Estratto dall'articolo di Marco Travaglio per “il Fatto quotidiano”
DI MAIO E TRAVAGLIO
(…) ha rivinto Barabba. E non perché Matteo Salvini sia un bandito, anche se è (anzi ormai era) indagato per sequestro di persona aggravato di 177 migranti appena salvati dal naufragio. Ma perché, quando si chiede al "popolo" di pronunciarsi non su questioni di principio, ma su casi penali dei quali non sa nulla, la risposta che arriva di solito è sbagliata. E quella data ieri dalla maggioranza degli iscritti 5Stelle non è solo sbagliatissima: è suicida.
La stessa, peraltro, che auspicavano i vertici, terrorizzati dalla reazione di Salvini, cioè dalle ripercussioni sul governo e dunque sulle proprie poltrone. Chi aveva sperato che gli iscritti dessero una lezione agli eletti, anzi ai "dipendenti" come li chiamava un tempo Grillo, facendoli rinsavire e rammentando loro i valori fondativi della legalità, dell' uguaglianza, della lotta ai privilegi di Casta, è rimasto deluso. Per salvare Salvini, i 5Stelle dannano se stessi.
grillo travaglio felici
Nemmeno le parole sagge e oneste dei tre sindaci di punta - Appendino, Nogarin e Raggi - raccolte ieri dal Fatto sono servite a restituire la memoria alla maggioranza della "base".
È bastato meno di un anno di governo perché il virus del berlusconismo infettasse un po' tutto il mondo 5Stelle. (…)
L' autorizzazione a procedere era stata annunciata fin da subito, quando arrivò in Parlamento la richiesta del Tribunale dei ministri su Salvini: "Vuole il processo? Lo avrà". Ma poi era stata prontamente ribaltata, peraltro senza mai essere ufficializzata, quando Salvini aveva cambiato idea intimando con un fischio ai partner di salvarlo dal processo.
Riuscendo nell' impresa di spaccarli a metà.
TRAVAGLIO DI MAIO
Ergo, a decidere la linea del primo partito d' Italia, sono i capricci dell' alleato-rivale. Che ha imposto ai 5Stelle un voltafaccia pronunciato a mezza bocca, senza nessuno che se ne assumesse la paternità e la responsabilità. Un atto non dovuto, gratuito (il governo non sarebbe certo caduto sulla Diciotti) di sottomissione a Salvini: lo stesso che prende i 5Stelle a pesci in faccia sul Tav, le trivelle e prossimamente sull' acqua pubblica, straccia spudoratamente il Contratto di governo e poi pretende l' asservimento totale degli alleati senza restituire nemmeno un pizzico di lealtà.
salvini di maio
Così le storiche parole d' ordine di Beppe Grillo e la lezione di Gianroberto Casaleggio - "Ogni volta che deroghi a una regola, praticamente la cancelli" - sono finite nel dimenticatoio, con la scusa che "questa volta è diversa", "non è come con gli altri governi", "non ci sono di mezzo le tangenti". Ma "solo" un sequestro di persona, che sarà mai. (…)
Certo, qualcuno avrebbe votato diversamente se il caso Diciotti fosse stato presentato sul blog in maniera corretta e veritiera, e non nel modo menzognero e truffaldino studiato apposta per subornare gli iscritti (…)
fico di maio
Ma la perfetta identità di vedute fra la maggioranza degli eletti e il quasi 60% degli iscritti votanti è un dato di fatto da prendere in considerazione per quello che è: i vertici hanno ormai la base che si meritano, e viceversa. Però, da ieri, il M5S non è più il movimento fondato dieci anni fa da Grillo, Casaleggio e decine di migliaia di militanti. (…) Non è in ballo l' eterno giochino tra ortodossi e dissidenti, o fra dimaiani, fichiani e dibattistiani.
luigi di maio con beppe grillo e roberto fico
Ma qualcosa di ben più profondo. Se il M5S perde la stella polare della legge uguale per tutti, gratta gratta gli resta ben poco, [e gli altri partiti potranno dire:] "Visto? Ora siete come noi. Benvenuti nel club". Dalle stelle alle stalle.
grillo casaleggio altafini grillo casaleggio