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    DOPO IL DISCORSO DI PUTIN SALE LO SPREAD (A 203 PUNTI) E CROLLANO LE BORSE - MILANO CHIUDE A – 2,7%. PETROLIO A PICCO (-5%). PER I MERCATI UN LUNEDI’ NERO: LONDRA HA PERSO IL 2,2%, FRANCOFORTE IL 2% MENTRE PARIGI IL 2,6%. FORTI CALI ANCHE A WALL STREET, BITCOIN SOTTO I 33MILA DOLLARI - LA BCE SI PREPARA AD ALZARE I TASSI E A PROSEGUIRE NELLA RIDUZIONE DEGLI ACQUISTI DI TITOLI...


     
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    Alessandra Puato per corriere.it

     

    vladimir putin alla parata della vittoria vladimir putin alla parata della vittoria

    Sale lo spread e scendono le Borse in questa riapertura della settimana finanziaria, che coincide con il discorso di Vladimir Putin per la celebrazione della vittoria della Russia sui nazisti nella Seconda guerra mondiale, ma anche con le indiscrezioni sui possibili rialzi dei tassi in luglio da parte della Bce. Si consolida la tendenza all’aumento per i rendimenti dei titoli di Stato europei con i titoli dei Paesi periferici più venduti rispetto ai bond dei Paesi della Core Europe: una dinamica che porta ad un sensibile allargamento degli spread. Nel caso italiano, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari durata tedesco è indicato in chiusura di seduta a 203 punti base rispetto ai 200 punti del finale di venerdì. Scende lievemente, ma resta sopra la soglia del 3%, il rendimento del BTp decennale benchmark che ha terminato al 3,14% dal 3,15% della vigilia.

     

     

     

     

    Le Borse

    spread spread

    Milano chiude a -2,74%, tornando sotto i 23.000 punti e ai livelli di inizio marzo scorso, Parigi perde il 2,75%, Francoforte del 2,15%, Londra del 2,32%, Madrid del 2,08% e Amsterdam del 2,35%. A Piazza Affari solo due titoli in aumento: Atlantia (+0,18%), appena sopra la parita’, mentre si e’ distinta Leonardo (+1,39%), in scia ai giudizi positivi degli analisti sui conti e nonostante la giornata in chiaroscuro per il settore difesa in Europa. Cali contenuti per Bper (-0,78%%), in attesa dei conti, in arrivo dopo la chiusura. In coda all’indice principale Amplifon (-5,27%) e Diasorin (-5,39%), tra le peggiori in una giornata negativa per il comparto farmaceutico-sanitario.

     

    Petrolio e mercato dei cambi

    Male anche il comparto petrolifero, con il tonfo del prezzo del greggio, dopo che l’Arabia Saudita ha deciso di abbassare i prezzi ufficiali di vendita in Asia e in Europa: il contratto consegna luglio sul Brent perde il 5,48% a 106,33 dollari al barile e quello scadenza giugno sul Wti il 5,71% a 103,62 dollari al barile. Sul mercato dei cambi, la moneta unica passa di mano a 1,0527 dollari (1,0511 in avvio e 1,0597 venerdi’ in chiusura) e 137,447 yen (137,906 e 137,39), quando il dollaro vale 130,54 yen (131,186 e 130,24).

     

     

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    Energia, banche e auto in calo

    Dietro il calo odierno dell’indice generale di Borsa Italiana c’è, in particolare, l’arretramento delle banche e delle aziende dell’energia . A fine mattinata Banco Bpm segnava un -2,4%, Intesa -1,5%, Mps -1%, Unicredit -0,8% e Bper -0,4%. Mentre Eni cedeva lo 0,6%, Saipem l’1%, Erg l’1,5% ed Enel il 2%. Giù anche l’automotive con Iveco al -1%, Ferrari al -0,6%, Pirelli al -0,7% e Cnh al -0,4%. Tra i titoli in crescita, Leonardo per la Difesa (+2%) e Cellularline a 4,14% per l’ipotesi di Opa da parte di Esprinet.

     

    Le dichiarazioni di Olli Rehn

    spread spread

    In mattinata Olli Rehn, governatore della Banca centrale finlandese e soprattutto ex commissario europeo agli Affari economici, intervistato da alcuni quotidiani fra i quali l’italiana La Stampa, aveva rivelato le strategie delle Bce. La banca centrale europea si preparerebbe ad alzare i tassi e a proseguire nella riduzione degli acquisti di titoli, ha detto Rehn, ma sarebbe anche pronta a introdurre nuovi strumenti per intervenire in caso d’impennata degli spread. «Penso che sia ragionevole — ha detto Rehn — prevedere per luglio un aumento dei tassi in linea con la normalizzazione della nostra politica monetaria. E mi aspetto un azzeramento in autunno, ovviamente a patto che non ci siano contraccolpi dalla situazione in Ucraina tali da far deragliare gli sviluppi dell’economia europea».

    DRAGHI PUTIN GAS DRAGHI PUTIN GAS

     

    Gas e bond

    Rehn ha detto anche che un embargo totale sul gas non sarebbe catastrofico per l’Europa dal punto di vista economico, ma bisogna rispondere all’andamento dell’inflazione. In sostanza, ha invocato un piano comune anti-rincari. Per questo la Bce si preparerebbe a intervenire su tassi e acquisto titoli. Sulla scia delle dichiarazioni dell’ex commissario U sono saliti i rendimenti di altri titoli di Stato a dieci anni, oltre ai Btp: in Spagna al 2,28% e in Grecia al 3,63%.

     

    I GASDOTTI VERSO L EUROPA I GASDOTTI VERSO L EUROPA PUTIN PUTIN VLADIMIR PUTIN E IL GAS VLADIMIR PUTIN E IL GAS PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI

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