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    ERA COSÌ DIFFICILE CHIEDERE SCUSA? – DOPO IL CASO DELLA SIGNORA CENTENARIA COSTRETTA A TORNARE A CASA SENZA VACCINO (NONOSTANTE LA PRENOTAZIONE), IL POLICLINICO TOR VERGATA PROVA A METTERCI UNA PEZZA CON UN COMUNICATO-SUPERCAZZOLA CHE PARLA DI “DISSERVIZIO” – OGGI 5 OPERATORI SONO ANDATI A CASA DELLA SIGNORA TRIESTE PER L’INOCULAZIONE. MA COME MAI IERI IL CENTRO HA CHIUSO ALLE 13? E PERCHÉ NON HANNO AVVERTITO LE PERSONE CHE SI ERANO PRENOTATE? DOVEVANO ANDARE A MANGIARE L’ABBACCHIO?


     
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    1 – STAVANO A CASA A MAGNA’ L’ABBACCHIO! - AL POLICLINICO DI TOR VERGATA SALTANO I VACCINI: IL CENTRO ERA CHIUSO PER PASQUA. GLI ADDETTI A CASA A GODERSI PROBABILMENTE ABBACCHIO E COLOMBA – LE TESTIMONIANZE: “NON C’ERA UN MEDICO, UN INFERMIERE, UN AMMINISTRATIVO. OSPEDALE DESERTO”- LA VERSIONE DEL POLICILINICO

     

    https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/stavano-casa-magna-rsquo-rsquo-abbacchio-policlinico-tor-265958.htm

     

    la signora trieste si vaccina la signora trieste si vaccina

    2 — VACCINI IN TILT A TOR VERGATA: ARRIVANO LE "SCUSE" DELL'OSPEDALE, LA NONNINA CENTENARIA RICEVE LA DOSE A CASA

    Marco Esposito per www.leggo.it

     

    Ieri al Policlinico Tor Vergata non aveva trovato nessuno ad accoglierla per farle quel vaccino anti-covid tanto desiderato. Oggi ben 5 operatori del centro vaccinale dell'Ospedale sono andati nella sua abitazione per somministrarle la prima dose. Dalla delusione alla gioia. È a lieto fine la storia della signora Trieste, la nonna centenaria di cui Leggo aveva raccontato la disavventura vissuta al Policlinico universitario proprio nella giornata di Pasqua insieme ad altri 40 pazienti.

     

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    La signora Trieste di pandemie se ne intende, quando è nata - nel 1920 - la "spagnola", che fece milioni di vittime, era ancora in circolazione. Fu questo il suo impatto con il mondo: ad accoglierla c'erano una pandemia e un nome piuttosto insolito, frutto della giuramento che il padre, che aveva combattutto la prima guerra mondiale sulle Alpi, aveva fatto a se stesso. Se l'Italia avesse riconquistato Trieste (cosa che avvenne, non definitivamente, nel 1918) avrebbe battezzato così il figlio o la figlia.

     

    Ieri, come avevamo raccontato, era il giorno di Pasqua, e Trieste, felicissima, era andata a Tor Vergata accompagnata dalla figlia e dal nipote Andrea, con il suo sms di conferma dell'appuntamento, per ricevere la prima dose di vaccino. Poi la brutta sorpresa: centro vaccinale chiuso, nessun responsabile ad attenderli per dare qualche spiegazione a lei e agli altri 40 pazienti giunti fino a lì a vuoto. Poi la denuncia del nipote Andrea a Leggo.

    la signora trieste si vaccina 1 la signora trieste si vaccina 1

     

    Oggi, la buona notizia: la figlia della signora Trieste questa mattina ha ricevuto una telefonata di scuse della direzione dell'Ospedale. I dirigenti al telefono le hanno spiegato cosa sia esattametne successo ieri, fornendole spiegazioni dettagliate. Infine il direttore generale del Policlinico Universitario di Tor Vergata ha inviato 5 operatori a casa di Trieste per vaccinarla immediatamente.

