1 – PURE QUANDO GLI FANNO UNO SPOTTONE, TONINELLI RIESCE A FARE DANNI! - VIDEO: IL TG2 MOTORI IN VERSIONE SOVRANISTA INVITA IL MINISTRO A FARE UN GIRO CON MARIA LEITNER PER PARLARE DI MOBILITÀ DEL FUTURO E AUTO ELETTRICA: ''SOGNO COLONNINE IN TUTTA ITALIA'' - FAI BEI SOGNI, VISTO CHE LA MOGLIE HA APPENA COMPRATO UNA JEEP DIESEL, PROPRIO UNA DI QUELLE CHE IL SUO GOVERNO HA PUNITO CON L'ECOTASSA! E LA GIORNALISTA NON PUÒ CHE COMMENTARE ''MA QUI FINIAMO SUI GIORNALI''
2 – ECCO LA TARGA PERSONALE
Jacopo Granzotto per “il Giornale”
targhe auto
La gaffe del Suv gli ha fatto crollare lo share mediatico. E fortuna per le due mozioni di sfiducia Pd e Forza Italia appena sfangate. Ci voleva l' idea, quella giusta. E così il ministro dei Trasporti Toninelli se ne è uscito con la proposta. La targa personale, da non confondere però con la personalizzata. Quell' eccentrica opportunità che abbiamo imparato a conoscere nei telefilm americani è comunque disponibile anche nel nostro Paese ma con differenti modalità.
DANILO TONINELLI
Veniamo alla targa personale. Seguirebbe il proprietario e non il veicolo come succede già in quattro stati europei: Belgio, Olanda, Slovacchia e Repubblica Ceca. Perplessità generalizzata. Certo, in Australia hanno da poco lanciato le targhe con le faccine, quella che ride e quella che ride fino alle lacrime, quella con gli occhiali da sole, quella con gli occhi a forma di cuore e, infine, quella che fa l' occhiolino.
Ma lì sono troppo avanti, e poi hanno già risolto problemi più gravi, canguri compresi.
Occorrerà attendere il testo della norma per comprendere se sarà un' equiparazione a quanto accade negli Stati Uniti dove la targa personalizzata è un segno di distinzione che molti apprezzano. Secondo il ministro è una misura che potrà portare a breve «un risparmio in termini di tempo e denaro per tutti i cittadini».
targhe auto 1
In realtà si tratta di una norma già vista in passato e rimasta inattuata dal 2010. È stato scritto quindi uno schema di regolamento che dovrebbe essere varato nel primo Consiglio dei Ministri. C' è comunque da risolvere il problema per il quale la novità non è mai stata presa in considerazione, ovvero il fatto che si è sempre pensato che avrebbe portato più grane che benefici. Dunque (almeno in teoria) la targa personale esiste già, introdotta dalla mini riforma della Codice della Strada nel 2010, anche se non è mai stato emanato il Dpr.
Se venisse approvato lo schema di legge chi comprerà un nuovo mezzo dovrebbe riceverlo con targa nuova come oggi, ma quella diventerà la targa personale per i 15 anni successivi. Quindi, nel momento in cui lo stesso soggetto dovesse acquistare un altro veicolo, dovrebbe mantenere la stessa targa. Dovrebbe solo segnalare al concessionario che ne ha già una, in modo che il veicolo acquistato gli venga consegnato senza targa.
DANILO TONINELLI
Questo procedimento comporta un risparmio di 41,78 euro.
Resta comunque la scomoda operazione di staccare e riattaccare le targhe. Questo significa anche che in caso di passaggio di proprietà di un usato, la targa del mezzo dovrebbe restare al cedente e l' acquirente dovrebbe mettere quella che aveva sul suo veicolo precedente oppure dovrebbe chiedere una nuova targa, se non ne aveva una prima.
Il principio su cui si regge il nuovo sistema dovrebbe essere uguale a quello introdotto nel 2006 per i ciclomotori, ogni abbinamento targa-veicolo deve essere registrato nelle banche dati pubbliche e chi possiede più mezzi deve avere anche altrettante targhe. Per i veicoli d' interesse storico invece è prevista un' eccezione, infatti continueranno a mantenere la targa attuale.
GIORGIO MULE'
Sulla questione è intervenuto il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè che chiede al ministro Toninelli se non sia il caso invece di dedicarsi ai furbetti della targa. Mulè pone l' accento sulla «presenza stabile sul territorio italiano di vetture circolanti con targa romena, sanmarinese, bulgara, gente che evade fisco e multe».
