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    ELLY, MENO "RAINBOW" E PIU' CICCIA - DOPO IL CEFFONE DI ROMANO PRODI ALLA FUFFA POLITICA DELLA SEGRETARIA MULTIGENDER, ARRIVA QUELLO DI DARIO NARDELLA: “DOBBIAMO ABBANDONARE UN RIFORMISMO SOLO DI PALAZZO E VIVERE IMMERSI NELLA SOCIETÀ RILANCIANDOCI SU PROPOSTE FORTI E COMPRENSIBILI - IL PD TROPPO SPESSO È APPARSO ALL’ESTERNO, E NON DA QUANDO C’È SCHLEIN, COME UN PARTITO DI ESTABLISHMENT - CREDO CHE ELLY POSSA ESSERE RADICALE NEI CONTENUTI, SENZA ESSERE IDEOLOGICA…”


     
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    Estratto dell’articolo di Roberto De Ponti per il “Corriere della Sera”

     

    ELLY SCHLEIN E DARIO NARDELLA ELLY SCHLEIN E DARIO NARDELLA

    Dario Nardella, il Pd di Elly Schlein è uscito malconcio dalle Amministrative. […] Perché perdete?

    «I motivi sono tanti, dobbiamo imparare la lezione».

     

    E qual è la lezione?

    «La lezione è che noi non dobbiamo mai smettere di essere un partito che fa dei contenuti e del rapporto con i cittadini la propria filosofia. Dobbiamo abbandonare un riformismo solo di palazzo e vivere immersi nella società rilanciandoci su proposte forti e comprensibili».

     

    L’effetto Schlein si è fatto sentire, ma non nel modo che immaginavate.

    «Se una squadra di calcio, per evitare la retrocessione, cambia l’allenatore in corsa, è impensabile che dopo poche partite possa essere subito da scudetto. Serve tempo».

    Dario Nardella e Stefano Bonaccini Dario Nardella e Stefano Bonaccini

     

    […] Ha parlato di proposte forti e comprensibili. Un esempio?

    «Una battaglia vera sul tema della casa, che interseca tante questioni sociali: il caro affitti, il rapporto tra residenza e turismo, i tassi di interesse sui mutui, i consumi energetici, gli alloggi universitari, le opportunità da dare alle giovani coppie. Dobbiamo rilanciare un protagonismo del Pd che ancora non è emerso».

     

    Tranne che a Vicenza.

    «Infatti. Lì, Giacomo Possamai ha basato la sua proposta su un forte civismo dei contenuti e non sulla politica dei palazzi e delle ideologie».

    romano prodi con elly schlein romano prodi con elly schlein

     

    […] «Va detto: il Pd troppo spesso è apparso all’esterno, e non da quando c’è Schlein, come un partito di establishment, più preoccupato di gestire i personalismi interni che di lanciare ricette coraggiose e forti per il Paese. Credo che Schlein possa essere allo stesso tempo radicale nei contenuti, senza essere ideologica, e inclusiva nei metodi, senza cadere nella trappola del logoramento del segretario da parte delle varie correnti».

     

    […] Quindi è d’accordo con Romano Prodi, che ha dichiarato che «serve un riformismo che mobiliti il Paese su cose concrete».

    bonaccini nardella bonaccini nardella

    «Ha ragione. Vinceremo solo se riusciremo a imporre al governo un’agenda politica sulle priorità del Paese». […]

     

    Un Pd unito raramente si è visto. Perché stavolta dovrebbe essere così?

    «Perché siamo all’ultima spiaggia. E questa volta lo sanno anche i maggiorenti che stanno a Roma».

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