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    “ENTRO LUNEDÌ DOBBIAMO ESSERE A PARI, NON RIUSCIAMO PIÙ A RACCONTARE PALLE AL CLIENTE” - DOPO IL SEQUESTRO DI 20 MILIONI DI EURO A “DHL SUPPLY CHAIN ITALY SPA”, LA GUARDIA DI FINANZA HA CONFISCATO ALCUNE MAIL CHE MOSTRANO COME L’AZIENDA CONTROLLATA DALLE POSTE TEDESCHE SCARICAVA I LAVORATORI ALLE COOP, CHE ERANO IL FILTRO VERSO IL SERBATOIO DI MANODOPERA A PREZZI STRACCIATI - ALTRO CHE DIGNITA' DEL LAVORO: CAPORALATO NELLE COOP, EVASIONE FISCALE DEI COMMITTENTI E NESSUN RECUPERTO PER L'ERARIO...


     
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    LA GUARDIA DI FINANZA SEQUESTRA 20 MILIONI DI EURO A "DHL SUPPLY CHAIN ITALY SPA" - https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/guardia-finanza-sequestra-20-milioni-euro-quot-dhl-supply-chain-272600.htm

     

    Luigi Ferrarella per il "Corriere della Sera"

     

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    «Neutralizzare il proprio cuneo fiscale mediante l' esternalizzazione della manodopera e di tutti gli oneri connessi». Prima la Fiera di Milano negli allestimenti di Nolostand, poi i libri spostati da Ceva, quindi Uber sui ciclofattorini, infine nel fashion Movimoda, sempre lo stesso schema: caporalato ai piani bassi delle coop sfruttatrici di lavoratori, e ai piani alti la corrispondente evasione fiscale di illustri committenti (finti) ignari di cosa avvenga ai piani bassi.

     

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    Tanto che ad esempio la divisione italiana di Dhl, il colosso delle spedizioni controllato dalle Poste tedesche, mesi fa si è seduta al «tavolo» convocato dal prefetto di Milano per trovare una bonifica virtuosa del settore della logistica, fondata su responsabilità solidale e innalzamento dell' asticella della legalità.

     

    Tutto molto bello. Tranne il fatto che proprio Dhl praticasse intanto i medesimi comportamenti: almeno secondo Procura e Gdf e Agenzia delle Entrate di Milano, che contestano «contratti di somministrazione illecita di manodopera fatti passare come contratti di appalto», «omesso versamento di Iva come condizione necessaria sostanzialmente imposta dal committente (reale beneficiario della frode)», «nessun recupero per l' Erario essendo le coop nullatenenti», e «nessuna tutela per i lavoratori costretti a passare da una cooperativa all' altra, pena la perdita del posto di lavoro».

     

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    Su questa base i pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri hanno firmato - per reati fiscali nei rapporti con il Consorzio Industria dei Servizi (26 milioni di fatturato e 1.537 lavoratori) - un sequestro preventivo d' urgenza da 20 milioni di euro a carico di Dhl Supply Chain Italy spa, indagata (come società in base alla legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti) insieme ai presidenti attuale ed ex, Antonio Lombardo (dal 2018) e Fedele De Vita.

     

    Nell' inchiesta dei due pm - Storari è a quota 170 milioni di sequestri in 10 indagini dell' ultimo anno e mezzo - alcune mail sequestrate mostrano che Dhl «preventiva di sobbarcarsi l' onere finanziario per l' esodo del personale formalmente in carico» alle coop del Consorzio, «filtro» tra Dhl e il «serbatoio» di manodopera a prezzi stracciati.

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    Intercettazioni attestano che il referente del Consorzio protesta perché Dhl chiede tariffe ancora più insostenibili, mettendolo di fronte alla scelta se gettare la spugna o stare sul mercato solo con standard fuori legge. E da effettivo datore di lavoro, del resto, pare comportarsi il dirigente Dhl che il 6 marzo 2021 ordina a una coop: «Entro lunedì dobbiamo essere a pari, non riusciamo più a raccontare palle al cliente: per favore, se serve, lavoriamo anche domenica».

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