Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per “Domani”
GIORGIA MELONI MAURIZIO LEO
[…] Giorgia Meloni […] stapperebbe spumante, rigorosamente made in Italy, già per il 30 per cento. […] occorre […] mettersi a guardia dell’esistente, compresi i voti assegnati dalle ultime rilevazioni degli istituti di ricerca che nelle ultime settimane sono diventati sempre meno lusinghieri. Con il Pd che si sta pericolosamente avvicinando mentre FdI cala (22,5 per cento contro 26,5 secondo l’ultimo sondaggio Ipsos di ieri).
meloni mantovano
In soldoni: va difeso con le unghie e con i denti pure lo “zero virgola” dei consensi. Nessun passo indietro di fronte alla ragionevolezza, al costo di rinunciare a misure di buonsenso come l’incrocio dei dati delle spese parametrate al tenore di vita. Il famigerato redditometro che avrebbe potuto risucchiare voti alle europee. In un primo momento Meloni ha temporeggiato. […] Poi ha rotto gli indugi e affondato lo strumento anti-evasori, interpretato come il disastro perfetto confezionato dal suo fedelissimo, il viceministro Maurizio Leo, sotto la distrazione dell’intera squadra di governo.
meloni fazzolari
Il prezzo elettorale sarebbe stato troppo alto: a poche settimane dalle elezioni è stato un affronto a un elettorato che guarda quantomeno con benevolenza al partito di Meloni, che si sente l’erede della tradizione “no-tax” inaugurata da Silvio Berlusconi. […] Meloni ha sospeso un decreto legislativo fresco di pubblicazione. Un cortocircuito clamoroso: il governo che sconfessa sé stesso nel giro di poche ore. […]
Appena diffusa la notizia del redditometro, infatti, sono state consegnate decine di note stampa dei parlamentari di Fratelli d’Italia che giuravano come il redditometro non fosse un vero redditometro, alzando il ditino contro le presunte fake news della stampa cattiva. […] Del resto gli alleati, da Antonio Tajani a Matteo Salvini, hanno […] cannoneggiato ad alzo zero sul redditometro. Il risultato è stato un raro esercizio di dilettantismo al potere […]
maurizio leo giorgia meloni
A palazzo Chigi la presidente del Consiglio ha perciò chiesto conto della vicenda ai suoi, a cominciare dai pretoriani, i sottosegretari alla presidenza, Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano, che supervisionano i punti e le virgole di ogni provvedimento.
Insomma, va bene Leo, che è stato rampognato ma anche perdonato perché «la comunicazione non è il suo forte», sospirano dentro Fratelli d’Italia, ma «come è possibile che nessuno se ne sia accorto?», ha sostanzialmente chiesto Meloni ai suoi. Compreso i componenti dello staff. Soprattutto Mantovano ha deluso le aspettative, è l’uomo che passa al setaccio i testi, Fazzolari è considerato più l’uomo della comunicazione. Il decreto del Mef è uscito fuori dai loro radar, in un mix di leggerezza e pressappochismo.
MELONI FAZZOLARI
Ora la presidente del Consiglio vuole tornare alla casella di partenza, al colpo di scena per evitare che il cammino verso il voto dell’8-9 giugno diventi un faticoso trascinamento. Aveva provato a lasciare il segno con il bonus tredicesime […] Il ministro Giancarlo Giorgetti ha fatto capire che non c’era spazio nelle pieghe del bilancio. Si è arrivati quindi a una mancetta-boomerang di una misura che si vedrà solo a gennaio del prossimo anno, con un intervento una tantum e per una platea limitata […] Perciò Meloni ha rinnovato la richiesta di impegno per il colpo di scena. […]
giorgia meloni alfredo mantovano