3 – COSA CAMBIA CON LA TARGA PERSONALE PROMESSA DA TONINELLI
Sonia Montrella per www.agi.it
Una targa personale, della durata di 15 anni, riconducibile al proprietario e non più all’automobile: questa la proposta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, deciso a portare a termine una norma inattuata dal 2010. “Si tratta di una di quelle innovazioni che avvicinano il mio Ministero alla vita di tutti, e di cui vado fiero”, ha detto in Senato. Ma di cosa si tratta nello specifico?
La targa esiste già
AUSTRIA TARGHE NAZISTE VIETATE
La targa personale, teoricamente, esiste da quasi nove anni, spiega il Sole24Ore. “La introdusse la “miniriforma” del Codice della strada (legge 120/2010), aggiungendo all’articolo 100 il comma 3-bis. Ma da allora non è mai stato emanato il Dpr (decreto del presidente della Repubblica) necessario come regolamento attuativo, che comunque non entrerebbe in vigore subito ma dopo dopo sei mesi”.
Se lo schema di regolamento scritto ora sarà approvato definitivamente, “a partire dalla sua entrata in vigore chi acquisterà (anche in leasing o con patto di riservato dominio o usufrutto) un mezzo nuovo (autoveicolo, motoveicolo o rimorchio) dovrebbe ottenerlo completo di una targa nuova come oggi, ma quella diventerà la sua targa personale da quel momento per i successivi 15 anni, dopo i quali alla prima pratica burocratica che coinvolge la carta di circolazione dovrebbe chiedere il rinnovo della targa (verrebbe ristampata uguale)”.
E se si vuole cambiare auto?
TARGHE STRANIERE IN ITALIA
Cosa succede se si cambia auto? Nulla. La targa personale vene trasferita sulla nuova vettura. Basta segnalare al concessionario che se ne possiede già una, in modo che il nuovo mezzo venga consegnato senza essere dotato di una targa ulteriore. Il che comporta un risparmio di 41,78 euro, ma il fastidio di staccare e riattaccare le targhe. “In caso di passaggio di proprietà di un usato, invece, la targa del mezzo dovrebbe restare al cedente, mentre l’acquirente dovrebbe mettere quella che aveva sul suo veicolo precedente (se non ne aveva o se intende tenersi anche il mezzo vecchio, dovrebbe chiedere una nuova targa)”.
Le eccezioni
DANILO TONINELLI MARIA LEITNER TG2 MOTORI
Ci sono però dei casi particolari, spiega ancora il Sole. “Ovviamente la targa personale si trasferirà da un veicolo all’altro solo se si tratterà di mezzi soggetti allo stesso regime di targatura. Quindi, autoveicolo con autoveicolo, motoveicolo con motoveicolo e rimorchio con rimorchio”. Per “i veicoli d’interesse storico e collezionistico (quindi con le caratteristiche previste dall’articolo 60, comma 4, del Codice della strada) è prevista un’eccezione: manterranno sempre e comunque la targa attuale”.
Personale o personalizzata?
DANILO TONINELLI E IL RISCALDAMENTO GLOBALE
Si potrà scegliere il nome della targa come accade nel Stati Uniti? No. La targa voluta da Toninelli è personale non personalizzata. In realtà la targa personalizzata in Italia c’è già da 17 anni (Dlgs 9/2002, che introdusse nell’articolo 100 del Codice il comma 8).
“Ma anche in questo caso mancano le norme attuative: a parte le difficoltà pratiche, si è reputato che interessasse a pochi”. E nonostante consentirebbe allo Stato di guadagnarci su, fissando prezzi anche di centinaia o migliaia di euro, non è mai andata in porto: “Il comma 8 limita fortemente la personalizzazione, imponendo che la sequenza alfanumerica resti in ogni caso di due lettere, seguite da tre numeri, seguiti da altre due lettere. A quanti può interessare?”
Quali sono i benefici?
macchine e targhe identiche
Che cosa ci guadagnerebbe il cittadino, a fronte di tutto questo? Dovrebbe pagare più di rado i 41,78 euro necessari per avere una nuova targa perché se anche cambiasse veicolo frequentemente, dovrebbe solo ristampare la targa ogni 15 anni. “A ogni cambio di mezzo dovrebbe comunque versare tutti gli altri oneri attuali: diritti Motorizzazione, emolumenti Pra, imposta di bollo ed eventualmente la gravosa Ipt (Imposta provinciale di trascrizione)”. Da parte sua, nemmeno lo Stato non ci guadagnerebbe: “verrebbero stampate meno targhe, il che fa bene all’ambiente ma fa calare il lavoro per lo stabilimento del Poligrafico di Foggia (dove più volte in passato ci sono stati allarmi occupazionali) e gli introiti (i 41,78 euro di costo fissato per decreto comprendono un margine di guadagno)”.