     

    E hanno promesso di tornare tra una ventina di giorni per il richiamo, già prenotato. Felicissimo Andrea, il nipote di nonna Trieste: «Probabilmente - dice oggi - si è trattato di un piccolo errore in una macchina, quella della vaccinazione nella regione Lazio, che funziona molto bene. Siamo molto grati ai vertici regionali e all'ospedale per la velocità e la premura con cui hanno risolto la situazione di nonna».

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    IL COMUNICATO DEL POLICLINICO TOR VERGATA

     

    Nella mattinata, però, quasi a smentire quanto di buono fatto è stato diramato dalla "Direzione del Policlinico di Tor Vergata" nel quale si afferma che il  «Centro Vaccinazioni ha svolto la sua attività normalmente», anche se - come documentato da Leggo - ha chiuso alle ore 13. Inoltre, si legge che sarebbero stati i pazienti ad essere "giunti in orario di chiusura del centro", senza specificare che avevano ricevuto addirittura un sms di conferma del loro appuntamento pomeridiano.

     

    Ecco il testo integrale del comunicato del Policlinico

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    «Il giorno di Pasqua il nostro Centro Vaccinazioni ha svolto la sua attività normalmente, sono stati vaccinati 180 cittadini, dei quali 112 con 1° dose e 68 con 2° dose, come da programmazione. I 20 cittadini che non risultavano prenotati e (giunti in orario di chiusura del centro) sono stati prontamente riprogrammati e vaccinati tra oggi e domani, trattandosi di un evidente errore tecnico. L’attività vaccinale non si è mai fermata né a Pasqua e nemmeno oggi giorno di Pasquetta. Tra queste persone anche una signora di 100 anni che è stata prontamente vaccinata a domicilio questa mattina dai nostri operatori. Ci scusiamo per questo problema tecnico che ha causato un disservizio ai cittadini».

     

     

    3 – VACCINI IN TILT A TOR VERGATA: IL COMUNICATO CON CUI L'OSPEDALE PROVA A MASCHERARE I PROPRI ERRORI

    Da www.leggo.it

     

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    Molti non avrebbero difficoltà a definirla una "supercazzola". Il riferimento è al comunicato con il quale il Policlinico Universitario di Tor Vergata cerca di mascherare, goffamente, i propri errori in merito alla vicenda del centro vaccinazioni chiuso nella pomeriggio di domenica di Pasqua.

     

    Come documentato da Leggo, circa 40 pazienti, tra cui una ultracentenaria, erano prenotati nel pomeriggio della domenica di Pasqua per ricevere la loro dose di vaccino. Una prenotazione certificata dal sms di conferma, ricevuto circa 48 ore prima. Con loro grande sorpresa, invece, i pazienti giunti a Tor Vergata hanno trovato il centro vaccinazioni chiuso e solo una guardia giurata ad attenderli.

     

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    Lunedì mattina, dopo aver vaccinato a casa la signora ultracentenaria, il policlinico universitario ha rilasciato una nota - furba - nella quale non sono chiari alcuni aspetti. Nel comunicato la direzione del Policlinico afferma che  il "Centro Vaccinazioni ha svolto la sua attività normalmente", anche se - come documentato dal video di Leggo - il centro ha chiuso alle ore 13. Normalmente, chiediamo, si perdono 20-30 pazienti?

     

    Poi, sempre nella nota, si afferma che i pazienti sono "giunti in orario di chiusura del centro", come se fossero loro ad essere arrivati in ritardo, mentre tutti hanno ricevuto un sms che confermava la loro prenotazione per la domenica pomeriggio.

     

    Infine, si parla di un "disservizio tecnico occorso" ai cittadini senza spiegarne le responsabilità e i motivi. Ma era così difficile chiedere semplicemente scusa?

     

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