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    LEGA-TELI! SERIE A SPACCATA: DOPO IL PASSO INDIETRO DI BONOMI PER LA PRESIDENZA DELLA LEGA RESTANO IN CORSA L'ECONOMISTA LORENZO BINI SMAGHI (APPOGGIATO DALLE SOCIETÀ DI PROPRIETÀ AMERICANA, SPEZIA, GENOA, SAMPDORIA, BOLOGNA E ROMA), IL CAPO DI GABINETTO DEL MINISTERO DELLA CULTURA LORENZO CASINI (PROPOSTO DAL NAPOLI DI AURELIO DE LAURENTIIS) E L'EX DIRETTORE GENERALE DELLA RAI, MAURO MASI, IN QUOTA LOTITO...


     
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    Salvatore Riggio per "il Messaggero"

     

    bini smaghi bini smaghi

    Le ultime tragiche notizie a livello internazionale, con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, hanno spinto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, a fare un passo indietro e ritirare la candidatura alla presidenza della Lega serie A. «Il mio dovere istituzionale in un momento straordinario come questo non può che concentrarsi solo sulla difesa degli interessi del sistema industriale italiano», ha spiegato in una nota.

     

    Restano in corsa gli altri tre candidati ufficiali (i rispettivi curricula saranno esaminati nell'assemblea di oggi): l'economista Lorenzo Bini Smaghi (proposto dalle società di proprietà americana, Spezia, Genoa, Sampdoria, Bologna e Roma), il capo di Gabinetto del ministero della Cultura Lorenzo Casini (proposto dal Napoli di Aurelio De Laurentiis) e l'ex direttore generale della Rai, Mauro Masi, proposto da Claudio Lotito.

     

    LORENZO CASINI LORENZO CASINI

    Con il ritiro di Carlo Bonomi, le tre big Inter, Juventus e Milan non sembrano intenzionate ad appoggiare la candidatura di Lorenzo Bini Smaghi. Salvo ripensamenti nella giornata di oggi. E non è da escludere che possano, entro il 3 marzo (giorno della terza assemblea elettiva, quando serviranno 11 voti su 20 con almeno 14 club presenti), individuare un altro profilo.

     

    «Faccio il tifo per un candidato che renda forte la Lega serie A», ha detto Gabriele Gravina, numero uno della Figc. Inoltre, oggi in assemblea si riprenderanno i lavori per l'adeguamento dello statuto ai principi informatori stabiliti dal Consiglio federale lo scorso 25 novembre. L'ultima volta i presidenti si sono impantanati sulle maggioranze dei diritti economici non televisivi (in 12 hanno votato per quella semplice, otto i contrari). Tema sul quale sarà difficile (ma non impossibile) trovare un accordo. Se non ci sarà un'intesa, da domani 26 febbraio (fino al 15 marzo), entrerà nel pieno delle sue funzioni come commissario ad acta il professore ordinario di diritto amministrativo, Gennaro Terracciano.

    mauro masi mauro masi

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