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    "SI GIOCA IN 11 NON IN UNO, SOLO MARADONA POTEVA VINCERE DA SOLO" - DOPO L'EX NAPOLI RENICA, ANCHE I VECCHI COMPAGNI DI CASSANO ALLA SAMPDORIA SI INCAZZANO PER LE DICHIARAZIONI DI "FANTANTONIO", CHE LI AVEVA DEFINITI 'SCAPPATI DI CASA' - ZAURI: "IN QUELLA SAMPDORIA AVEVAMO QUATTRO GIOCATORI FONDAMENTALI (STORARI, PALOMBO, CASSANO E PAZZINI) CHE ERANO LA SPINA DORSALE; SUPPORTATI DA UN GRANDISSIMO GRUPPO - STANKEVICIUS LO PUNZECCHIA: " DA SOLO NON VINCI NIENTE. E A TUTTI CAPITA DI SBAGLIARE, COME A LUI CON IL RIGORE IN FINALE DI COPPA ITALIA…"


     
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    1. SAMPDORIA, ZAURI A CASSANO: 'SOLO MARADONA VINCEVA DA SOLO. QUELLA SAMP…

    Da www.calciomercato.com

     

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    Le dichiarazioni di Antonio Cassano, che ha definito i suoi compagni ai tempi della Sampdoria 'scappati di casa', stanno facendo discutere gli ex blucerchiati protagonisti di un paio di annate ad alto livello. In quella squadra, ad esempio, giocava anche Luciano Zauri che ha commentato così le frasi dell'ex fantasista: "Penso sempre che in tutte le squadre non è il singolo a fare la differenza si gioca in 11 non in uno, solo Maradona poteva vincere da solo" ha detto a Tuttocampo.it il terzino tra le altre di Lazio Fiorentina e Atalanta.

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    "In quella Sampdoria è andato tutto liscio avevamo quattro giocatori fondamentali per quella squadra che erano Storari, Palombo, Cassano e Pazzini che erano la spina dorsale; supportati da un grandissimo gruppo che con mister Delneri aveva formato un collante clamoroso e tutti gli ex di quella squadra lo diranno" prosegue Zauri. "L’alchimia di quella squadra era incredibile un risultato del genere non si vedeva dai tempi di Mancini e Vialli".

     

    2. STANKEVICIUS RISPONDE A CASSANO: 'SCAPPATI DI CASA? E IL RIGORE IN COPPA ITALIA?'

    Da www.calciomercato.com

     

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    A Genova, di recente, ha fatto molto scalpore un'intervista di Antonio Cassano. L'ex calciatore della Sampdoria ha commentato così i colleghi con cui, tra il 2007 e il 2011, ha giocato:  "I miei compagni, anche se ancora voglio loro bene, erano degli scappati di casa. Li ho portati prima al 6° posto e in finale di Coppa Italia, poi addirittura al preliminare di Champions". A rispondere a Fantantonio è stato propio uno dei vecchi compagni in blucerchiato, Marius Stankevicius: "Cassano dice che eravamo degli scappati di casa? Lo conosciamo, non mi ha offeso, la prendo col sorriso".

     

    L'ex difensore, oggi ct della Lituania U21, ha una lettura particolare: "Credo che nessuno possa vincere da solo ma sono felice che ci sia uno come Antonio che dice in faccia ciò che pensa, a modo suo. Cassano lo prendo così com'è, mi fa sorridere, lui sa chi sono io come persona, ne abbiamo già parlato alla Samp. Posso parlare di me stesso: non ero un campione, non avevo le doti di Baggio e Guardiola ma poi ho avuto la fortuna di giocarci insieme. E giocare con loro due, come con Antonio, mi ha fatto crescere. Credo che non valga la pena fare una discussione su queste frasi: Antonio è bello così com'è, se lo vogliamo cambiare non va bene" ha detto a Il Secolo XIX.

     

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    Stankevicius ricorda così Cassano: "Lui ha sempre avuto questo modo di dire la sua ma è giusto lasciarlo parlare, altrimenti saremmo tutti uguali. Mi diverte vedere che sia rimasto lo stesso, con le sue battute. Non mi ha offeso per niente, conosco la strada che ho fatto e sono più che felice. Sì, Cassano ha un grande ego, un grande pensiero di se stesso ma prendiamola col sorriso, non come una cosa brutta. Che Antonio abbia fatto la differenza in alcune partite, anche se non in tutte, è vero e ben venga.

     

    Ma in una squadra c'è bisogno di tutti, di uno che fa i chilometri, di uno che guida, di uno che salta l'uomo. Senza una buona difesa o i centrocampisti che gli portavano la palla neanche lui avrebbe potuto fare nulla. La sua fenomenalità era evidente, la vorrei in ogni squadra ma il bello del calcio è che vinci quando funziona tutto, in campo e fuori. Da solo non vinci niente. E a tutti capita di sbagliare, come a lui con il rigore in finale di Coppa Italia".

     

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    Il lituano ha giocato anche con Baggio: "Meglio Cassano o Baggio? Dura paragonarli. Messi o Ronaldo? Mbappé o Neymar? Sono tutti bravi. Lui è stato straordinario ma il dispiacere è che non ha sfruttato fino in fondo le sue potenzialità, poteva fare molto di più, lo sa pure lui, ne abbiamo parlato. Abbiamo bisogno di personaggi come lui, che ti dice in faccia quel che pensa mentre tanti hanno paura. Però mi spiace che Antonio non faccia parte del calcio con un ruolo attivo, da ds come piacerebbe a lui. Certo, dovrebbe trovare le persone giuste, collaborare con lui non è facile, ma ha occhio per il talento".

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