Putin, Trump, Bolsonaro.
Tripletta di Salvini.
[Estate 2019, festa della Lega a Cervia] pic.twitter.com/YqQxVlayIt
— nonleggerlo (@nonleggerlo) January 9, 2023
bolsonaro salvini
Le parole si sa sono importanti. Anche quelle taciute. E dai silenzi si può misurare anche la solidità (o meno) della cultura democratica di un leader politico. Il ministro Matteo Salvini nelle ultime ore ha perso un'altra occasione per dar prova della sua maturità istituzionale. È l'unico leader politico italiano che ha taciuto di fronte alla gravità e alla drammaticità dell'assalto di Brasilia ai palazzi del potere ad opera dei sostenitori dell'ex presidente sconfitto Jair Bolsonaro.
Una condanna firmata invece da tutto il mondo politico. Dai candidati dem alla segreteria, Bonaccini e Schlein, all'ex premier Conte, passando per il ministro degli Esteri Tajani finendo con la presidente Giorgia Meloni. La premier, a volerla dire tutta, si è limitata in un primo momento a ritwittare l'uscita del capo della Farnesina. Ha compreso solo a notte inoltrata quanto il copia e incolla fosse insufficiente rispetto alla portata dell'evento, provocato dagli estremisti della destra brasiliana. È intervenuta così con una sua dichiarazione di condanna poco prima di mezzanotte.
endorsement di salvini a bolsonaro 1
Ecco, Salvini neanche questo. Una nota della Lega di una riga di generica condanna in serata, ma non una a sua firma. Non un caso, del resto. Il capo della Lega è da anni il vero referente italiano della destra internazionale più impresentabile e imbarazzante. Senza scomodare il sostegno non recente al regime di Vladimir Putin, il ministro delle Infrastrutture ha fatto da sponda nell'ultimo quinquennio ai neonazisti tedeschi di Afd, all'ultranazionalista Orbàn, per non dire delle simpatie dichiarate per Trump o dell'amicizia con la francese Le Pen.
Bolsonaro fa storia a sé. Salvini voleva raggiungere Brasilia quando il leader della destra gialloverde si è insediato alla presidenza, le dichiarazioni di amicizia e sostegno si sono sprecate quando il senatore milanese era vicepremier nel Conte 1 e poi negli anni a seguire. I due riuscirono finalmente ad abbracciarsi poco più di un anno fa. Il leghista lo accolse a Pistoia durante la visita italiana del presidente brasiliano. E quando Bolsonaro venne contestato dagli studenti di Padova, il leader di via Bellerio si prese la briga di scusarsi a nome degli italiani.
jair bolsonaro con matteo salvini a pistoia 1
Chissà se il neo ministro Matteo Salvini romperà nelle prossime ore il silenzio per scusarsi con gli italiani del peloso opportunismo politico che lo porta puntualmente a sposare battaglie non solo perdenti - questo chi se ne frega, sarà un problema suo e della Lega che ancora guida - ma "unfit", inadeguate alla statura che dovrebbe avere e tenere un leader politico e uomo di governo di un Paese civile e democratico.
jair bolsonaro con matteo salvini a pistoia