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    DOPO IL NOBEL PER LA PACE PREVENTIVO AD OBAMA, DAL 2016 ABBIAMO ANCHE IL NOBEL PREVENTIVO PER L’ARCHITETTURA. NEL CASO DI ALEJANDRO ARAVENA, 47ENNE BELLOCCIO ARCHITETTO CILENO, NUOVO MITO DELLE GIORNALISTE UP-TO-DATE, DI COSTRUITO C’È ANCORA POCO, SE NON LA SUA CARRIERA


     
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    ARAVENA BARATTA ARAVENA BARATTA

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    Dopo il Nobel per la Pace preventivo ad Obama, dal 2016 abbiamo anche il Nobel preventivo per l’architettura. Non si può dire che non sia nel “giro giusto” Alejandro Aravena, 47enne belloccio architetto cileno, nuovo mito delle giornaliste e dei giornalisti up-to-date che riempiono paginate su di lui senza neanche lontanamente sapere cosa sia un progetto di architettura. Un po’ come se di musica scrivesse uno che non sa cosa siano le note.

    ARAVENA BIENNALE ARCHITETTURA 1 ARAVENA BIENNALE ARCHITETTURA 1

     

    Di costruito…  nel caso di Aravena c’è ancora poco, se non la sua carriera. Il suo pezzo forte è il sociologismo da Che Guevara molto figo, sintetizzato nel programma “Elemental”. Per dare una casa a tutti i diseredati del mondo, Aravena ha pensato che l’architettura sociale debba fermarsi alla costruzione di mezza casa con i soldi pubblici, affinché l’assegnatario sia stimolato a finirla con i propri mezzi. Una bella idea, non c’è che dire, da sociologo, da economista.

     

    In compenso, la sua carriera se l’è progettata bene. Architetto “impegnato”, progressista (Renzi lo ha già incontrato, naturalmente, durante un viaggio in Sudamerica),  già invitato alla Biennale e premiato con un Leone, poi nominato l’anno scorso curatore della Biennale 2016 di Architettura, e ora addirittura Pritzker Prize  non avendo costruito niente di che…, più o meno come un geometra.

    chairless by alejandro aravena for vitra yatzer 1 chairless by alejandro aravena for vitra yatzer 1

     

    Ma il premio gli è stato assegnato più che altro perché nel 2005 questo paladino dei poveri ha varato con l’élite americana di Harvard, insieme all'ingegnere Andrés Iacobelli, l'iniziativa per l'edilizia sociale “Elemental”. Il potente Iacobelli, successivamente, è stato peraltro indagato con l'ipotesi di "frode fiscale" e influenza nell'acquisto di terreni per la famiglia (non per i poveri).

     

    aravena aravena

    “Elemental”, in compenso, è stato finanziato dalla Chilean Oil Company Copec, la multinazionale del gas, che si è poi espansa con la formazione della Petroleum Navigation Compahny. Insomma, i petrolieri, più o meno la controparte dei poveri. Il primo presidente della Copec, per altro, è stato Pedro Aguirre Cerda, diventato presidente del Cile.

     

    Aravena, insomma, il potere lo conosce bene; altrimenti Paolo Baratta, ri-rinominato presidente della Biennale grazie a una leggina franceschiniana, difficilmente avrebbe posato lo sguardo su di lui.

    alejandro aravena elemental . innovation center uc anacleto angelini . santiago de chile 3 alejandro aravena elemental . innovation center uc anacleto angelini . santiago de chile 3

     

    Quanto ai progetti… beh, la sua casa minima proposta alla Triennale di Milano alcuni anni fa non è certo la casa dove lui abita. Il suo lavoro comprende la Facoltà di Medicina (2001), la Scuola di Architettura (2004), le Torri Siamesi (2005) che sono una tipica architettura del Capitalismo consumistico e, più recentemente, l'Angelini Innovation Center (multinazionale). Poi anche un edificio per Novartis (multinazionale) nel loro nuovo campus in Cina (2015).

     

    alejandro aravena mori alejandro aravena mori

    Insomma, tanto impegno, soprattutto per fare carriera. E, per i giornali, tanto impegno con la lingua. Ma adesso che ha ricevuto il Nobel inizierà anche a fare dell'architettura?

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