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Con le dimissioni del presidente Dal Pino, arrivate ieri, la Lega Serie A deve eleggere una nuova guida. Il Corriere dello Sport scrive che è già in programma la prima assemblea elettiva, prevista per lunedì.
“La prima assemblea elettiva, comunque, è stata convocata per lunedì prossimo. Per le prime due votazioni serviranno 14 voti, poi basterà la maggioranza semplice. E per non rischiare il commissariamento (totale e non ad acta), i presidenti avranno 45 giorni di tempo a partire proprio dalla prima assemblea”.
Chi potrebbe subentrare a Dal Pino? Lecito aspettarsi un nuovo colpo di mano di Lotito, autore della lettera a Malagò e Vezzali che ha fatto infuriare Dal Pino convincendolo a dimettersi. Il presidente della Lazio potrebbe proporre Blandini, uomo di sua fiducia.
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“Ed è probabile che Lotito tenterà nuovamente di piazzare un suo uomo. Volendo lo sarebbe anche Blandini, appena eletto come membro indipendente del consiglio di Lega. Ma i 12 voti con cui è uscito dall’urna non saranno sufficienti per le prime due tornate per cui è necessaria una maggioranza di due terzi, vale a dire 14 club”.
Ieri i club si sono riuniti in un consiglio informale in video-call.
“Dalla riunione è trapelato ottimismo sulla possibilità di individuare un nome nel giro di una quindicina di giorni, a dimostrazione che i club si sono già messi al lavoro per sbloccare l’impasse”.
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Il Corriere della Sera racconta un retroscena dell’ultima assemblea di Lega Serie A, andata in scena giovedì scorso, e dalla quale è venuta fuori la famigerata lettera indirizzata al Coni e al Governo.
“A un certo punto dell’assemblea i presidenti hanno deciso di discutere in maniera informale sul tema dei principi informatori chiedendo a Dal Pino e De Siervo di uscire dalla sala. In quel momento, il presidente di Lega, già sconfortato per l’esito della votazione sul consigliere indipendente, ha maturato la decisione di rassegnare dopo due anni dall’incarico il mandato”.
DAL PINO SI ARRENDE
Salvatore Riggio per il Messaggero
La Lega serie A resta senza presidente. Paolo Dal Pino si è dimesso ieri, dopo poco più di due anni da quando fu eletto l'8 gennaio 2020 e riconfermato il 21 gennaio 2021 alla seconda votazione con 14 voti su 20 (e si prese del tempo prima di accettare).
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Troppo forte la voglia di cambiare vita, la volontà di trasferirsi negli Stati Uniti, a Los Angeles con la famiglia, dove i figli sono già iscritti a scuola e dove già si trovava dalle feste natalizie. Lo ha fatto con una lettera indirizzata ai club, scritta di suo pugno a inizio gennaio. Una scelta, quindi, non improvvisa. Maturata qualche settimana fa e posticipata per gestire la difficile fase di inizio anno con le partite rinviate per Covid e la riduzione della capienza degli stadi a cinquemila spettatori.
L'ASSEMBLEA L'ultima apparizione di Dal Pino risale a giovedì 27 gennaio durante l'assemblea all'hotel Sheraton di Milano. In quell'occasione Claudio Lotito riuscì a imporre il nome di Gaetano Blandini come consigliere indipendente, eletto con 12 voti a favore. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la riluttanza dei club ad adeguare lo Statuto ai principi informatori del Coni (in particolare quelli legati alla nuova maggioranza per le delibere, che deve passare dagli attuali tre quarti a quella semplice). Cosa, tra l'altro, che dovranno fare entro il 15 febbraio.
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Altrimenti, come confermato due giorni fa dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, la Lega sarà commissariata. Non solo. Pur non avendo gestito la vicenda in prima persona, a Dal Pino non è andata giù quella lettera inviata al sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali, e al presidente del Coni, Giovanni Malagò.
Con la Federazione che non ha nascosto «l'imbarazzo e lo sconcerto» per quanto accaduto. Inoltre, è fondamentale il passaggio di Dal Pino nella missiva di addio: «Ho provato a proporre idee e innovazione in un contesto resistente al cambiamento», si legge. Ha portato avanti l'ingresso nel capitale dei fondi di private equity.
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Progetto al quale credeva tantissimo, ma si è sentito tradito da Juventus e Inter, che a fine aprile 2020 fecero dietrofront per sposare la Superlega: «La bontà del progetto è stata poi purtroppo certificata da altri, con la Liga spagnola che ha concluso un accordo con il private equity», ha aggiunto. Inoltre, Dal Pino ha speso parole importanti a favore di Gravina («gentiluomo, amante di questo sport e guida ispirata del calcio italiano e dei principi di correttezza e lealtà sportiva»).
E proprio l'ottimo rapporto con il presidente Federale (ha subito esortato una nuova elezione) è stato uno dei motivi di attrito con i club vicini a Lotito, che giudicano arrendevole l'atteggiamento della Lega nei confronti della Figc. Adesso cosa accadrà al calcio italiano? L'assemblea elettiva sarà convocata per lunedì 7 febbraio (ore 11.30 a Palazzo Parigi a Milano). Prima puntata di una tornata elettorale che i club ritengono possa chiudersi in fretta. Lotito ritiene di avere in mano la Confindustria del pallone e potrebbe spendere il nome di Gaetano Blandini (o di un altro profilo a lui vicino) alla terza votazione. Quando per la nomina servirà la maggioranza semplice (11 voti).
andrea agnelli
gaetano blandini foto di bacco Gaetano Blandini LOTITO 1