitale e deve essere dotata di strumenti adeguati. «Ho avanzato questa richiesta a quattro governi che si sono succeduti dal 2016 e lo farò anche con il presidente Draghi», dice la sindaca che ritiene, peraltro, insufficienti gli 8-10 miliardi previsti dal Recovery Plan per Roma.
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