Jon Stewart
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
Nel Medioevo, i giullari avevano un grande vantaggio: siccome scherzavano, e magari erano considerati pure mezzi matti, potevano permettersi di dire la verità. Anche in faccia ai re, che ridevano, invece di tagliare loro la testa.
Grosso modo è andata così anche per Jon Stewart, che per 17 anni ha potuto condurre in piena libertà “The Daily Show” su Comedy Central, cioè il programma satirico che ha cambiato il mondo dell’informazione e della politica americana. Stasera andrà in onda l’ultima puntata con Jon, paradossalmente in contemporanea col primo dibattito televisivo fra i candidati repubblicani alle presidenziali del 2016, e una certa America lo sta già rimpiangendo più di quanto non abbia fatto con David Letterman.
Jon Stewart
Il formato, volendo, era pure banale: un finto telegiornale, in cui inventare le notizie e raccontare le assurdità più false. Stewart, però, lo ha trasformato poco alla volta in una roba vera. Certo che scherzava, ma le notizie non erano false. Le prendeva dalla realtà quotidiana, cercando il folle e il comico nei fatti di ogni giorno. La realtà, in sostanza, che riusciva sempre a essere più buffa della fantasia.
Jon Stewart prende in giro Obama
Stewart naturalmente è un liberal giurato, come la maggior parte degli uomini americani di spettacolo e di informazione, e quindi aveva quasi sempre l’obiettivo puntato sui conservatori, i repubblicani, e in particolare la Fox News, che è il megafono della loro propaganda. Così aveva creato personaggi come Stephen Colbert, che facendo la parodia di Bill O’Reilly è diventato così famoso da avere prima uno show tutto suo su Comedy Central, e poi da prendere addirittura il posto di David Letterman alla Cbs.
Jon Stewart e Stephen Colbert su Rolling Stone
Jon sosteneva di essere solo un comico, ma intanto toccava tutti i temi più scabrosi dell’attualità e invitava autori di libri, al punto che le case editrici preferivano presentare le novità sul suo programma, invece che su un telegiornale vero. Una larga fetta del suo pubblico, circa due milioni di spettatori a sera, soprattutto giovani, guardava solo il suo programma per sapere le notizie di giornata. Un giullare, insomma, libero di dire tutta la verità.
david letterman